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venerdì, Novembre 22, 2024
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Ciao Serie A: le pagelle della stagione.

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venerdì, Novembre 22, 2024

Non c’era forse giornata migliore per salutare il sole del calcio italiano che è la Serie A. Il massimo campionato tramonta decretando gli ultimi verdetti e proprio come succede a New York quando si verifica il Manhattanhenge, la luce dell’orizzonte si allinea con le strade tracciate ad inizio stagione per scomparire e spengere i riflettori sulla routine del calcio. Il fenomeno della Grande Mela, quando il sole è perfettamente in linea con le geometrie architettoniche della rete stradale newyorkese, lascia sempre una certa malinconia, la sensazione di essere giunti alla fine di un percorso che sarà da apripista alla parentesi estiva.

È tornato il calcio italiano

Avevamo tutti un po’ bisogno di questa stagione. Il calcio italiano era sprofondato nel baratro il 24 marzo 2022, al Renzo Barbera di Palermo la Nazionale tornava a vivere l’incubo dell’eliminazione dal Mondiale per la seconda volta consecutiva; a nulla è valso il titolo di campioni d’Europa che Mancini ha consegnato agli Azzurri. Il gol di Trajkovski ha determinato quella che è la nuova data 0 del calcio italiano, il giorno in cui sarebbe cambiato tutto. Oltre un anno dopo ci siamo trovati con 3 squadre italiane in tre finali e con un campionato ricco di stelle, l’Italia è tornata e ora si attende solo la rinascita delle Nazionale. Intanto continueremo ad amare il nostro campionato perché ci piace proprio così com’è e come vuole sembrare- riprendendo un concetto di Vasco Rossi- e se poi la dimensione europea si rivelasse non solo una parentesi felice in questo 2023 potremo tornare a festeggiare, sperando di iniziare da questo mese di giugno.

CT della Nazionale Roberto Mancini

I voti alla stagione

Partire dal fondo, in gergo calcistico si potrebbe definire costruzione dal basso ed è così che iniziamo a dare i voti alle 20 squadre di Serie A. Hanno partecipato solo a sprazzi a questa stagione le due retrocesse premature: il campionato della Sampdoria è finito prima di cominciare, ma data la complicata condizione societaria che ha probabilmente condizionato l’andamento sul campo il voto 4 è di incoraggiamento. Stessa valutazione alla Cremonese che senza la semifinale di Coppa Italia sarebbe stata ancora più bassa. Spezia e Verona a fianco del loro 4.5 in pagella hanno un asterisco che attende l’esito dello spareggio per la salvezza che premierà la vincitrice con il raggiungimento dell’obiettivo stagionale. Decisamente positivo il bilancio di Lecce (7), Salernitana (7)ed Empoli (7.5): i salentini neopromossi si salvano senza troppe ansie, sapevano di non poter competere per posti più ambiti, ma pongono le basi per migliorare il piazzamento. I campani devono molto alle ritrovate qualità di Boulaye Dia, terzo in classifica dei marcatori, che consegna una tranquilla salvezza. E poi c’è l’Empoli che conferma la prestazione della passata stagione lasciando ampio spazio ai giovani anche promettenti in ottica azzurra: Parisi, Fazzini, Cambiaghi e in particolare Tommaso Baldanzi.

Tommaso Baldanzi

Al centro della classifica si alternano soddisfazioni, delusioni e tanto rammarico nelle tifoserie che si aspettavano magari una stagione diversa visti i primi mesi: quest’ultimo è il caso dell’Udinese (6), partito a fionda con sogni europei è lentamente crollato in maniera quasi verticale. Sei vittorie consecutive tra agosto e ottobre, poi tante sconfitte e soprattutto pareggi. Delusione per il Sassuolo (5)che è sembrato ripiombare nella zona bassa della classifica nonostante l’acquisto di un dirompente Lauriente e la conferma di Frattesi. Strappa ben più di qualche sorriso al suo presidente il Monza, divnetata la miglior neopromossa d’Europa, della parte bassa della classifica ottiene il voto più alto (8), l’obiettivo doveva essere sopravvivere e sembrava irraggiungibile dopo le prime sei giornate. Invece, Palladino per un momento ha portato i brianzoli addirittura in vista Europa per poi chiudere con un eccellente undicesimo posto.

Nico Gonzalez, Fiorentina

Questa stagione ha lasciato spazio al ritorno delle sette sorelle nelle loro posizioni. Il Torino (6.5), chiude decimo una stagione nel corso della quale poteva ambire a qualche sogno in più, ma alla fine fa il suo e segue la legge della metà classifica, una zona dalla quale è fin troppo facile cadere, ma quasi impossibile da oltrepassare. Ha sfiorato il salto di qualità il Bologna che termina al nono posto dopo aver rapidamente sognato l’Europa. Ha ritrovato uno splendido Orsolini, supportato dai vari talenti Dominguez, Ferguson, Posch e Cambiaso; il voto coincide con la classifica, 9. La Fiorentina (8) ricorderà a lungo la stagione, forse non per il campionato, ma senza dubbio per il percorso extra serie A. Finale di Coppa Italia e finale di Conference League, la prima è scappata via la seconda è ancora nei sogni di Firenze. La classifica dice ottavo posto, sono i “campioni delle altre”, in questo momento storico le sette sorelle sono inarrivabili a meno che non siano loro a sbagliare, una vittoria a Praga potrebbe alzare ancora il voto.

