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L’adozione come scelta di Vita. Genitori e figli.

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venerdì, Settembre 20, 2024

Presentato di recente negli spazi espositivi del Centro Congressi ‘La Nuvola’ di Roma in occasione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria ‘Più Libri Più Liberi’, il testo ‘Lala’s Story. L’esperienza adottiva raccontata dai bambini’ è stato pubblicato nella primavera del 2022 da Armando Editore nella Collana ‘Dentro le storie’ e raccontato in anteprima da Società Umanitaria nella sede di Via Aldrovandi.

Caratterizzato da una veste narrativa fluida e dall’immediatezza del pensiero, il testo trasmette ai lettori un’intensa e coinvolgente riflessione sui temi delicatissimi dell’adozione internazionale e si propone di offrire agli aspiranti genitori, con serena lucidità, un forte incoraggiamento e un moto di fiducia per affrontare con il sorriso il lungo e complesso percorso di vita.

Il libro, che qui costituisce l’occasione per affrontare in chiave inclusiva il tema dell’adozione dei minori, nasce da un’esperienza familiare lontana nel tempo, iniziata per l’esattezza ventiquattro anni fa e testimonia un percorso complesso sia sul piano emotivo che su quello pratico ed organizzativo.

Le difficoltà espresse, pure presenti e non facili da superare, assumono in questo contesto un valore sociale importante per tutte le mamme e tutti i papà che hanno da poco iniziato la loro esperienza e per quelle coppie che si avvicinano con timori ed incertezze, per la prima volta, al desiderio di adottare un bambino.

I temi prevalenti che emergono dalle storie raccontate e illustrate da Rosaria Brocato e Caterina Cecchi sono quelli che facilmente possiamo immaginare: il turbamento per il distacco dalla terra di origine, il desiderio fantastico di ritornarvi, la paura di affrontare il nuovo sconosciuto ma anche il desiderio intenso e ricercato di superare le difficoltà e di costruire il futuro nella nuova realtà.

Nell’intera raccolta l’amicizia occupa un posto di rilievo nella globalità dei racconti ed è possibile che i ricordi di un’amica lontana e i luoghi sfumati dei dintorni sopravvivano nonostante l’età anagrafica in evoluzione, le distanze geografiche, le diversità culturali, sociali e linguistiche che nei testi appaiono particolarmente sottolineate.

Ogni uscita è un’entrata in un altrove’

Il testo ‘Lala’s Story. L’esperienza adottiva raccontata dai bambini’ sostiene, per volere delle sue autrici, l’APS ‘Pronto Soccorso per le Famiglie’ e in particolare la ‘Sezione Adozioni’ della medesima Associazione.

Come testimonia la Presidente Dott.ssa Flaminia Cappellano, il compito delle psicologhe e psicoterapeute della ‘Sezione’ è quello di affiancare i piccoli pazienti e i loro genitori e attraversare insieme a loro quell’Altrove, teatro di paure, insicurezze, gioia ed entusiasmo.

Il dialogo con le emozioni che emergono nel loro percorso, assume allora una nuova forma quando finalmente termina l’iter adottivo e ciascun membro della nuova famiglia inizia a percorrere la strada che li porterà ad intessere nuovi legami.

Ancora una volta la Dott.ssa Cappellano e le sue collaboratrici volontarie sostengono i bambini e i loro genitori nel tessere nuove trame esplicitando i timori che caratterizzano i rinnovati processi familiari. È indubbio che l’adozione rappresenti per un bambino la possibilità riparativa ai traumi subìti rispetto alle conseguenze fisiche e psicologiche legate all’incuria, ai maltrattamenti o all’abbandono.

Adottare, conclude la dott.ssa Cappellano che ringraziamo per la sua preziosa consulenza, significa offrire ad un minore l’opportunità di crescere in una famiglia che sia disponibile ad avere cura di lui o di lei, ad accoglierlo o ad accoglierla con la sua storia, le sue origini, le sue caratteristiche e creare insieme un ponte tra il passato e il presente.

Le ‘tante prime volte’

Sono stati molti i genitori, in netta prevalenza mamme, che nel tempo hanno sentito il bisogno di scrivere un diario per elaborare le loro emozioni, per raccontare le ‘tante prime volte’ dei loro piccoli a partire dal primo incontro e dal successivo primo ingresso in famiglia.

Il primo disegno da conservare, il primo Natale e i primi regali, il primo compleanno circondati dalla famiglia, la prima visita alla Basilica di San Pietro, come testimoniato nelle pagine iniziali del testo ‘Lala’s Story’ e il primo incontro con l’identità nazionale e con i suoi simboli.

