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Qatar 2022: i motivi della disfatta.

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Siamo di nuovo al punto di partenza. Purtroppo la vittoria degli Europei non ha dato la scossa giusta al movimento calcistico italiano per poter risollevare i risultati nella coppa del mondo. 

Nel 2006 l’Italia il mondiale lo vinse, ma come l’Europeo 2021, rimase un successo isolato; nell’edizione successiva siamo stati eliminati nel girone da Nuova Zelanda, Slovacchia e Paraguay. Nel 2014 in Brasile, edizione alla quale risale l’ultima vittoria italiana ai mondiali,  la squadra di Prandelli venne eliminata perdendo le due partite contro Costa Rica e Uruguay dopo l’illusione della vittoria con l’Inghilterra. In quel momento il calcio italiano sembrava aver toccato il fondo, ma eravamo solo all’inizio del baratro. A San Siro nel 2017 si consuma l’eliminazione nei play off di qualificazione, ai quali l’Italia era stata costretta in seguito al secondo posto nel girone. L’avversario era la Svezia che aveva vinto la partita di andata a Solna e a cui è bastato uno 0-0 per eliminarci nell’incontro di ritorno. 

Dopo l’inaspettata vittoria agli Europei del 2021, maturata anche grazie ai rigori che hanno avuto in Jorginho un simbolo di affidabilità, tra settembre e Marzo si è consumato l’ennesimo disastro del calcio italiano. L’inizio del tracollo avviene subito dopo l’estate dei miracoli, il giorno successivo alla vittoria della nazionale di pallavolo femminile agli europei in Serbia. L’Italia in Svizzera viene fermata dagli elvetici sullo 0-0, complice un rigore sbagliato proprio da Jorginho, ma il precedente pareggio con la Bulgaria non prometteva un futuro roseo. 

 La partita di ritorno era già diventata fondamentale, le sensazioni erano positive perché la nazionale tornava all’Olimpico di Roma e all’Hotel Parco dei Principi, in un binomio che avrebbe ricreato l’atmosfera delle notti magiche degli europei. Nel precedente con la stessa Svizzera di giugno fu un dominio per Mancini, un 3-0 che qualificava l’Italia agli ottavi con un turno di anticipo. Mentre la nazionale vinceva l’Europeo anche la Svizzera viveva un momento di gloria eliminando la Francia ai rigori e mettendo in difficoltà la Spagna nei quarti di finale. Al ritorno all’Olimpico dopo mesi Di Lorenzo risponde al gol di Widmer e il rigore concesso a Jorginho al novantesimo sembrava poter scacciare i fantasmi , ma clamorosamente il penalty finisce alto: l’Italia è costretta ai play off. 

Piano piano iniziamo tutti a dimenticarci e a non pensare all’incombente appuntamento con la Macedonia, ma non sapevamo che la tragedia sportiva si stava avvicinando. 

Forse con i pensieri già allo scontro con il Portogallo, la nazionale di Mancini scende in campo fin troppo intimorita, e il gol di Trajkovski nel recupero gela lo stadio Barbera di Palermo. 

Incolpare Jorginho per i due rigori sbagliati  sarebbe prendere la strada più semplice ma soprattutto si tratterebbe di un pensiero estremamente ingiusto poiché “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Sul banco di accusa non può mancare il mister Mancini, al quale però bisogna continuare ad essere riconoscenti per l’impresa dell’Europeo, incolpato per  le sue scelte di formazione nella partita di Palermo, in particolare la decisione di lasciare in panchina un giocatore in grande forma come Lorenzo Pellegrini al quale sono stati preferiti Barella e Jorginho. Rimane il problema dell’assenza di un centravanti poiché Ciro Immobile non è riuscito a incidere in maglia azzurra come sa fare ogni domenica in campionato, è anche vero che analizzando i numeri di Immobile nessun allenatore gli avrebbe preferito Raspadori in una partita di vitale importanza come quella con la Macedonia. Probabilmente Immobile non trova in nazionale la stessa intesa che in campionato ha con Luis Alberto e il resto dei suoi scudieri alla Lazio. Infine, il motivo principale per cui l’Italia non è andata al mondiale, e non si tratta di una colpa bensì di sfortuna, è stata l’assenza in questo momento decisivo di Federico Chiesa. L’ala della Juve a Euro 2020 ha dimostrato di essere il top player indiscusso della nazionale, senza di lui il cammino dell’Italia si sarebbe fermato contro l’Austria agli ottavi di finale e quando la Chiesa è stata messa “al centro del villaggio”, per citare Caressa, la nazionale non ha più avuto rivali. Tuttavia, il 9 gennaio contro la Roma questo grande giocatore si procura la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il villaggio azzurro perde la sua Chiesa e si spenge la luce che aveva illuminato le notti magiche dell’estate 2021. La Dea Bendata ha sorriso alla Macedonia e al Portogallo, mentre la nazionale deve ancora una volta ricostruire un nuovo progetto. La scelta è stata quella di continuare con la gestione di Mancini, una decisione a prima vista curiosa, soprattutto se si pensa al trattamento riservato a Ventura nel 2017, ma probabilmente anche obbligata dalla mancanza di alternative; tutti gli allenatori italiani di grande livello sono sotto contratto di importanti squadre di club e Mancini resta l’unico dotato dell’esperienza giusta per gestire una situazione così delicata e così simile a quella da cui era partito nel 2018, con la differenza non trascurabile di avere un titolo europeo in più rispetto al punto di partenza.

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4 COMMENTS

  1. Ciao Asca’ molto obbiettivo, senza però dimenticare che la fgci ha dato troppo poco tempo a Mancini per preparare due partite così delicate e in un momento di campionato dove le energie cominciano a scarseggiare ….un abbraccio a tutti.

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