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CriptoValute e NFT: la nuova economia asimmetrica.

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Una criptovaluta è un tipo di moneta virtuale creata attraverso un sistema di algoritmi matematici. Le criptovalute funzionano in modo autonomo, al di fuori dei tradizionali sistemi bancari e governativi.

Utilizzano la crittografia per rendere sicure le transazioni e regolamentare la creazione di unità supplementari. Il Bitcoin, la prima criptovaluta mai creata e certamente la più conosciuta, è stato lanciato nel gennaio 2009. Oggi esistono migliaia di differenti CriptoValute, conosciute anche come AltCoin (Alternative Coin)

Le criptovalute sono molto diverse dalle monete tradizionali. Ciononostante, è possibile acquistarle e venderle come qualsiasi altro bene. È inoltre possibile effettuare trading sul valore delle varie criptovalute, come si fa con le monete tradizionali attraverso il Forex.

Inizialmente le valute digitali sono state create con lo scopo di fornire un metodo di pagamento alternativo per le transazioni online. In quanto moneta decentralizzata, la criptovaluta è stata sviluppata per essere slegata da qualsiasi supervisione o influenza governativa. Le unità individuali che formano una criptovaluta sono stringhe di dati crittografati che sono stati codificati per rappresentare un’unità.

Il bitcoin è considerato la prima criptovaluta decentralizzata. Come tutte le criptovalute, è controllato attraverso un database di transazioni blockchain, che funziona come registro pubblico distribuito. Il bitcoin è stato creato da Satoshi Nakamoto, un alias o nickname che cela un gruppo di esperti del mondo IT a tutt’oggi non si ha la certezza di quanti e chi hanno creato la struttura e il concetto di Bitcoin.

Una caratteristica della maggior parte delle criptovalute è che sono state pensate per ridurre lentamente la produzione. Di conseguenza, solo un numero limitato di unità della moneta sarà in circolazione. Questo ricorda le materie prime, come l’oro o altri metalli preziosi. Ad esempio, non è previsto che il numero di bitcoin superi i 21 milioni. Le criptovalute come l’ethereum, invece, funzionano in modo leggermente diverso. L’emissione è limitata a 18 milioni di token ethereum all’anno, vale a dire il 25% dello stock iniziale. Limitare il numero di bitcoin ne provoca la “scarsità”, il che si trasforma in valore. Alcuni sostengono che il creatore dei bitcoin abbia in realtà modellato la criptovaluta sui metalli preziosi. Di conseguenza, l’estrazione diventa sempre più difficile, poiché la ricompensa viene dimezzata a intervalli di pochi anni fino a raggiungere zero.      

Caratteristiche principali delle criptovalute

Esistono delle principali caratteristiche che regolano la creazione, funzionamento e transazioni delle CriptoValute.

La crittografia

Le criptovalute utilizzano la crittografia avanzata in diversi modi: principalmente per proteggere la moneta creata, e in secondo luogo per identificare in maniera univoca, e senza possibilità di contraffazione, la stessa singola moneta. Attraverso una serie di avanzate funzioni crittografiche è possibile rendere unica e non modificale ogni singola moneta.

Due sono gli elementi principali della crittografia che si applicano alle criptovalute: l’hashing e le firme digitali.

  • L’hashing: viene creato un valore matematico univoco che identifica la moneta. Nel caso di scambio di monete, un codice matematico collegato alla moneta viene generato per identificare quella transazione. L’hashing serve sia per identificare la moneta, sia per rendere anonime le transazioni effettuate dall’utente in possesso di quella moneta, in tal modo soltanto l’utente avrà visibilità completa delle informazioni delle sue transazioni.

Le firme digitali permettono a una persona di dimostrare il possesso di parte d’informazione criptata, senza rivelare tale informazione. Con le criptovalute, questa tecnologia viene utilizzata per firmare le transazioni monetarie. Questo dimostra alla rete che il titolare di un conto ha acconsentito alla transazione. Inoltre, la firma digitale lega in maniera univoca il possessore della moneta alla moneta stessa.

La tecnologia blockchain

Una blockchain è una struttura dati immutabile e sicura che permette di salvare informazioni. Data la sua natura di blocchi separati, ogni blocco valida l’informazione, ogni blocco comunica poi solo con altri blocchi esclusivamente adiacenti. Per avere un completo accesso a tutte le informazioni, si deve avere il completo accesso alla Rete Blockchain. I nodi o blocchi che afferiscono a questo sistema possono conoscere solo il nodo adiacente oppure possono avere accesso a tutti i nodi della struttura. Nel caso delle Criptovalute, la Blockchain è il registro pubblico decentralizzato delle transazioni delle criptovalute. I blocchi completi, che includono le transazioni più recenti, vengono registrati e aggiunti alla blockchain. Vengono conservati in ordine cronologico come documentazione aperta, permanente e verificabile. Questo permette a tutti di tenere traccia delle transazioni senza dover registrare i dati a livello centrale.  La tecnologia blockchain crea una registrazione che non può essere modificata senza il consenso del resto dei partecipanti alla rete. Il concetto di blockchain viene attribuito al gruppo fondatore del bitcoin, Satoshi Nakamoto.

