Le stagioni dei due allenatori hanno caratteri simili; chi pirma e chi dopo, Inzaghi e Allegri, entrambi sono stati a lungo contestati e invece adesso non vedono l’ora di essere al fianco della loro squadra per capire “ se queste ali possono volare” come direbbe Birdy in un’ormai decennale canzone. La Juventus, tra penalizzazione e risutlati non ottimali al di sotto delle aspettative non pensava di giungere a fine aprile con due competizioni apertissime; allo stesso modo l’Inter, che ha tempestato di critiche Inzaghi affrontando problemi societari e contrattuali che minavano alla stabilità intera del gruppo – problemi con lo sponsor Digitalbits e il contratto di Skriniar-, adesso sogna ad occhi aperti illuminato dalla luce riflessa della coppa dalle Grandi Orecchie. La semifinale di Champions League contro il Milan, e anche quella di Europa League contro il Siviglia, rischiano forse di distogliere l’attenzione delle due squadre sulla Coppa Italia, un impegno che aggiunge partite in un calendario già stracolmo e rischia di minare le forze fisiche delle squadre in vista di traguardi più importanti. Intanto dalla parte opposta del tabellone la Fiorentina, anche lei impegnata in una semifinale Europea, attend, cercando lei stessa di non lasciarsi distrarre eccessivamente dalla Conference League per gestire il doppio vantaggio sulla Cremonese.
Inter-Juventus il primo tempo
L’Inter assalta fin da subito e dopo due coperture di Alex Sandro, insistendo, trova subito il gol del vantaggio con un’imbucata perfetta di Barella che spiazza i difensori e serve un rigore in movimento per Dimarco realizzato con il mancino. Il terzino brasiliano di Allegri sembra essere il più reattivo e determinato a recuperare la partita proponendosi spesso in avanti e servendo anche un cross preciso per De Sciglio. I nerazzurri iniziano ad attendere l’iniziativa degli avversari che sono poco propositivi con le giocate illusionistiche di Di Maria, che tuttavia, restano isolate e fini a se stesso e anche con un tiro di Kostic ben costruito che termina in calcio d’angolo. Le idee offensive della Juventus si fermano li e quello del serbo sarà l’unico tiro che chiama Onana all’intervento.
Inter-Juventus il secondo tempo
Non è bastato quel tiro del serbo per convincere Allegri di poter giocare senza un vero attaccante, e quindi la scelta di schierare Chiesa come falso nueve viene bocciata e subito cancellata dall’ingresso di Milik al posto di Kostic. Il gol annullato a Dzeko sarebbe stato spettacolare con un movimento a rientrare verso il centro che gli permette di fintare e spostarsi il pallone sul sinistro aggirando, e più che altro facendo girar la testa a Bremer, tuttavia il lancio di Dimarco era arrivato in leggero ritardo, quel che basta per far alzare la bandierina. Ci riprova anche Lautaro da quella posizione, ma dimostra molte più difficoltà nel calibrare un tiro così angolato; su un pallone teso di Dumfries non può arrivare l’argentino, ma non era la prima volta in cui o si è fatto trovare in ritardo all’appuntamento con il pallone; nonostante ciò Inzaghi decide di far entrare Lukaku al posto del bosniaco. Lo sgambetto di Paredes poteva chiudere i conti perché sugli sviluppi di quella punizione Mkhitaryan colpisce a botta sicura, invece Perin compie uno straordinario intervento. L’assalto finale dei bianconeri viene annullato dai cambi e soprattuto dell’ingresso di Brozovic che porta un enorme equilibrio difensivo e tranquillità, caratteristiche che mandano l’Inter in finale di Coppa Italia il 24 maggio all’Olimpico di Roma.
Inter-Juventus le pagelle
INTER: Onana 6.5, Darmian 5.5, Acerbi 6.5, Bastoni 6.5, Dumfries 5, Barella 7/ Brozovic 6.5, Calhanoglu 6/Gagliardini 5.5, Mkhitaryan 7, Dimarco 8/Gosens SV, Dzeko 7.5/Lukaku 5.5, Lautaro 5/Correa SV.
JUVENTUS: Perin 7, Alex Sandro 6.5, Bremer 6, Bonucci 6.5/ Danilo 6, De Sciglio 5.5, Miretti 5.5/Pogba SV, Locatelli 6/Paredes 5.5, Rabiot 6, Kostic 6.5/Milik 6.5, Chiesa 5.5, Di Maria 5.