Federico Chiesa

È poi ci sono le prime sette, le qualificate all’Europa. “Si viene alla Juventus soltanto per vincere” lo ha sempre detto Boniperti, ma dopo questa stagione i bianconeri dovranno cimentarsi con il terreno per loro inesplorato della Conference League. In realtà le sconfitte sono arrivate più in tribunale che sul campo, senza i punti di penalizzazione sarebbero in Champions e questo è il motivo per cui la sufficienza va riconosciuta ad Allegri, ma non oltre il 6. Dalla gioia di Tirana alle lacrime forzate di Budapest, due finali in due anni e uno stadio costantemente Sold Out, è l’effetto Mourinho. In campionato la Roma continua a faticare, ancora una volta l’obiettivo quarto posto non è stato raggiunto. I giallorossi possono asciugarsi le lacrime con un 7 in pagella, considerando anche la sfortuna (infortuni e arbitraggi discutibili) che sembra aver preso dimora fissa a Trigoria. L’Atalanta con poca convinzione torna a giocarsi l’Europa: non c’è più l’Ilicic della Champions League, la Dea però continua a scoprire fenomeni, da Scalvini ad Hojlund, da Koopmeiners nuovo goleador a Lookman. Gasperini è un maestro, mai sconfitto e sempre pronto a ripartire, 7.5.

Lukaku e Lautaro

Arrivare nelle prime quattro posizioni di solito significa sorridere e festeggiare, ma andatelo a dire a Pioli all’inizio dell’anno quando ancora sentiva San Siro canticchiare “Pioli is on fire”. I campioni d’Italia uscenti hanno assistito da lontano alla corsa (forse meglio dire fuga solitaria?) per lo scudetto. Il Milan (6) non solo non difende il titolo, ma il 29 gennaio dopo i 5 schiaffi incassati dal Sassuolo a San Siro gli scenari iniziavano ad essere disastrosi. Leao ha trascinato il Diavolo in semifinale di Champions, la vittoria ai quarti con il Napoli è il capolavoro della stagione, l’Euroderby invece è il ridimensionamento, difficile andare oltre la sufficienza. Come per Verona, Spezia e Fiorentina, anche per l’Inter c’è un grande asterisco accanto al voto 8; una vittoria in Champions può portare una stagione mediocre sui libri di storia. Alla Pinetina si è passati dall’Inzaghi Out alla riscoperta tardiva della Lu-La che con le ali del cigno targate Edin Dzeko sembra non avere punti deboli, si è arrivati al punto in cui si può pensare di sfidare KDB e Haaland. Ad Istanbul i nerazzurri cercano il tripletino, difficile ed impossibile battere Guardiola, ma chissà, il pallone è pur sempre rotondo e le partite durano sempre 90’.

Ciro Immobile

Non c’è stata mai veramente una corsa scudetto. Come nella Strade Bianche, la celebre gara ciclistica vinta da Pogacar, la fuga solitaria partita da molto lontano ha lasciato gli altri completamente spiazzati. Il secondo posto della Lazio (8) non ha tenuto aperta la Serie A, ma la stagione di Sarri è stata strepitosa. Approfittando anche dei passi falsi altrui, e di un doppio scivolone europeo i biancocelesti hanno trovato solidità in campionato anche grazie a vittorie emozionanti per la tifoseria. Il prossimo anno giocheranno in Champions, una vera e propria sfida che la Lazio sarà ben felice di cogliere.

I campioni d’Italia, come detto hanno vinto lo scudetto con una fuga solitaria iniziata ben prima di gennaio. Spalletti ha vacillato solamente alla sconfitta con l’Inter, dopodiché 5 gol alla Juve e discorso chiuso. Il Napoli (9.5) dovrebbe ricevere il voto massimo, ma andando a cercare un piccolo graffio sul capolavoro spallettiano forse lo si può riscontrare nell’eliminazione dalla Coppa Italia con la Cremonese. È l’unica sbavatura di un percorso perfetto che toglie quel mezzo punto alla valutazione finale. L’Argentina di Messi ha insegnato al mondo a festeggiare; alcuni mesi dopo è giunto il momento di copiare e personalizzare, la scenografia del Golfo partenopeo teatro delle celebrazioni che hanno colorato l’intera città rende il tutto un pura e semplice opera d’arte.

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