Numerosi studi hanno evidenziato come una corretta ed equilibrata alimentazione favorisca una flora batterica dotata di virtù antinfiammatorie. In primo luogo è importante che la nutrizione sia ricca di vegetali, per apportare una sufficiente quantità di fibre al fine di abbassare l’acidità intestinale e combattere i microrganismi patogeni. È preferibile seguire la stagionalità, ovvero variare l’assunzione di frutta e verdura nei vari periodi dell’anno: ogni mese la natura ci offre prodotti diversi per soddisfare i nostri bisogni. D’estate, per esempio, i vegetali sono ricchi di acqua e sali minerali utili ad integrare i liquidi. Durante l’inverno e la primavera sono ricchi di vitamine.
Naturalmente le importazioni, la maturazione precoce controllata, le coltivazioni in serra, ci danno modo, anche in primavera, di trovare nel bancone del negozio frutta e verdura legate stagionalmente all’estate e a volte è quindi difficile capire quale sia la stagionalità degli alimenti stessi.
La primavera è un periodo di transizione: ci sono ancora frutti invernali come gli agrumi, ricchi di vitamina C, A, B2, B3, che rappresentano prevenzioni naturali contro malanni e sono preziosi per l’organismo. Ovviamente ci sono delle tipicità della primavera, che possono variare nel nostro territorio. Se consideriamo per esempio la regione Sicilia, essa ha un clima più mite e quindi assistiamo a maturazioni precoci rispetto alle regioni situate a nord del paese.
Tra le verdure primaverili consideriamo tanti prodotti come crucifere, carciofi, finocchi, bietole, cicoria, rape, spinaci, cipolle, porri, carote, insalate, rapanelli, asparagi: sono tutte verdure dotate di bassa densità energetica, che regolano l’intestino stimolando la peristalsi. Il carciofo ha un’azione stimolante sul metabolismo epatico e riequilibra i grassi nel sangue. Il finocchio ha azione antibatterica, stimola la funzionalità renale, favorendo eliminazione delle scorie azotate. Le rape e i rapanelli sono ricchi di licopene e proprietà antiossidanti che combattono l’invecchiamento cellulare. La cipolla, l’aglio e il porro sono ricchi di minerali, tonificanti e antianemici, utili a depurare l’organismo. Le carote hanno un’ottima azione tonica, mineralizzante e stimolano la formazione di emoglobina. Gli asparagi sono ricchi di glucosinati, ferro, magnesio, acido folico e luteina.
Tra i frutti non possiamo tralasciare mele e pere, raccolte a fine autunno e poi conservate per il periodo freddo; kiwi; fragole, lamponi, nespole, dall’alto contenuto di vitamina C, ferro, fosforo, calcio, dall’azione diuretica e nutritiva. Nella tarda primavera maturano ciliegie, meloni, dall’azione rinfrescante e dissetante: contrastano l’accumulo di acido urico, e tra le sostanze benefiche contengono anche il licopene.
La frutta e la verdura svolgono insomma importanti funzioni metaboliche ed azioni protettive, utili per una crescita sana e per la protezione dalle malattie. Il loro colore ci può aiutare a capire la diversa azione positiva sull’organismo. Ad esempio il colore viola (radicchio, frutti di bosco, etc.) indica la presenza di anticianine, carotenoidi, vitamina C, potassio e magnesio. Il rosso (ciliegie, fragole, etc.) rispecchia l’alto contenuto di licopene, dalla proprietà antiossidante. Il giallo (es. limone) rappresenta sostanze benefiche, come i flavonoidi, il carotene e la vitamina C. Se alterniamo giornalmente tutti i colori non c’è bisogno di ricorrere a multivitaminici!
Teniamo presente che in primavera fa ancora freddo e possiamo godere di poche ore di sole rispetto all’estate, è quindi preferibile consumare prodotti di stagione e locali, anche per una migliore assunzione di vitamine e nutrienti: preferirli significa anche beneficiarne del sapore e apprezzare di più il gusto, rispettare inoltre l’ambiente e seguire il ritmo della natura.