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Tennis, cara Miami Sinner ti ama

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sabato, Novembre 23, 2024

Potrei cambiare la mia vita per meglio adattarmi al tuo umore, essendo tu così tranquillo” ed è proprio una lezione di tranquillità, di nervi saldi e determinazione che consente a Jannik Sinner di raggiungere la finale, per la seconda volta in carriera all’Hard Rock Stadium di Miami. Tranquillo “come l’oceano sotto la luna” sono sempre le parole di Carlos Santana, e si addicono esattamente all’atteggiamento e alla prestazione di Sinner. Si presenta in finale del Master 1000 dove a contrapporsi ci sarà Daniil Medvedev non esattamente il miglior esempio di pacatezza, spesso in carriera il russo ha perso la calma, ha gestito la tensione in modo personalissimo e particolare, rendendo il nervosismo spesso un suo punto di forza. Il pubblico della Florida forse non poteva aspirare ad un miglior ultimo atto, rivincita della sfida di Rotterdam e precedenti interamente in favore del russo.

Si chiude la stagione sul cemento, o meglio la prima metà della stagione sul cemento anche se potrebbe essere impropria questa definizione per la fase del Sunshine Double. Sulla superficie cara agli americani si tornerà a fine anno al termine dell’estate con Novak Djokovic riaccolto dagli States in quanto sono decadute le norme che vietavano ai non vaccinati di entrare negli USA. Intanto i campi di terra rossa sono pronti per splendere ed emozionare, l’Europa abbraccia il tennis nella primavera che porterà al Roland Garros, attendendo prima la grande sfida nello stadio dei Miami Dolphins.

Kachanov-Medvedev

Un derby è sempre sinonimo di spettacolo. Nel mondo del calcio li conosciamo bene, quelle che vengono definite stracittadine sono sempre le partite più attese della stagione.

L’ultimo derby dell’Hard Rock Stadium risale al 2017, quando in NFL si affrontarono i Miami Dolphins e i Tampa Bay Buccaneers, uno scontro tra due squadre della Florida.

La Russia è stata protagonista nella prima semifinale del torneo, Daniil Medvedev contro Karen Khachanov, destini simili e risultati differenti. Karen era la grande promessa del tennis russo, campione nel Master 1000 di Bercy -nel 2018- dopo il quale si è smarrito dando segni di ripresa solamente negli ultimi mesi con la semifinale a USOpen e a Melbourne. Daniil, dalla parte opposta, è divento una stella del tennis mondiale, inarrivabile e per alcuni momenti, brevi momenti, insuperabile; ex numero uno del mondo e campione slam.

Non si sono risparmiati nel loro scontro diretto; Medvedev è riuscito a prevalere nel primo set solamente dopo il tie break, ma la reazione del connazionale è stata devastante. Portatosi sul punteggio di 3-0 ha conservato il vantaggio fino al termine del secondo set riportando la partita in pareggio e affidandosi anche alla potenza dei suoi dritti che hanno creato non poche difficoltà e pensieri all’ex numero uno del mondo. Ci si aspettava spettacolo, nel terzo decisivo parziale, Medvedev grazie ad un unico break raggiunto nel quarto game si guadagna per la prima volta l’accesso all’atto finale di Miami Gardens.

Sinner-Alcaraz

Probabilmente non sarà l’unica rivalità a segnare l’immediato futuro del tennis perché molti altri next gen si stanno affacciando alle fasi finali dei principali tornei, a partire da Holger Rune- già campione 1000- e da Felix Auger-Aliassime. Tuttavia, la sensazione è che dopo quel match point rimasto sulla racchetta di Jannik Sinner allo USOpen poi vinto da Alcaraz, qualcosa sia cambiato quando scendono in campo questi due atleti. Jannik si fece conoscere al grande tennis proprio a Miami, raggiungendo la finale nel 2021, persa contro Hurkacz. L’anno successivo Carlos vinse il torneo in quella che per lui fu la prima finale di prestigio, e proprio su questi campi, che a quanto pare sono cari ad entrambi, hanno dato vita ad una sfida tra le più belle dell’anno con il punto più bello dell’anno, vinto da Sinner.

La Volpe Rossa non si scoraggia mai, non perde mai la concentrazione sul suo gioco che, seppur da fondo campo, risulta estremamente efficace e a tratti offensivo. Scappa subito via nel primo set ma poi la rimonta di Alcaraz lo costringe al tie break, dove due errori di troppo permettono allo spagnolo di conquistarsi un importane vantaggio, come due settimane fa ad Indian Wells, stesso copione, ma cambia il finale. Sono proprio i nervi indistruttibili di Jannik che gli permettono di reagire anche nel momento in cui i crampi lo avevano costretto di nuovo ad un risultato di parità e a fronteggiare due palle break che avevano tutte le sembianze di match point. Invece l’altoatesino strappa il servizio e porta la sfida al terzo set, dove a subire le fatica è Alcaraz; crampi e soprattuto tanti, troppi doppi falli- sono 9 al termine della sfida- nei momenti decisivi fanno la differenza. Il classe 2001 strappa il servizio per due volte e si guadagna la seconda finale a Miami della carriera, il primo italiano a raggiungere per due volte l’ultimo atto di un Master 1000. In attesa di Medvedev-Sinner a riconquistare il ruolo di numero uno del mondo sarà Novak Djokovic.

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