Parigi, la città dell’amore ma anche la città dello sport. Ospiterà le Olimpiadi 2024 ma nell’ultima settimana la Ville Lumière ha avuto un assaggio di quanto la aspetterà tra circa due anni.
La capitale della Francia ha ospitato la finale della Champions League, dove a festeggiare è stato il Real Madrid. Per i “Blancos” si tratta del quattordicesimo titolo, vinto grazie alle prestazioni di Benzema, Vinicius e dal ritorno in panchina dell’uomo della “Decima”, Carlo Ancelotti.
Quella sera allo Stade de France era presente un tifoso d’eccezione, probabilmente l’unico tifoso del Real ad avere un palmares sportivo paragonabile a quello delle Merengues: Rafael Nadal.
Non è la prima volta in questa stagione che Rafa presenzia in tribuna a sostenere la sua squadra del cuore. L’ultima volta era il 4 maggio quando al Bernabeu si giocava il ritorno della semifinale contro il City e per poter assistere all’incontro, Rafa ha convinto gli organizzatori del torneo di Madrid a pianificare la sua partita nella sessione diurna. Quella sera il Manchester di Guardiola perse ai supplementari in maniera a dir poco rocambolesca.
Se la marcia del Real non si è fermata dopo quella serata, per Rafa i risultati non hanno entusiasmato poiché sono arrivate le sconfitte contro Alcaraz, ormai designato come suo erede, e Shapovalov.
Al suo arrivo a Parigi per disputare il Roland Garros le sensazioni non erano delle migliori per via del ricorrente problema al piede a causa del quale non ha giocato al meglio nel torneo di Roma. A complicare la situazione si è aggiunto un sorteggio sfortunato. Quando dai pronostici si è passati al campo invece Nadal ha impressionato vincendo i primi tre turni senza alcuna difficoltà ( a differenza di altri giocatori come Alcaraz, Auger, Ruud, Zverev, Tsitsipas). Gli ottavi di finale sono stati una maratona di oltre quattro ore contro Felix Auger Aliassime, una vittoria per Rafa in cinque set, alla quale è seguita una conferenza stampa preoccupante: “quella di domani contro Djokovic potrebbe essere la mia ultima partita al Roland Garros”. Il serbo era in grande forma, dopo la vittoria a Roma era diventato il principale favorito anche a Parigi, ma le cose sono andate diversamente. Sullo Chatrier va in scena un quarto di finale tra Novak e Rafa dal sapore nostalgico per le grandi sfide che ci hanno regalato questi due campioni, parliamo di 59 incontri tra di loro dal 2006 ad oggi e la prima volta si trattava proprio di un quarto di finale all’Open di Francia. Dopo quasi due ore e mezza il punteggio è di un set a testa; proprio quando Rafa sembrava dirigersi verso la vittoria dell’incontro Novak ha sorpreso il rivale nel quarto parziale raggiungendo il set point che avrebbe portato al quinto. Invece entrambe le palle set sul servizio del serbo vengono annullate dal maiorchino, si arriva al tie break dove Rafa elimina l’eterno rivale.
Sulla strada per il successo erano rimasti in pochi; Tsitsipas è stato eliminato dal diciottenne Holger Rune, mentre Alcaraz ha ceduto a Zverev.
La semifinale contro il tedesco sembrava poter diventare la partita più bella dell’anno, quando improvvisamente Alex cade nel tentativo di rispondere ad un dritto lungo linea dell’avversario. Improvvisamente l’intero stadio piomba in un surreale silenzio rotto soltanto dalle urla di dolore di Zverev, e le sue lacrime preoccupano anche Nadal. Attraverso il suo profilo Instagram il tedesco conferma di essersi lacerato diversi legamenti del piede. In caso di vittoria del torneo il tedesco sarebbe diventato il nuovo numero 1 al mondo.
