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Cultura ed impegno sociale.Gigliola Cutonilli, insegnante, volontaria e testimone di benessere.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Incontriamo Gigliola Cutonilli nel GLII, il Gruppo di Lavoro Interscolastico per l’Inclusione nato nel 2014 a partire da docenti di scuole di diverso ordine e grado in collaborazione con il CTS Centro Territoriale di Supporto dell’IISS De Amicis-Cattaneo di Roma. Obiettivo portante del gruppo, come testimonia la coordinatrice Fernanda Fazio, è quello di formare il sistema scolastico al saper lavorare in gruppo e in rete.

Tra le innumerevoli iniziative figurano progetti, corsi di formazione, collaborazioni tra scuole, supporti ai CTS e assemblee nazionali. Molte sono state le pubblicazioni e le proposte per favorire l’evoluzione del sistema scolastico, presidi culturali aperti a chi la scuola la vive quotidianamente in tutti i suoi aspetti, da quelli pedagogici ed educativi a quelli normativi ed istituzionali. 

Gigliola, dove e come nasce il suo percorso nel campo sociale? Quali sono stati i primi passi per poi raggiungere livelli importanti di impegno volontario?

Faccio parte del Gruppo di Lavoro Interscolastico per l’Inclusione sin dalla sua costituzione e sempre ho cercato di contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni offrendo la mia esperienza di lavoro nonostante non abbia mai conseguito la specializzazione come insegnante di sostegno.

Essere insegnante curricolare in una scuola primaria della capitale, amica, confidente e volontaria mi ha aiutata moltissimo a gestire gli interscambi positivi e produttivi, attivati con passione nei vari contesti di lavoro professionale e di vita quotidiana, sin qui collezionati con grande soddisfazione personale ed altrettanto riconoscimento pubblico.

Nel 2013, anno del mio pensionamento, ho scelto di proseguire con impegno quel percorso di aiuto ed intervento nel Sociale che tanto mi aveva affascinata nei lunghi anni di lavoro scolastico a stretto contatto con gli alunni e le loro famiglie. Soprattutto è stata l’empatia, che io reputo una condizione essenziale, ad accompagnarmi e ad arricchire tutte le esperienze vissute all’interno dei gruppi di intervento, aiuto e sostegno alle persone con fragilità che necessitavano e necessitano tuttora della garanzia di un inserimento inclusivo nella società.

Ci descriva le principali attività di volontariato che lei svolge a supporto della piena inclusione delle persone di origine non italiana presenti nel nostro territorio.

Ero ancora in attività quando decisi di iniziare la mia formazione specializzata per l’insegnamento dell’Italiano L2. Il titolo, in seguito conseguito, mi ha permesso di svolgere un’azione volontaria di grande utilità per tutti i ragazzi e i giovani che, di recente ingresso in Italia, cercavano di acquisire gli elementi linguistici di base per accedere ai primi percorsi lavorativi della loro esistenza.

Gli studenti, inoltre, venivano e vengono ancora oggi accompagnati all’acquisizione del livello A2 di conoscenza dell’italiano, utile per conseguire la certificazione richiesta per il Permesso di Soggiorno di lunga scadenza e al livello B1 per ottenere la Cittadinanza italiana nei casi previsti dalle norme. Tutte le attività sono sempre state svolte in collaborazione con il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, il CPIA di riferimento, al fine di validare i percorsi di studio effettuati dagli studenti all’interno delle strutture.

Con questo obiettivo svolgo ancora oggi l’attività volontaria di insegnante di italiano L2 presso le Associazioni ‘Monteverde Solidale’ e ‘Insensinverso – Officine Culturali’. La mia azione, finalizzata a fornire un supporto qualificato all’alfabetizzazione delle alunne e degli alunni stranieri si affianca all’opera dei mediatori culturali e dei sostenitori che si occupano dei più ampi percorsi inclusivi all’interno delle scuole pubbliche.

Le attività culturali esterne e le relazioni con il contesto sociale circostante hanno lo scopo di fornire ai giovani e giovanissimi utenti di entrambe le associazioni un supporto alla conoscenza del territorio e alle possibilità di accesso alle strutture locali per il pieno godimento dei servizi primari di natura amministrativa e sanitaria.

