A distanza di sei mesi dai trionfi di Tokyo siamo tornati a vivere le emozioni olimpiche del trionfo azzurro. A metà dei giochi siamo nella top ten del medagliere, con un bottino di medaglie superiore alle aspettative: 11 volte sul podio come gli Stati Uniti e con più medaglie numericamente della Svezia.
Curling Stefania Constantini e Amos Mosaner hanno disputato un round robin eccezionale, senza mai perdere e mettendo a segno 8 vittorie. La semifinale è un dominio contro la Svezia, gli azzurri vincono il match con un End di anticipo e con il punteggio di 8-1.
La finale vinta contro la Norvegia è probabilmente per molti italiani la partita di curling più emozionante della loro vita.
Stefania Constantini è una ragazza dotata di una incomparabile intelligenza sportiva, in ogni momento di difficoltà ha sempre saputo come reagire e infrangere le speranze degli avversari, emblematico a tal proposito il sesto end in cui, da una situazione in cui avremmo subito 3 punti, la nostra ragazza riesce a rubare la mano e incrementare il vantaggio, semplicemente strepitosa. Se Stefania è la mente, Amos Mosaner è il braccio, mago nel direzionare la stone permettendogli di “curlare”. La telecronaca di Dario Puppo entra nella storia, con il suo “avete presente le favole” verrà per sempre associato a questo successo, come Caressa con “andiamo a Berlino” per i mondiali del 2006. Dario ha ragione, al Water Cube di Pechino si è verificata una favola, ma in realtà le favole sono invenzioni, e sebbene anche noi testimoni di questo evento racconteremo la storia di Amos e Stefania come fosse una favola non dimenticheremo mai che quel che è successo a Pechino non è invenzione ma pura realtà, hanno scritto la storia dello sport italiano. A contribuire all’ambientazione fiabesca dell’impresa è anche la sede di gara, un Aquatics Center completamente rivoluzionato e dal volto nuovo, soprannominato per questa manifestazione Ice Cube, è rimasto lo stesso luogo in cui 14 anni fa, nel 2008 una giovane ragazza che indossava un costume azzurro iniziò a scrivere la sua leggenda vincendo i 200 metri stile libero in 1’54”82, un tempo che valse il record del mondo, quella ragazza si chiama Federica Pellegrini, ed è l’icona dello sport olimpico italiano. Il successo di Stefania e Amos ha un valore ancora più grande, paragonabile alla vittoria del Leicester della Premier League nel 2016, in Italia ci sono soltanto 350 giocatori agonisti di questa disciplina. Il loro abbraccio dopo la vittoria sarà l’immagine di questi giochi invernali, diretta citazione dell’abbraccio tra Jacobs e Tamberi ai giochi di Tokyo.
Sci alpino Lo sci alpino maschile apre l’Olimpiade con le gare di velocità. Lo svizzero Beat Feuz vincendo la discesa libera aggiunge al suo palmares l’unico successo che ancora gli mancava dopo la coppa di cristallo della discesa libera e il titolo mondiale. Per l’Italia le gare di velocità sono una delusione, Paris è solo sesto in discesa e addirittura ventunesimo in Super G. Innerhofer fa ancora peggio, sbaglia alle prime porte sia in discesa che in super G collezionando due DNF, il suo decimo posto in combinata è quasi da considerare come un successo. Si stanno abbattendo molte polemiche sulla scelta di portare Innerhofer alle Olimpiadi, ma l’alternativa sarebbe stata Mattia Casse, e in ogni caso l’assenza di una nuova generazione di atleti competitivi nella velocità è preoccupante per lo sci alpino italiano.