Superati i due ostacoli più ardui, in finale l’avversario di Rafa è il sorprendente norvegese Casper Ruud che tuttavia, negli ultimi anni, ha sempre dimostrato di essere uno dei giocatori più competitivi sulla terra rossa e ora ha giocato la prima finale slam della carriera, ma l’atto finale è senza storia. Nadal domina l’avversario e in tre set vince il ventiduesimo slam, più di chiunque altro. Si tratta del suo quattordicesimo titolo a Parigi, quattordicesimo titolo come quello del Real Madrid vinto a pochi km di distanza dal campo Philippe Chatrier. Una settimana di grandi emozioni per Rafa, nella quale ha visto la sua squadra del cuore vincere la coppa dalle grandi orecchie, ha dovuto allontanare i fantasmi del ritiro (che mai erano stati così vicini) sconfiggendo Djokovic, ha vissuto in prima persona gli attimi di paura per l’infortunio di Zverev e infine è tornato a festeggiare col sorriso alzando al cielo la sua coppa preferita, quella che lo ha incoronato Re della terra rossa il tutto in una settimana che in Spagna può diventare famosa come “la semana de la decimocuarta” sia per i tifosi del Real che per i sostenitori di Rafa.
Il torneo maschile è entrato nei libri di storia dello sport per questo record di Nadal delle 14 vittorie che difficilmente potrà essere superato in futuro, ma anche la competizione del singolare femminile verrà ricordata da molti, in particolare da noi italiani. Negli ultimi anni il movimento tennistico femminile italiano è caduto in una crisi di risultati senza dopo i grandi risultati degli anni 2010. Flavia Pennetta si è ritirata dopo l’indimenticabile finale di USOpen 2015 vinta contro Roberta Vinci. Sara Errani, dopo la rottura del rapporto con la Vinci che ha portato le due alla vittoria di 5 slam in doppio, non è riuscita a costruire un finale di carriera dignitoso in singolare, e oggi è lontana dalla top 100 del ranking. La stessa Roberta Vinci ha lasciato il tennis nel 2018 perdendo sul campo Pietrangeli di Roma l’ultima partita della carriera. Francesca Schiavone ha chiuso anche lei la sua carriera da svariati anni e si limita a giocare alcune esibizioni, ad esempio ha appena vinto il torneo Legends del Roland Garros in coppia con Pennetta, sconfiggendo avversarie come Gabriela Sabatini, Martina Navratilova e Daniela Hantucova. Dopo anni di buio il tennis femminile italiano è tornato a festeggiare la vittoria di un torneo importante nel 2021 grazie al titolo di Camila Giorgi in Canada. La stessa Giorgi è stata protagonista di un grande torneo a Parigi dove si è arresa a Daria Kasatkina, ma la grande sorpresa del Roland Garros è stata Martina Trevisan. Complice l’eliminazione di Ons Jabeur al primo turno, Martina ha saputo sfruttare le occasioni dategli dal tabellone ed è anche riuscita a sconfiggere giocatrici superiori al suo livello, in particolare la finalista di US Open Leylah Fernandez. È la sua prima semifinale slam, un risultato simile a quello raggiunto proprio a Parigi da Marco Cecchinato nel 2018. Coco Gauff è stata ingiocabile per la nostra italiana, ma questo torneo potrebbe essere la giusta scossa della quale necessitava il tennis italiano femminile.
In finale la diciottenne Gauff ha perso rapidamente contro un’inarrestabile Iga Swiatek che vincendo il titolo è arrivata a 35 partite vinte consecutivamente, risultato raggiunto in precedenza da Venus Williams, e non è lontana dal superare Monica Seles (36) e Martina Hingis (37). Per raggiungere il podio dovrebbe arrivare a 57 vittorie consecutive come Margaret Court, mentre al vertice di questa speciale classifica delle strisce vincenti nel tennis femminile si trovano Steffi Graf (66) e Martina Navratilova con 74 vittorie.
Nelle prossime settimane inizierà il breve periodo dei tornei sull’erba, difficile rivedere in campo Rafa Nadal, anche considerando che a Wimbledon non verranno assegnati punti per il ranking, ma l’attenzione sarà concentrata sul rientro di Matteo Berrettini previsto già la prossima settimana sui campi di Stoccarda.