Di non minore importanza, l’acquisizione della lingua del Paese di immigrazione consente ai giovani di intessere relazioni positive e scambi culturali con i coetanei italiani nel pieno rispetto delle proprie tradizioni.

L’APS Hàgape 2000 la vede inoltre impegnata al fianco dei ragazzi e delle persone con disabilità. Quali vantaggi, a suo avviso, rivestono l’ascolto musicale e la pratica delle danze etniche ai fini dell’effettiva inclusione nel contesto sociale?

Sono Volontaria anche presso l’APS Hàgape 2000 e mi riconosco come parte integrante all’interno di un Laboratorio di Danze etniche la cui finalità è quella di associare l’esperienza motoria all’ascolto musicale di brani provenienti da culture e contesti diversi e, in contemporanea, al lavoro di gruppo che tanta importanza riveste nel GLII.

Le attività ludiche e ricreative, di carattere culturale, creativo ed artistico, organizzate e condotte attraverso i laboratori, rappresentano uno straordinario mezzo per valorizzare le abilità di ciascuno e porle al centro della persona, questa volta considerata come unica ed irripetibile, dunque preziosa per tutti.

Anche in questo contesto è estremamente importante valorizzare l’empatia che si genera dall’unione dei partecipanti alle danze. Infatti, tutti si prendono per mano fino a formare un grande Cerchio, in sostanza si tratta della massima condivisione dello spazio, uguale per tutti in quanto si è equidistanti dal centro.

Attraverso la danza, la comunicazione e la relazione all’interno del gruppo risultano potenziate come anche la crescita dell’autostima e la valorizzazione delle differenze culturali e dell’unicità della persona. Il progetto, che mi vede partecipe da anni, nasce con l’intento di far incontrare, tramite le danze popolari, persone di tutte le età, le culture e, soprattutto, con altre abilità.

Infine, le finalità del Progetto integrato di danze per ragazzi senza e con disabilità di natura psico-intellettiva sono il superamento delle barriere fisiche e culturali, talvolta sensoriali e relazionali, il comunicare emozioni attraverso il movimento, la collaborazione, l’interscambio culturale e il divertimento.

Come ama trascorrere il tempo libero, quali sono le passioni alle quali le sarebbe impossibile rinunciare?

Sono un’appassionata di trekking e, grazie alla segnalazione di alcuni amici del gruppo Danze, sono venuta a conoscenza dell’iniziativa ‘Cammina, Molise!’, inaugurata la prima volta nel mese di agosto del 1995. La mia appassionata esperienza nel gruppo è iniziata nel 2008 e ora, a tanti anni di distanza, posso dire con certezza di ritenermi una Molisana di adozione.

Il ‘Cammina, Molise!’ è nato con il nobile intento di contrastare lo spopolamento dei luoghi, far conoscere il meraviglioso territorio regionale attraverso percorsi naturalistici studiati minuziosamente dal promotore Giovanni Germano, da Paolo Discenza e dai loro collaboratori. Scoprire il Molise con un turismo lento consente ogni volta di percorrere a piedi tratti di territorio per ammirarne i paesaggi e conoscere le tradizioni locali e la cultura dei borghi.

Molto sentita è l’accoglienza e l’ospitalità che i Comuni molisani ci riservano quando, all’arrivo di circa 250/300 persone, organizziamo piccoli festival di organetto, tamburelli, castagnette, chitarra e putipù che, accompagnati dai canti contribuiscono a rallegrare le serenate delle popolazioni locali.

Di grande interesse, segnalo di aver partecipato almeno una volta, nel 2019, all’edizione del ‘Cammina, Molise!’ svoltasi a Buenos Aires per contribuire a far rivivere le tradizioni molisane agli emigranti e ai loro discendenti. Posso dire, infine, che l’intera esperienza contribuisce a sperimentare convivialità, benessere ed inclusione.

Ringrazio il coordinatore Giovanni Germano per aver testimoniato, anche attraverso spunti narrativi di apprezzabile lettura, l’esperienza del ‘Cammino’ e per aver contribuito a coniare lo splendido motto ‘Il Molise esiste e resiste’ che ancora oggi accompagna me e numerosi altri all’insegna dell’amicizia, della partecipazione e dello svago.

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