Il programma femminile dello sci alpino è speculare a quello maschile, prima le discipline tecniche e poi quelle veloci. In questa prima fase olimpica si è manifestata una enorme delusione per tutti gli amanti dello sci. Si tratta delle prestazioni di Mikaela Shiffrin. L’americana da quando sulla sua strada ha trovato Petra Vlhova non è più riuscita ad esprimersi ai livelli eccezionali del quadriennio di Sochi e di Pyeongchang. A Pechino l’americana colleziona due inforcate alle prime porte… Hanno disputato invece un’ottima Olimpiade le sue rivali, campionesse olimpiche rispettivamente in gigante e in slalom, Sara Hector e Petra Vlhova hanno confermato i pronostici. Spedizione italiana soddisfacente perché Federica Brignone vince la medaglia d’argento alle spalle di Hector. Ci si aspettava, tuttavia, un risultato decisamente diverso in super G, una disciplina nella quale l’Italia ha sempre centrato il podio in coppa del mondo (è anche vero che non ha partecipato al super G olimpico Sofia Goggia). Lara Gut Behrami è la protagonista fino a questo punto dello sci femminile avendo vinto un oro e un bronzo.
Biathlon Nel primo giorno di gare l’Italia ha iniziato subito a sognare nella staffetta mista. Non è arrivata la medaglia solo per gli errori delle frazioni maschili di Bormolini e Hofer. Dopo le prestazioni delle ragazze, Vittozzi e Wierer, l’Italia era addirittura al comando della gara e con un ottimo vantaggio sulla Norvegia poi vincitrice. È una prestazione che ci obbliga a seguire con attenzione la staffetta femminile in programma il 16 febbraio. Nella gara femminile da 15 chilometri Dorothea Wierer non è riuscita a replicare quanto fatto nella tappa di coppa del mondo ad Anterselva, ma il punto esclamativo sull’Olimpiade di Dorothea viene dalla gara sprint in cui viene sconfitta solamente da Marte Roeiseland e da Elvira Oeberg. Soprattuto grazie ad un secondo poligono rapido e con zero errori, tra le migliori perle della carriera di Dorothea, l’azzurra vince la medaglia di bronzo olimpica e partirà terza nella gara a inseguimento. Windisch e Hofer sono anonimi nella loro sprint.
Speed Skating Queste Olimpiadi hanno dato risonanza anche al pattinaggio di velocità. La prima medaglia azzurra di queste Olimpiadi arriva da questo sport. Francesca Lollobrigida nei 3000 è schierata in batteria con Irene Schouten, l’olandese stabilirà il record olimpico ma la “Lollo” riesce a restare vicina alla fortissima rivale conquistando la medaglia d’argento. Schouten otterrà un altro oro nei 5000 metri gara nella quale Lollobrigida finirà quarta a circa un secondo dalla medaglia. L’olandese è la grande stella di queste olimpiadi per quanto riguarda il pattinaggio di velocità, insieme a Nils Van Der Poel e a Ireen Wust vincitrice dalla sua sesta medaglia d’oro.
Nelle competizioni maschili i primi due posti sono sempre occupati da Van Der Poel e da Roest, ma nella distanza più lunga, i 10000 metri, il nostro Davide Ghiotto riesce a classificarsi al terzo posto come fece Nicola Tumolero in Corea quattro anni fa.
Snowboard Lo snowboard è lo sport della portabandiera Michela Moioli. Riflettori della squadra azzurra puntati sulle tre gare dello snowboard cross. Michela viene sconfitta in semifinale, anche a causa di un sorteggio sfortunato in cui viene opposta a Jacobellis (poi medaglia d’oro) e a Trespeuch. Un fallimento che poteva essere prevedibile considerando che, fin dai primi turni, il percorso olimpico ha favorito i regular rider, ossia quegli snowboarder che gareggiano con il piede sinistro avanti, categoria alla quale non appartiene Moioli che invece è una goofy rider (piede destro avanti). La sconfitta nello snowboard cross di Michela viene però riscattata prima dalla grande gara di Omar Visintin con il bronzo olimpico e poi nella competizione a squadre dove i team italiani a prendere parte alla finalissima sono addirittura due e per oltre metà gara Moioli e Visintin comandano la classifica. Moioli subirà il sorpasso di Jacobellis solo nel finale.
