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Eros ed Etere. L’Angolo della Psicologa

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IQ.24/03/2013 – L’Angolo della Psicologa di Marisa Nicolini (*)

Il sesso virtuale: guardare e non toccare…

La piazza virtuale per molte persone è diventata un ambiente più frequentato di quello reale.

Internet ha cambiato profondamente il modo di vivere di tanta gente, che usa oggi un linguaggio e attua comportamenti anche molto diversi rispetto al passato anche in fatto di amicizie e rapporti sociali.

E’ in costante crescita, tra l’altro, il fenomeno della navigazione su siti dedicati agli incontri, alla ricerca del sesso virtuale facile e senza complicazioni.

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E’ difficile, però, che gli utenti che praticano il cybersex ne parlino apertamente o ammettano di praticarlo, per cui non è possibile stimare con precisione quante persone navighino tra i flutti dei moltissimi siti dedicati alla pornografia ed al sesso online.

Se per molte persone il cybersex è un modo per trasgredire, parlare di sesso e tentare approcci, per altri diventa una vera e propria dipendenza con conseguenze allarmanti sulla vita “reale”, nella quale si perde il senso della sessualità vera e propria, fatta di condivisione e comunicazione profonde.

E poi, come ben sappiamo, non ci sono solo gli adulti a trascorrere molto tempo in rete su siti dedicati al sesso: Cybersex e Sexting coinvolgono un crescente numero di adolescenti, con motivazioni molto diverse: dietro uno monitor più o meno grande non ci si sente giudicati, si abbattono le barriere della timidezza, si può scegliere tra numerose opportunità ed è più facile trovarne.

Se già la “prima volta” è virtuale

L’adolescenza è il periodo della vita in cui inizia a formarsi una più consapevole identità sessuale. Internet e i telefonini diventano spesso i mezzi per scoprire, conoscere, sperimentare, soprattutto se a casa o a scuola non si affrontano certi argomento.

Una recente ricerca della Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia ha calcolato che in Italia il 14% dei minori fornisce le proprie foto di nudo in cambio di soldi o regali, e il 22% ha rapporti sessuali con un partner conosciuto proprio su Internet.

Anche la Siam, Società Italiana di Andrologia e Medicina Sessuale Medica, fa rilevare come la Rete sia diventato il canale “maestro” per l’educazione sessuale dei giovani che iniziano a frequentare i siti pornografici già dai 15/16 anni.

Di conseguenza… tra i circa 28mila giovani sotto i 25 anni che visitano siti porno, sono in aumento problemi di eiaculazione o erezione e difficoltà ad eccitarsi con un partner sessuale in carne ed ossa, perché non si sono sperimentate con gradualità le capacità di attivare e tollerare una vera relazione, fatta di conoscenza reciproca, rispetto, frustrazioni ed emozioni. Reali.

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Cosa piace a lei, cosa piace a lui

 

Come quello “di persona”, anche il sesso virtuale si diversifica tra uomini e donne.

Queste ultime paiono più orientate verso le chat, mentre l’interesse degli uomini è rivolto quasi esclusivamente alla pornografia.

La diversità tra i due “universi” si riscontra anche nella fase dell’immaginazione, in quanto le donne sono più orientate al sesso virtuale costruito con un’altra persona e dunque verso una “fantasia a due”.

Passiva invece è la pornografia, dove ci si appropria della fantasia di altre persone che fanno sesso.

Anche in questo caso si può notare come la donna, nonostante il ricorso alle tecnologie della ICT, si faccia maggiormente coinvolgere nella relazione.

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Ma cos’è il cybersex?

E’ una forma di comportamento sessuale i cui partecipanti simulano, mediante strumenti informatici e telematici, di avere reali rapporti sessuali descrivendo le proprie azioni e rispondendo ai loro partner in forma prevalentemente scritta, stimolando le proprie fantasie sessuali ed esprimendo all’altro partner le proprie sensazioni.

A volte può anche essere utilizzato all’interno di rapporti intimi già esistenti, ad esempio tra persone sentimentalmente legate ma geograficamente separate, rivestendo così tutte le caratteristiche di una prosecuzione della sessualità di coppia.

Il cibersesso può avvenire mediante l’invio di messaggi, in forma differita (posta elettronica) oppure in tempo reale (messaggistica istantanea) con contenuti espliciti, che esprimono fantasie erotiche o descrivono desideri e richieste sessuali rivolte all’altro interlocutore. Ci si può inoltre avvalere delle chat, oppure su appositi siti di incontri, che consentono una interazione in tempo reale fra persone che hanno comuni interessi e/o simili fantasie erotiche.

In alcuni contesti il cibersesso è completato dall’uso di webcam.

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Quando diventa patologia?

La cyber-sex addiction è la dipendenza dal sesso virtuale, è la ricerca ossessivo-compulsiva di una sorta di legame o attività a sfondo erotico-sessuale con un’altra persona.

I segni clinici di chi ha una dipendenza dal sesso virtuale si riscontrano se la persona trascorre molto tempo in rete cercando materiale pornografico, nasconde agli altri la fruizione di tale materiale, preferisce il sesso online a quello reale, prova vergogna o senso di colpa per il proprio comportamento.

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Tradimenti in chat

Il sesso cibernetico può essere talmente coinvolgente da rappresentare un rischio per la relazione di coppia, tanto che anche il tradimento virtuale può costituire motivo di addebito nella separazione per violazione del dovere di fedeltà.

La Cassazione ha infatti stabilito a più riprese che, nel contesto odierno, la fedeltà deve essere intesa in un senso più ampio che in passato e impegna i coniugi a non tradire la fiducia reciproca neppure “mentalmente”.

A prescindere dal rapporto sessuale intrattenuto con terzi o dall’eventuale contatto fisico, anche la chat erotica o la semplice infatuazione o ancora l’amore platonico nato su internet costituiscono, secondo i giudici, ipotesi di tradimento della fiducia amorosa e, perciò, valgono a rendere il coniuge responsabile della separazione.

Insomma, l’adulterio online vale quanto un autentico tradimento!

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Dott.ssa Marisa Nicolini

 

(*) La Dott.ssa Marisa Nicolini è psicologa e psicoterapeuta, abilitata all’insegnamento della Psicologia Sociale e Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Viterbo.

Collabora, tra l’altro, con la Casa di Cura “Villa Rosa” di Viterbo e con la “Clinica Parioli” di Roma e riceve presso lo Studio di Psicologia Clinica e Giuridica in Via A. Polidori, 5 – Viterbo, cell. 3288727581, e-mail m_nicolini@virgilio.it

Collabora con le Associazioni AIAF (Avvocati di Famiglia e Minori) e Donne per la Sicurezza onlus.

Potete conoscere meglio le sue attività ai seguenti link:

[URL]www.marisanicolinipsicologaviterbo.freshcreator.com [/URL]

[URL]www.psicologaviterbo.it[/URL]

[URL]http://psicologanicolini.oneminutesite.it[/URL]

[URL]http://www.reteimprese.it/marisanicolini [/URL]

[URL]http://sito24.com/templates/template.php?nome=drssanicolini[/URL]

Inoltre potete seguire le sue attività consultando la pagina Facebook [URL]http://www.facebook.com/pages/Studio-di-Psicologia-Clinica-e-Giuridica-Drssa-Marisa-Nicolini/177076385739068?ref=ts&fref=ts[/URL]

 

 

 

 

 

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