“Prendiamo decisioni forti. Spegniamo le nostre reti, interrompiamo l’informazione locale prima che siano gli altri a determinare la chiusura delle nostre aziende con conseguenze disastrose. Immaginate un paese senza internet e senza tv”, questo è l’appello di Antonella Oliviero. Imprenditrice nel comparto delle tlc e della tv, ha lanciato il movimento “Non Posso Pagare” per alzare la voce dell’insofferenza degli imprenditori verso le istituzioni. “A luglio 2021 ho speso meno di mille euro di bollette, che sono diventate 5mila quest’anno, solo per gli uffici. Per i nostri server abbiamo speso lo scorso anno sui 900 euro, quest’anno poco meno di 3mila. Senza contare i costi delle nostre infrastrutture di rete. Non voglio neanche immaginare gli importi che faranno riferimento ai consumi di agosto. Questa situazione è insostenibile e so che ci sono tantissimi altri imprenditori che vivono lo stesso dramma”, spiega Oliviero. Il movimento che ha lanciato si chiama “Non posso pagare” perché evidenzia che gli imprenditori vorrebbero onorare i loro impegni, ma non sono messi nella condizione di farlo. Si tratta di un movimento apartitico, apolitico, che vuole lanciare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni politiche del Paese: “La soluzione non può essere la rateizzazione o usare il credito di imposta. La politica deve rendersi conto che non si può più perdere tempo. Come imprenditori abbiamo una responsabilità sociale, offrire uno stipendio ai lavoratori e dei servizi ai cittadini. In questo mondo non possiamo più assolvere questo ruolo”, continua Oliviero. L’imprenditrice opera in un campo molto delicato come quello delle tlc, occupandosi di offrire connettività in zone a fallimento di mercato per i grandi operatori, come Avellino e Benevento e spiega che privare le persone della connessione Internet, così come di altri servizi essenziali, avrebbe delle conseguenze nefaste su tutto il Paese. All’appello si è unito anche il giornalista casertano Domenico Letizia, promotore di iniziative legate al marketing territoriale e alla crescita sostenibile dei piccoli borghi, che invita a prestare estrema attenzione ai rischi che le comunità periferiche ed interne stanno vivendo a causa delle difficoltà degli operatori locali che si occupano di diffondere servizi digitali, accesso alla rete internet e telecomunicazione: “L’emergenza energetica sta facendo mutare gli scenari di sviluppo innovativo e sostenibile dei piccoli borghi. I costi energetici stanno generando enormi difficoltà economiche e le piccole società che si occupano di digitalizzare e innovare i servizi nei borghi della nostra Penisola potrebbero presto cessare la propria attività. Smart-working, co-working, pubblica amministrazione intelligente, telemedicina e servizi smart per le realtà interne, lontane dai grandi centri urbani, potrebbero non riuscire più a inseguire un modello di sviluppo innovativo e sostenibile, perdendo l’opportunità di generare occupazione nei territori di appartenenza e ritornare a vivere enormi problematiche per l’accesso alla rete internet. Quello che sta accadendo rischia di dividere il Paese ed è un colpo duro per lo sviluppo economico e per le politiche che vogliono contrastare lo spopolamento delle aree interne”.
L’invito degli operatori dell’informazione è quello di iscriversi al sito http://nonpossopagare.org/ e rilasciare l’iniziativa.
Domenico Letizia.