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Volley, giallo sulla morte di Julia Ituma

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Non si può spiegare quanto accaduto, una tragedia alla quale attribuire un significato reca solamente dolore e sconforto. Julia Ituma era la promessa del volley italiano, ricalcava le orme di Paola Egonu, prima dal Club Italia e poi, dall’estate scorsa, all’Igor Gorgonzola Novara. La sua squadra impegnata in Champions League era appena uscita dalle semifinali contro l’Eczacibasi, ad Istanbul, ed è proprio li che le lacrime hanno iniziato a scorrere quando la notizia del ritrovamento del corpo della ragazza ha gelato il sangue non solo delle compagne di squadra ma dell’intero mondo sportivo italiano. Intorno alla morte della pallavolista aleggia ancora il mistero, il corpo è stato ritrovato all’esterno dell’albergo nel quale l’atleta risiedeva, e le ultime notizie hanno contribuito a nascondere ulteriormente la verità intorno alla tragedia.

Morte di Julia Ituma: la tragedia ricostruita attraverso il telefono

La salma della ragazza è stata trattenuta dalle autorità per sottoporla ad autopsia, con lo scopo di chiarire la causa del decesso. La polizia locale ha esposto le prime ricostruzioni derivate dalle testimonianze, in particolare da quella della compagna di stanza Lucia Varela Gomez, e la maggior parte delle ipotesi indicano la volontarietà del gesto. I video di sicurezza dell’albergo la ritraggono a lungo camminare, nel corso della tragica notte, per il corridoio con il telefono in mano, ma il tutto accadeva tra le cinque e le sei ore antecedenti alla caduta. Sul telefono di Julia, come riporta il Corriere.it, sono stati rinvenuti numerosi messaggi da parte di un compagno di liceo, che dopo aver chiuso una lunga telefonata con lei, preoccupato, ha cercato anche di contattare le compagne di squadra.

Julia Ituma
Julia Ituma con la maglia di Novara

Il messaggio che genera i brividi di un incubo che per le ragazze di Novara ha oltrepassato i confini del sonno è tuttavia un altro. Secondo i media turchi, in particolare secondo quanto affermato dal quotidiano Hurriyet, Julia Ituma dopo aver comunicato alla squadra di sentirsi poco bene ha inviato sulla chat del club un’unica parola, sintetica e raggelante sapendo quanto accaduto successivamente: “Arrivederci”.

Chi era Julia Ituma

Una giovane vita stroncata dal mistero, precipitata giù dal sesto piano di un albergo dove risiedeva la sua squadra. Le ragazze dell’Igor Novara sono rientrate in Italia nel cupo silenzio della perdita, un silenzio simile a quello che regnava tra le ragazze della nazionale italiana di sci l’8 febbraio 2023 -ovviamente si tratta di situazioni diverse- quando appresa la notizia della morte di Elena Fanchini si sono strette insieme nelle lacrime. Julia Ituma era nata a Milano nel 2004, aveva solamente diciotto anni, e la morte improvvisa che l’ha colta all’esterno dell’albergo di Istanbul ricorda l’immutabilità del passato, una strada senza ritorno che ha portato via la giovanissima ragazza che sarebbe potuta diventare un’icona sportiva italiana, una campionessa del volley, oppure lasciando da parte lo sport che l’aveva scelta, semplicemente se stessa, semplicemente Julia. Rimangono solamente lacrime amare, che sottolineano come direbbe Ligabue: “qua c’è tutto a dire che ci sei”, un messaggio che le sue compagne di squadra non potranno più inviare come risposta a quell’”Arrivederci” rimasto lì, concreto e tristemente tangibile anche se digitalizzato, su una chat di Whatsapp.

Julia Ituma con la maglia del Club Italia

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