Il block mining 

Veniamo adesso a capire come vengono create le monete. Il block minnig è l’attività che permette ad un utente di partecipare alla rete Blockchain, ogni utente (o computer) deve risolvere dei problemi matematici e rilasciare il risultato alla rete, in funzione della capacità di elaborazione dell’utente, e quindi di quanti problemi matematici riesce a risolvere, la rete regala come premio da un frammento di moneta ad una o più monete, che poi vengono inoltrate attraverso la rete. Più è alta la capacità di calcolo dell’utente più la rete lo premierà.

NFT – Non-fungible Token

Negli ultimi anni il mondo del business informatico è stato travolto dal fenomeno NFT Non-Fungible Token. Un NFT è un certificato di proprietà, cioè è un elemento che indica che un determinato utente è il proprietario univoco di un oggetto virtuale, o di una Proprietà Intellettuale. Gli NFT vengono usati per dichiarare la proprietà univoca ad esempio di una foto, di un libro, di una canzone. Attraverso l’acquisto di un NFT non si ha l’opera in sé, ma la possibilità di dimostrare il diritto di proprietà e la prova di autenticità.

Generazione di un NFT

Come per le criptovalute, anche per gli NFT si devono usare degli algoritmi matematici di cifratura per creare un Hash dell’opera. Per fare questo è necessario digitalizzare il nostro target. Nel caso di canzoni si tratterà di creare un file audio, di dipinti o foto si tratterà di digitalizzarli in un formato grafico, nel caso di statue o di installazioni visuali o anche opere teatrali così come film etc basterà semplicemente fare un video e digitalizzarlo.

Una volta che si ha la versione digitale dell’opera verrà creato un Hash Univoco, come nel caso delle cripto monete. Questo hash identificherà quindi l’oggetto in maniera assoluta. Successivamente è necessario pubblicare questo hash su una rete Blockchain con una marca temporale associata. Il risultato sarà quello di avere un registro immutabile che indicherà che l’utente è in possesso dell’hash di una determinata opera. Questa associazione crea l’NFT.

Ambito di uso

Generalmente gli NFT vengono usati per le opere d’arte o di ingegno, per identificare la proprietà intellettuale dell’opera.

Tramite questo sistema io posso vendere la proprietà di un’opera e cederla ad un altro. Di fatto non si cede l’opera, come già indicato, la sua proprietà. Pensiamo al mondo della musica: non viene ceduta la composizione, in seno allo spartito, ma la sua proprietà, i suoi diritti.

L’Economia Asimmetrica

Sia le CriptoValute che gli NFT rappresentano dei mezzi di scambio non monitorati e gestiti da strutture nazionali e internazionali in ambito economico e finanziario. La stessa creazione di questi oggetti non avviene in maniera centralizzata da parte di una Banca Centrale o Istituto Finanziario, bensì da una rete “pubblica”, inoltre il valore dei singoli Token è dato dal principio di scambio o di ricercatezza. Il valore di acquisto di un Bitcoin non viene definito da una banca, ma viene dato dal numero di monete presenti in un sistema e dal numero di transazione che vengono effettuate con quella divisa. Cosa differente per gli NFT, il valore del singolo oggetto è dato invece dalla ricercatezza di quella proprietà. Per tanto non esiste una simmetria diretta tra l’ente che crea il token e il suo valore, ma è la comunità che può fare alzare o abbassare il valore.

Avere delle criptovalute non significa essere criminali

Essere in possesso di criptovalute o generarle non implica essere dei criminali. E’ altresì vero che l’uso di queste monete non monitorate da enti di sicurezza ne agevola l’utilizzo in ambiti grigi o di forte speculazione finanziaria, ma è anche vero che non è il mezzo ma l’intenzione di come usarlo che può generare un’accezione negativa. Dobbiamo anche ribadire che ad esempio, in Italia, non si possono ancora comprare beni usando delle CriptoValute come fossero denaro normale. Questo perché il valore di una singola moneta non viene indicizzato con i normali valori finanziari tipici delle banche nazionali o, nel caso europeo, con la BCE. Bisogna anche avvertire che la mole e la qualità dell’hardware necessario per poter eseguire i calcoli per realizzare monete virtuali e NFT è veramente alto. Negli ultimi due anni è noto che vi sono problemi per il reperimento dei dispositivi necessari, come inoltre è estremamente alto il prezzo del consumo energetico.

Per il Popolo con il rischio della volatilità

Alla base filosofica del bitcoin e delle criptovalute in generale, c’è la volontà di consegnare alla comunità la creazione, gestione e valorizzazione di una moneta unica, non permettendo agli organi Nazionali e Sovrannazionali di interferire e di guidare il valore finanziario della moneta, con le relative Leggi di Bilancio o ratei di sconto. Non è più l’istituto finanziario ad indicare il valore della moneta, ma bensì le scelte della comunità dove quella moneta finita viene utilizzata. È il Popolo nella sua Comunità che influenza l’utilizzo e il valore delle Criptovalute, spostando quindi la responsabilità del valore monetario dagli organi di controllo preposti. Lo stesso concetto è estendibile agli NFT: il valore viene dato dalla comunità.

Si ha pertanto la libertà di scegliere il valore commerciale, ma si ha anche, allo stesso tempo, la possibilità di affossare quel valore senza avere una forza istituzionale in grado di evitare un plausibile tracollo finanziario.

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