7.7 C
Rome
venerdì, Novembre 22, 2024
HomeSenza categoriaTRANSIZIONE VERDE, I PRIMI EFFETTI SULLA GEOPOLITICA

TRANSIZIONE VERDE, I PRIMI EFFETTI SULLA GEOPOLITICA

Date:

venerdì, Novembre 22, 2024

di Achille Colombo Clerici

La corsa alla neutralità climatica di molti Paesi – zero emissioni nette entro il 2050, come prevede l’accordo di Parigi – non vuol dire soltanto la transizione da una tipologia di combustibili ( i cosiddetti fossili, carbone, petrolio e gas) a un’altra (eolica e solare); ma soprattutto conseguire un vantaggio industriale e tecnologico sui principali competitor, con benefici sulle prospettive di crescita di lungo termine. Lo afferma una analisi dell’ISPI dall’esplicito titolo ‘La sfida geopolitica per la leadership della transizione verde’.

Nella gara i più accreditati sono Stati Uniti, UE, Giappone, Cina. La trasformazione dei sistemi energetici mondiali avrà importanti implicazioni, che vanno ben oltre il settore energetico.

Diventare leader significherà, nei prossimi anni, definire e far adottare a livello internazionale i propri standard tecnici e regolamentari; dettare la linea per coniugare transizione verde e necessità di una riconversione progressiva dei sistemi industriali, economici e sociali; configurare le alleanze industriali e commerciali a livello internazionale.

Se è certo che la transizione energetica e ambientale significherà, in particolare per i paesi industrializzati, una decisa riduzione della dipendenza da fonti fossili esterne, tale dipendenza potrebbe essere sostituita da una nuova necessità di approvvigionamento, come sta dimostrando l’aumento della richiesta di terre e metalli rari necessari, per citare, alla produzione di auto elettriche, lampade a led, strumenti medicali, turbine eoliche, pannelli fotovoltaici, smartphone, fibre ottiche.   

Come ho recentemente sostenute su queste colonne, l’obiettivo della net zero emission entro il 2050 appare difficilmente raggiungibile con le tecnologie attuali, almeno per quanto riguarda l’Italia.  Inoltre, è la Cina a detenere la leadership mondiale delle terre rare, il petrolio del ventunesimo secolo.  Per il loro approvvigionamento, Europa e Stati Uniti dipendono dalla Cina in modo impressionante: per l’80% gli Stati Uniti, per il 98% l’Europa.

 Il carbone ha fatto la rivoluzione industriale, il petrolio ha sancito l’egemonia statunitense nel Novecento, il nuovo mondo delle rinnovabili avrà bisogno del suo carburante. Ed è chiaro che chi controlla i metalli rari è in posizione di vantaggio. Agli esperti di geopolitica il compito di valutare le conseguenze.

( articolo su QN del 6 ottobre 2021-su richiesta di pubblicazione dell’ autore)

Articoli Recenti

Sport, Fair Play Menarini: svelati i partecipanti al talk show ‘I campioni si raccontano’.

Il percorso del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini non si ferma. Dopo la meravigliosa cerimonia di premiazione dello scorso 4 luglio, la manifestazione dedicata ai...

Italtennis, ritorno alla vita: Campionesse del mondo.

Alla Martin Carpena Arena di Malaga risuonano ancora le note di Modugno. Volare, nel blu dipinto di blu, questa volta a far spiccare il...

La Dottoressa Maria Laura Sadolfo e l’innovativo Progetto “365 Parola d’ordine Benessere” per la scuola e la famiglia.

Oggi per la nostra rubrica ideata e curata dal nostro Direttore Editoriale Professoressa Angela Bernardo in collaborazione con l'autorevole medico legale Mariagrazia Celestino abbiamo...

L’indagine, 1 paziente su 3 ritiene difficile uscire dalla depressione.

Oltre la metà delle persone affette da depressione (58%) considera difficile formulare la diagnosi della patologia e per 1 paziente su 3 è una...

Un ragazzo nel Bolognese aggredisce un capotreno e gli fa saltare due denti.

Ancora una violenta aggressione a un capotreno nello svolgimento del suo lavoro. Aver chiesto a un ragazzo di esibire un biglietto su un treno regionale...

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.