Un grande merito nello snowboard va anche ad Emiliano Lauzi, giovane promessa di questo sport qualificato per la finale nello slopestyle. È stata una passerella l’ultima prestazione olimpica della leggenda in questo sport Shaun Withe, quarto nell’ halfpipe dove l’oro è andato al giapponese Ayumu Hirano. Infine, sfiora la medaglia che avrebbe coronato una carriera Ronald Fischnaller, bronzo perso per pochissimi metri nella finale per il terzo posto dello slalom parallelo.
Pattinaggio di figura Il pattinaggio artistico è lo sport che più di ogni altro riesce ad unire la musica all’agonismo sportivo. Ogni appassionato di musica e di sport non può che appassionarsi alle gare olimpiche di questi atleti. Questo sport è al momento al centro dei riflettori per la positività ad un farmaco vietato dall’agenzia antidoping di Kamila Valieva. La quindicenne, sempre splendida nei suoi programmi in cui dimostra di essere una vera artista, aveva guidato il Comitato Olimpico Russo alla medaglia d’oro del team event, risultato al momento in dubbio per questa positività riscontrata. Dovrà essere presa una decisione prima del 14 febbraio, data in cui inizierà la gara femminile in cui Valieva è favorita. Nel singolo maschile l’Italia è rappresentata da Matteo Rizzo e Daniel Grassl, entrambi non entrano in top ten dopo il programma corto. Ma Daniel è eccezionale nel programma libero, dopo un programma corto nel quale ha seguito una strategia prudente effettuando un solo quadruplo, sceglie ancora di pattinare sulle note degli Aerosmith che lo portarono a vincere la medaglia agli europei e stabilisce il record italiano con il punteggio di 287.43. Non solo entra in top ten ma è anche il primo pattinatore europeo. È sicuramente la grande speranza del pattinaggio italiano per i giochi di Milano Cortina 2026. La medaglia d’oro ha seguito i pronostici ed è stata conquistata da Nathan Chen con una selezione delle canzoni di Elton John.
Sci Di Fondo Federico Pellegrino è il protagonista di una delle più belle gare di questi giochi. Nella gara sprint del fondo è un leone, combatte e vince in una battaglia al cardiopalma la semifinale e in finale deve arrendersi soltanto al fenomeno Klaebo, non senza metterlo in difficoltà fino agli ultimi metri di gara.
Short Track Arianna Fontana, la Pellegrini dei ghiacci, inizia la sua Olimpiade con la qualificazione nei 500 metri e soprattuto conduce la staffetta mista alla medaglia d’argento. In quella gara l’oro è andato alla Cina ma la differenza non è stata abissale, Pietro Sighel ha sfiorato l’impresa di scavalcare il cinese nell’ultima frazione perdendo la medaglia d’oro al photo finish. Metallo più prezioso per il quale abbiamo dovuto aspettare soltanto pochi giorni. Arianna Fontana resta la regina dei 500 metri, raggiunge la finale e sembra inizialmente lasciar andar via la formidabile Suzanne Schulting, negli ultimi giri però, proprio come se fosse una gara di Formula Uno tira la “staccata” e si lancia all’interno della curva completando il sorpasso che vale la medaglia d’oro! Sembrava poi aver adottato la stessa strategia anche nella finale dei 1000 metri contro la stessa avversaria, ma un contatto con l’americana Santos la squalifica e infrange il sogno di uno storico doppio oro.
Nello short track maschile, dopo il gran finale di gara di Sighel nella staffetta, avevamo riposto alcuni sogni nelle sue gare. L’azzurro non riesce a confermarsi. L’unico a raggiungere la finale è Yuri Confortola nei 1500 metri, ma sbaglia la strategia in finale e chiude la gara al decimo e ultimo posto.
Slittino Armin Zoeggler si è ormai ritirato, è nello staff del suo erede Dominik Fischnaller. Alla vigilia della gara il cugino Kevin Fischnaller viene estromesso dalla manifestazione per positività al Covid. Dominik trasforma il dispiacere per il cugino in adrenalina e sconfiggendo il favorito Felix Loch nell’ultimo settore della quarta manche conquista la medaglia di bronzo che a Pyeongchang perse per soli due millesimi.
Splendidi risultati per i nostri ragazzi a Pechino.
Continuate a seguirli con lo stesso entusiasmo coinvolgente!