Il primo giorno di scuola, per tutti un momento carico di ansie ma anche di aspettative, viene spesso descritto per la significativa esperienza di creare nuovi legami, condividere momenti di gioco e di complicità, parlare i rudimenti di una lingua ancora sconosciuta ed incontrare per la prima volta nuovi adulti di riferimento, le maestre.

Le difficoltà di primo inserimento nel nuovo contesto, ancor prima di parlare di integrazione e, quindi, di inclusione fanno riferimento al vissuto pregresso di ogni minore e a quanto sperimentato nei primi anni di vita.

La separazione dagli affetti biologici e dal contesto socio culturale di partenza, la condizione di solitudine e di frequente istituzionalizzazione e i traumi subìti negli stati di forzato isolamento lasciano segni indelebili nei bambini e, per forza di cose, rendono complesso il loro primo incontro con la nuova condizione.

Come è facile immaginare, la storia che le bambine e i bambini si portano dietro come bagaglio di viaggio si presenta quasi sempre ‘a pezzi’, scarna e frammentaria e richiama l’attenzione di chi, per motivi istituzionali esterni alla famiglia, è preposto all’accoglienza, alla non facile comprensione dei bisogni e al successivo intervento.

Le differenze fisiche, rispetto ai genitori, appaiono in molti casi evidenti e ciò può costituire un problema di riconoscimento nell’immediato approccio della famiglia con il mondo circostante: ci riferiamo al colore della pelle e ai tratti somatici che rimandano a luoghi lontani, alla lingua di comunicazione e alle abitudini alimentari differenti.

Le Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati

Le difficoltà di apprendimento, unite a quelle psico-emotive, entrambe spesso collegate a situazioni di criticità pregresse, si accompagnano ai disturbi dell’attenzione e della concentrazione, della memorizzazione e della produzione verbale e scritta. Gli interventi di recupero dei diversi ambiti si protraggono spesso nel tempo e richiedono un impegno progettuale di concerto con le famiglie e gli esperti esterni di riferimento attingendo inoltre alle risorse di rete.

L’emanazione a fine 2014 delle ‘Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati’ da parte del Dipartimento del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione dell’allora Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca’ ha colmato un vuoto che sinceramente è pesato negli anni antecedenti.

La formazione di tutto il personale scolastico, relativamente all’inserimento dell’alunno adottato nell’attuale sistema scolastico, è un aspetto importante per garantire il successo formativo e l’inclusione di questi alunni a partire dalle primissime fasi d’ingresso e iscrizione al percorso scolastico.

Le testimonianze di vita dei giovani adulti adottati

Quasi mai evidenti al grande pubblico nonostante la rilevanza sociale che riveste l’adozione internazionale, i giovani adulti adottati, una volta diventati uomini e donne, provano a raccontarsi e a raccontare la loro storia attraverso la ricerca delle loro origini biologiche.

Il desiderio di tornare nei loro lontani luoghi di nascita matura nel tempo e si concretizza, qualche volta realmente e altre volte solo nella mente, quando l’impulso a sapere diventa non contenibile.

Il voler tornare indietro per non dimenticare il profumo della propria terra assume allora un significato speciale, il più delle volte simbolico, quello di rinsaldare le fondamenta di un ‘casolare fantastico’, culla della nascita sia dei loro genitori adottivi che di quelli biologici dove nulla è lasciato al caso.

Ringraziamenti

Ringrazio Caterina Cecchi, autrice della foto che correda il testo, Flaminia Cappellano, Presidente APS ‘Pronto Soccorso per le Famiglie’ per la preziosa consulenza e Federica Carpico, lettrice dei testi.

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2 COMMENTS

  1. Ho letto il libro e l’articolo con tanta atenzione e piacere, perche mi sono ricordata i inizi di questa adozione. Ho messo anch’io una picolissima pietrina per aiutarli. E adesso sono orgogliosa di questo com’e andata la vita della famiglia. Rimangono per sempre nella mia memoria, Li amo.

  2. Carissima, ringrazio molto per la tua testimonianza. Amicizia e condivisione, iniziate sin dalla giovanissima età, ci hanno accompagnate a vivere bene e con affetto un lungo periodo, ancora in corso.
    Questo libro vuole comunicare a tutti che l’amicizia e il coraggio prevalgono sulle distanze e le differenze, superano i muri e i contrasti e accompagnano oltre i confini geografici. Grazie per essere stata lì, in quella regione del tuo meraviglioso Paese per aiutarci ed incoraggiarci a superare le difficoltà.

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