Perché si forma la cellulite?
Tutte le donne la conoscono come “cellulite”, ma in realtà il nome scientifico, noto a pochissime, è pannicolopatia edematofibro-sclerotica (PEFS).
Il termine definisce uno stato infiammatorio del tessuto adiposo sottocutaneo ad eziopatogenesi complessa in cui entrano in gioco molteplici fattori genetico-costituzionali, ormonali, circolatori e comportamentali (dieta ricca di grassi e sale, scarsa idratazione, dimagrimenti “lampo”, sedentarietà, fumo …).
Indiscusso il ruolo svolto dagli ormoni sessuali femminili, in particolare dagli estrogeni che rendono la cellulite un problema che interessa quasi nove donne su dieci.
Il tipico (e tanto odiato) aspetto a “buccia di arancia” della pelle, che si localizza principalmente su cosce, fianchi e glutei, è dovuto all’aumento del numero e del volume (che può portare addirittura alla rottura) delle cellule adipose e all’ispessimento del tessuto connettivo che si organizza in fasci fibrotici.
Queste alterazioni, che derivano dalla degenerazione della microcircolazione del tessuto adiposo, a loro volta favoriscono l’instaurarsi di un circuito vizioso che comporta un ulteriore compressione del microcircolo e maggior ristagno di liquidi con conseguente aggravamento dello stato infiammatorio e dunque peggioramento dell’inestetismo.
Cellulite e alimentazione
Un’alimentazione sana, variata ed equilibrata è un preziosissimo strumento di salute. Consente, infatti, di prevenire moltissime patologie croniche, in particolare cardio-vascolari e metaboliche (diabete, dislipidemie) nonché molti tumori (mammella, ovaio, colon-retto).
Ma ha anche un ruolo importante nel prevenire e contrastare la formazione di cellulite: sono sufficienti pochi accorgimenti per ridurre, attraverso la dieta, sia la deposizione di adipe sia la ritenzione idrica. Le conoscenze biochimiche attuali ci hanno permesso, infatti, di individuare importanti connessioni tra alcuni nutrienti e la cellulite.
Attenzione: nessun cibo è vietato e nessun cibo fa miracoli! Nessuna categoria alimentare deve essere bandita, gli alimenti contengono infatti micro e macronutrienti che sono fondamentali per lo stato di salute dell’organismo.
Inoltre, un controllo delle chilocalorie che introduciamo è utilissimo per mantenersi in forma.
Ricordate che alle “buone abitudini a tavola” deve essere sempre associato uno stile di vita dinamico: perciò, oltre ad una dieta sana e varia, se abbiniamo una attività fisica regolare possiamo ridurre il rischio di avere cellulite.
Una corretta idratazione è una delle soluzioni più efficaci per combattere la cellulite E’ importante bere molta acqua (1,5-2 litri al giorno) soprattutto lontano dai pasti perché favorisce il ricambio idrico ed aiuta ad eliminare le sostanze tossiche di scarto metabolico aumentando la diuresi.
Le acque oligominerali possono essere utili o controindicate in molte patologie a seconda della concentrazione di sali che vi sono disciolti; nel nostro caso, è importante la scelta di un’acqua povera di sodio. Sfatiamo il mito secondo il quale è meglio bere acqua non addizionata di anidride carbonica (acqua frizzante): il gas disciolto nell’acqua non influisce sul ricambio idrico, ma modifica solo la produzione di acido cloridrico a livello gastrico (quindi potrebbe essere utilizzata nelle digestioni lente, mentre sicuramente controindicata in caso di gastriti acute o croniche).
Uno dei segreti è come sempre la “giusta” cottura. La preparazione dei cibi attraverso la cottura su griglia o a vapore aiuta a mantenere un controllo ottimale dei grassi e preserva i preziosi nutrimenti in essi contenuti.
Ad ogni modo, come per qualsiasi dieta specifica, anche in questo caso rivolgendosi al nutrizionista è possibile la correzione dell’alimentazione per diminuire i problemi della pelle quali la cellulite ed altre imperfezioni. Individueremo insieme i cibi che favoriscono l’insorgenza di questo inestetismo e ci lavoreremo con un programma alimentare adeguato.