“Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull’oblio oncologico – ha dichiarato in una nota la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Per questo, ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l’iter e assicurare il contributo necessario dell’esecutivo. L’obiettivo che ci poniamo è arrivare, nel più breve tempo possibile, ad una norma capace di dare risposte ad un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani”.
“Il governo – ha detto il ministro Schillaci – segue con interesse le iniziative parlamentari, ed è pronto a dare il proprio supporto per trovare soluzioni adeguate a quella che ritiene una problematica di particolare rilievo per tanti cittadini guariti dal cancro costretti ancora ad affrontare numerose difficoltà burocratiche per il ritorno a una vita normale”.
Di cosa si tratta
L’oblio oncologico è in discussione in commissione Sanità alla Camera. Sono 9 le proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Cnel e le relatrici, Patrizia Marrocco (FI) e Maria Elena Boschi (Az-Iv) stanno mettendo a punto un testo unificato.
Secondo quanto viene spiegato da una delle due relatrici, l’azzurra Patrizia Marrocco, il testo dovrebbe in buona sostanza prevedere che, nei casi di procedure per l’adozione, richiesta di mutui e pratiche bancarie e assicurazioni, così come nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta. Tale periodo verrebbe ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età. Anche il governo spagnolo si è recentemente mosso in questo senso.
Boschi: in calendario a luglio
“Con la collega Marrocco siamo pronte con il testo unificato ma questa settimana è stata sconvocata la commissione (come tutte le altre) per il lutto nazionale. Quindi aspettiamo il calendario di commissione della prossima settimana”. Così Maria Elena Boschi (Az-Iv), relatrice della proposta di legge sull’oblio oncologico in discussione in commissione Sanità alla Camera a proposito dell’iter del provvedimento. “Siamo fiduciose – aggiunge – che l’iter in commissione possa essere rapido per arrivare in Aula la prima settimana di luglio come da programma. Sarebbe un bel segnale – conclude – se venisse approvato all’unanimità. Proprio per cercare di arrivare ad un risultato condiviso abbiamo scelto la strada del testo unificato”.
Un milione di persone coinvolte
“Siamo estremamente compiaciuti per l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ringraziamo di cuore per la sua straordinaria sensibilità nei confronti delle proposte di legge sull’oblio oncologico. È importante che venga adottata quanto prima la norma per garantire il diritto all’oblio oncologico, un tema che riguarda quasi un milione di persone in Italia“. Francesco Cognetti, Presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), sottolinea poi l’importanza di accelerare l’iter parlamentare per l’approvazione della legge. Questi cittadini, spiega Cognetti, “sono guariti da un tumore ma, per la burocrazia, sono ancora malati e rischiano discriminazioni”.
“Le persone guarite dal cancro devono essere libere di guardare al futuro senza convivere con l’ombra della malattia. È importante trovare il consenso delle forze politiche”. Secondo il presidente Foce, infatti, “è una battaglia di civiltà che tutti dobbiamo combattere uniti. La legge permetterebbe di non essere più considerati pazienti dopo cinque anni dal termine delle cure se la neoplasia è insorta in età pediatrica e dopo 10 se ci si è ammalati in età adulta“.
Oltre 100mila firme raccolte
Alla presa di posizione del governo plaudono anche gli oncologi dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) dopo le recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio. “Come Fondazione Aiom abbiamo avviato nei mesi scorsi una campagna di sensibilizzazione sull’oblio oncologico – afferma Giordano Beretta, Presidente Fondazione Aiom -. E’ stata lanciata una petizione on line che ha raccolto oltre 106mila firme. Oggi è arrivato un segnale che attendavamo da tempo da parte delle Istituzioni.”. “Le che sono guarite definitivamente dal cancro – aggiunge Saverio Cinieri, presidente nazionale Aiom – presentano di fatto la stessa aspettativa di vita di coloro che non hanno dovuto mai affrontare una malattia oncologica. Quindi devono godere degli stessi diritti nella vita di tutti i giorni: dall’affidamento di minori fino alla stipula di polizze sulla vita. È arrivato il momento che l’Italia si adegui a quanto già previsto, a livello legislativo, in diversi altri Paesi Europei”.
La proposta in Basilicata
Sottoscritta da cinque consiglieri regionali della Basilicata (Mario Polese e Luca Braia di Italia Viva, Dina Sileo e Gino Giorgetti del Gruppo misto e Vincenzo Baldassarre di Idea-Italia al centro) è stata protocollata ieri mattina la proposta di legge “Riconoscimento del diritto all’oblio oncologico e parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche”. In un comunicato congiunto dei cinque consiglieri, è evidenziato che “si tratta di una iniziativa regionale a sostegno di una proposta parlamentare già presentata da numerosi deputati e senatori”.