Dopo più di vent’anni dalle recite al Teatro la Gran Guardia nel 2001, torna sulle scene livornesi Le maschere di Pietro Mascagni su libretto di Luigi Illica, per due rappresentazioni al Teatro Goldoni venerdì 10 febbraio, ore 20, e sabato 11 febbraio, ore 20. Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi di Teatralchemici firmano regia, scene e costumi di un nuovo allestimento prodotto con la collaborazione della Fondazione Carnevale di Viareggio, mentre Mario Menicagli dirige Orchestra e Coro del Teatro Goldoni, dopo essere stato sul podio per Il piccolo Marat della scorsa stagione.
Saranno gli stessi Di Gangi e Giacomazzi ad alternarsi nel ruolo parlato dell’impresario Giocadio. Gli interpreti vocali saranno Vladimir Alexandrovic (Pantalone), Silvia Pantani (Rosaura nella recita del 10 febbraio), Valentina Corò (Rosaura nella recita del’11 febbraio), Matteo Falcier (Florindo), Giacomo Medici (Dottor Graziano), Rachele Barchi (Colombina nella recita del 10 febbraio), Irene Bonvicini (Colombina nella recita del 10 febbraio), Marco Miglietta (Brighella), Min Kim (Capitan Spavento), Didier Pieri (Arlecchino Battocchio) e Massimo Cavalletti (Tartaglia). La Furlana finale dell’opera vedrà protagonisti gli alunni di cinque classi della Scuola Primaria “G. Carducci” di Antignano, preparati da docenti specialiste del teatro, in un progetto disciplinare che mira a far interagire in prima persona i bambini e i professionisti della musica.
In quanto appassionato di Rossini e Pergolesi, Pietro Mascagni iniziò a fantasticare sulla composizione di un’opera buffa già dopo il successo di Cavalleria rusticana e durante la stesura di Iris, propose al librettista Luigi Illica di lavorare su un soggetto tratto dalla commedia dell’arte. Nacque così un progetto che mirava a rivivere questa forma d’arte attraverso il dialogo tra le convenzioni della commedia dell’arte e quelle dell’opera contemporanea. Il compositore si muove così con disinvoltura tra le convenzioni dell’opera buffa e i diversi stili musicali, arrivando anche a parodiare sé stesso.
Le maschere divenne subito un caso con la decisione di avere ben sette prime simultanee in sette teatri diversi sparsi per la penisola il 17 gennaio 1901: una mossa azzardata figlia dell’inventiva pubblicitaria dell’editore Sonzogno, con Mascagni sul podio a Roma, e Toscanini alla Scala (nel cast Enrico Caruso e Emma Carelli), mentre avvenivano le recite simultaneamente anche alla Fenice di Venezia, al Filarmonico di Verona, al Regio di Torino, e al Carlo Felice di Genova, mente al San Carlo di Napoli l’opera andò in scena con due giorni di ritardo per una indisposizione del tenore. Il risultato, a parte il successo romano, fu un fiasco clamoroso, con il pubblico letteralmente infuriato a Milano. Nonostante ciò, Mascagni continuò a credere nell’opera approntando due nuove versioni, una per Roma nel 1905 e una per La Scala nel 1931 che fu eseguita più volte prima della guerra. Lo stesso Mascagni diresse le recite di quest’opera al Goldoni di Livorno nel 1908 e nel 1931, cui fecero seguito altre due edizioni nel 1963 e 1983, prima delle recite alla Gran Guardia nel 1984 e nel 2001.
Biglietti disponibili presso il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) il martedì e giovedì ore 10-13, il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30-19.30 e online su www.goldoniteatro.it – www.ticketone.it – Per la prima rappresentazione (10 febbraio) il pubblico è invitato a presentarsi in teatro con una maschera di Carnevale (in assenza sarà il teatro a farne omaggio di una all’ingresso).