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Le pagelle di Inter-Benfica 3-3, nerazzurri supersonici: mandate un messaggio a Noel Gallagher

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“Vorrei l’Inter in finale di Champions perché non sono molto bravi”, le parole di Noel Gallagher rilasciate nel corso di una sua apparizione su Sky Sport Italia hanno tutto il sapore di una sfida. È risaputo che la fede calcistica del cantante, ex Oasis, sia legata al Manchester City, probabilmente la più accreditata per vincere la Champions League. Per il mometno l’Inter ha risposto a tali parole costruendo la sua stagione “Little by Little”-“poco a poco” direbbero proprio gli Oasis– con dedizione e minuziosità impiegate per dimenticare lo scudetto perso a Bologna e i tracolli continui e inspiegabili della stagione in corso.

Noel Gallagher
Noel Gallagher, ex cantante degli Oasis, sul palco durante un suo concerto

Ormai le parole di Gallagher si sono diffuse “All Around the World” dando ancor più risonanza al cammino del City e dell’Inter in Champions League, d’altronde si sa che i vincitori della Coppa dalla Grandi Orecchi sono le vere “Rock n’Roll Star” del mondo del calcio. I nerazzurri in Europa sono stati una squadra in grado di spaventare forse chiunque, è difficile affiancarli al Manchester City dei fenomenali KDB e Haaland, che potrebbero vincere ogni competizione giocando da soli, ma Noel Gallagher con le sue stesse parole -quelle che per anni abbiamo sentito cantate alla radio e non quelle rilasciate a Sky- ha definito la stagione della squadra di Inzaghi che senza la competizione europea sarebbe stata ai limiti del fallimentare: “Tutte le stelle stanno sbiadendo, tu cerca di non preoccuparti, prendi ciò che ti serve, continua per la tua strada e smetti di piangere a dirotto”.

Federico Dimarco, migliore in campo nella sera di San Siro

Per raggiungere la finale, probabilmente l’Inter dovrà “cantare qualcosa di nuovo”, ma per adesso la prestazione portata in campo nella doppia sfida con i portoghesi ha dimostrato che la squadra di Inzaghi ha “bisogno di essere se stessa e nessun altra, sentendosi Supersonica perché in ogni caso il grande risultato nerazzurro in questa edizione di Champions League, tanto insperato quanto meritato, “vivrà per sempre” nei ricordi dei tifosi e della società. Una stagione in cui i nerazzurri hanno sofferto di una certa bipolarità confrontando Europa e campionato, una stagione senza senso in perfetto stile “Pazza Inter”, una stagione che probabilmente gli stessi fratelli di Manchester definirebbero una “Supernova di Champagne” oppure un “muro delle meraviglie”, riprendendo i titoli delle loro canzoni più famose, titoli ai quali ancora non è stato trovato un vero e proprio senso e chissà che “domani un senso arriverà”.

Inter-Benfica la cronaca della partita

Inzaghi si affida a Dzeko e Lautaro in attacco, poche sorprese come dalla parte opposta per Roger Schmidt. La prima azione è subito il primo gol, Barella sente un gran feeling contro i portoghesi e trascina lui la squadra in semifinale: costruiscono l’azione Dzeko e Lautaro da lancio di Onana, ma poi è il classe 1997 a disegnare una traiettoria arcuata col compasso. Dopo aver subito il colpo il Benfica torna a crederci per un momento, viene annullato un gol di Martinez per una spinta ai danni di Rafa Silva, lo stesso giocatore che sfrutterà la distrazione di Dumfries per calibrare il colpo di testa di Aursnes terminato in porta. Il primo tempo si conclude con poche occasioni, ma decisive per la partita e la qualificazione. 

Barella e Brozovic

Roger Schmidt cambia all’intervallo, arretra il norvegese autore del gol, sostituisce Gilberto con David Neres. Il Benfica perde qualcosa difensivamente, guadagnando davanti e lasciando campo a Dimarco, in tal modo la pressione offensiva dei portoghesi aumenta a scapito della copertura sulla fascia destra dalla quale infatti provengono i maggiori pericoli. Infatti è da li che il terzino ex Parma trova campo libero e la strada spianata per scambiare con Mkhitaryan e consegnare a Lautaro il gol che definitivamente chiude i conti. Nel finale si rivedono il Lukaku e soprattutto il Correa dei tempi d’oro, esce dal campo il Benfica e l’Inter dilaga, ne aveva bisogno l’argentino, ex Lazio scoperto da Inzaghi, di un gol spettacolare come quello con il quale ha aggirato Otamendi. Le reti di Antonio Silva e Petar Musa rendono omaggio alla squadra portoghese, mai veramente vicina alla qualificazione. Inzaghi prenota i biglietti, si fa per dire perché sia all’andata che al ritorno si resterà a Milano, per la semifinale

Inter-Benfica le pagelle di IQ

Inter: Onana 7, Darmian 5.5, Acerbi 6, Bastoni 6/D’Ambrosio SV, Dumfries 5.5, Barella 7/Calhanoglu 6, Brozovic 5, Mkhitaryan 6.5, Dimarco 7.5/Gosens SV, Lautaro 7.5/Correa 7, Dzeko 7/Lukaku 6.5.

Benfica: Vlachodimos 5.5, Gilberto 6.5/Neres 6.5, Antonio Silva 5.5, Otamendi 6, Grimaldo 7, Florentino 6, Chiquinho 5/ Neves SV, Joao Mario 5.5, Rafa Silva 6.5/ Musa 6, Aursnes 6.5, Ramos 5/ Guedes 6.

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