Se c’è una leva ad alto potenziale sulla quale l’Italia può agire per rilanciarsi economicamente, questa leva è insita nel turismo, nell’Horeca e nei flussi che la riapertura dei viaggi internazionali può portare verso il nostro Paese. Il settore, tuttavia, è stato duramente colpito dal periodo della pandemia e leccarsi le ferite non può bastare per sanarne i problemi. Nasce da questo contesto l’Incentivo FRI-Tur con il quale l’Italia intende dare un respiro di sollievo ad uno dei comparti di maggior potenziale per il PIL nazionale.
La ripartenza del comparto nasce dunque dalla scintilla dell’imprenditorialità, dagli strumenti economici messi a disposizione dalla politica e da tasselli essenziali come l’identità digitale, la firma digitale e la posta certificata: questi ultimi tre elementi, infatti, sono il tramite naturale per accedere al bonus e per portare nel futuro le ambizioni della propria impresa.
Si scrive “FRI-Tur” (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo), si legge “Bonus Turismo”. Gestito da Invitalia, è definito come uno strumento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Misura M1C3 investimento 4.2.5) per potenziale le strutture ricettive soprattutto in ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
L’obiettivo è quello di consentire al comparto di raggiungere nuovi standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale, ponendo il 31 dicembre 2025 come data ultima per la realizzazione degli interventi. Il fondo è pari a 780 milioni, 180 dei quali per contributi alla spesa e 600 come finanziamento agevolato concesso da Cassa Deposito e Prestiti (più 600 ulteriori concessi da una serie di banche in convenzione con il Ministero del Turismo). Il fondo complessivo ammonta pertanto a 1,38 miliardi di euro, cifra con la quale fare sponda per raggiungere nuovi ambiziosi obiettivi in Paese, come l’Italia, che ha molto da offrire e molto da imparare per valorizzare le incredibili bellezze costruite in secoli di storia.
Il Bonus Turismo può essere richiesto per interventi che ricadano all’interno dei seguenti ambiti:
- riqualificazione energetica;
- riqualificazione antisismica;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri;
- realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali);
- digitalizzazione;
- acquisto o rinnovo di arredi.
Il 50% del fondo FRI-Tur è destinato agli interventi di riqualificazione energetica: da questo punto di vista si tratta di un bonus che va ad integrare le opportunità in termini di incentivi per l’efficientamento, riducendo così l’impatto ambientale del settore a tutto beneficio tanto dei costi per le imprese, quanto del bilancio energetico nazionale. Il 40% delle risorse stanziate, inoltre, è riservato al Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Possono accedere al Bonus entità quali alberghi, agriturismi, imprese del comparto fieristico, stabilimenti balneari, parchi tematici, complessi termali e altre fattispecie ancora. Le imprese devono avere una stabile organizzazione sul territorio nazionale, essere in regola con le disposizioni edilizie, urbanistiche e del lavoro, agire in regime di contabilità ordinaria ed essere regolarmente iscritte al registro delle imprese.
Due le forme di incentivo richiedibili:
- contributo diretto, pari al 35% delle spese ammissibili;
- finanziamento agevolato, con tasso nominale annuo pari allo 0,5% e durata compresa tra 4 e 15 anni (a cui abbinare un finanziamento bancario a tasso di mercato).
L’incentivo FRI-Tur è pensato per quelle imprese che intendono mettere in cantiere interventi con spese comprese tra 500 mila e 10 milioni di euro: non piccoli interventi per rinfrescare l’immagine di una vecchia struttura, ma lavori che cambino radicalmente il profilo della struttura per portarla ad un nuovo livello di efficienza, sostenibilità e qualità ricettiva.
Per accedere al bonus occorre compilare l’apposita domanda per la quale sono necessari tre elementi ormai del tutto centrali per l’accesso a queste misure di incentivo:
- identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accreditarsi durante la richiesta;
- firma digitale per sottoscrivere la documentazione e certificarne i contenuti;
- Posta Elettronica Certificata per dare i crismi dell’ufficialità all’invio della richiesta.
Con le soluzioni Aruba è possibile attivare ognuno di questi servizi in tempi rapidi, avendo così tutto a disposizione con estrema facilità per poter procedere con la richiesta.
Le domande vengono esaminate in ordine cronologico, il che impone di porre massima attenzione alle date: “la domanda può essere presentata dalle ore 12.00 del 20 marzo 2023, fino alle ore 12.00 del 20 aprile 2023”. Se i progetti per la propria impresa vanno nella direzione dell’investimento e del rilancio, l’incentivo FRI-Tur è una delle risorse che il PNRR mette a disposizione per alzare di livello la “ripresa” e la “resilienza” del comparto: in tal caso è meglio approfittarne in tempi rapidi, cogliendo al volo l’opportunità prima che il fondo vada esaurito e che siano altri a poterne giovare per aumentare l’appetibilità delle proprie proposte di mercato.