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Coldplay Milano 2023: l’ Arte sotto un cielo pieno di stelle.

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mercoledì, Novembre 27, 2024

Everyone is an alien Somewhere: i Coldplay hanno colto nel segno con lo slogan del Music Of The Spheres World Tour. Partecipare ad un loro concerto è qualcosa che va al di là di ogni immaginazione. Sono i Beatles del 2000 che riescono a trasportare i fan in un nuovo universo, perché uno spettacolo del genere non si è mai visto sulla terra. La quattro giorni – sei contando le due date di Napoli- dei Coldplay è stata senza dubbio la serie di concerti dell’anno, destinata ad entrare nella storia della musica in Italia.

Concerto dei Coldplay Milano 2023- ph. Ascanio Antolini Ossi

Coldplay, il biglietto è subito ripagato

Sono giornate estive, rinfrescate alla sera da una leggero venticello che contribuisce a rendere tutto perfetto. Un tour molto legato al discorso della sostenibilità e alla difesa e conservazione dell’ambiente, attraverso le iniziative tra le quali l’idea di piantare un albero per ogni biglietto venduto. Mara Sattei e i Chvrches aprono la serata. San Siro è già pieno da circa un’ora prima dell’inizio, gli headliners non si fanno attendere troppo e quando parte la colonna sonora del film E.T. già si capisce di essersi imbarcati verso l’universo Coldplay. Guardano tutti il palco principale, nel buio invece Chris Martin compare al centro della passerella, una penisola su un mare di fan che hanno invaso il Meazza. Higher Power, una delle più recenti hit, è già una scarica di energia accompagnata da un’esplosione di coriandoli: la canzone perfetta per iniziare il concerto.

Gli Alieni al concerto dei Coldplay- ph. Ascanio Antolini Ossi

Di solito il pubblico è concentrato su quanto accade sul palco, Chris Martin invece riesce a distrarre i fans da se stesso. Adventure of a Lifetime diventa un gioco, vengono lanciati dei palloni ad aria che il pubblico fa rimbalzare andando a tempo con il riff di chitarra di Jonny Buckland e poi è il frontman che guida la danza intorno al palco. È un continuo rallentare e ripartire, ma l’intensità non cade mai, tant’è che subito si gicano due dei loro più grandi successi. “When she was just a girl, she expected the world”, sui primi versi di Paradise a cantare sono in sessantamila, senza sbagliare neanche una parola, Martin è un direttore d’orchestra e intona la sua canzone insieme al pubblico. Il frontman riceve una risposta di adorazione dai 60 mila che intonano autonomamente il ritornello del capolavoro. Violini, musica elettronica, performance vocale è la sintesi perfetta dello spettacolo, Chris è al centro del prato quando con l’intro di archi inizia la canzone più amata. Al termine del concerto non si può che pensare “Viva la Vida” poiché la serata con i Coldplay è un’esperienza di vita. Il pubblico sale -letteralmente- sul palco quando un fortunato prescelto viene invitato a cantare insieme a alla band. Il biglietto sarebbe già ripagato, sono già rimasti tutti sbalorditi dalla scenografia e in molti hanno già riempito la memoria dei telefoni con i tanti video. La parte migliore doveva ancora arrivare.

Chris Martin al pianoforte- ph.Ascanio Antolini Ossi

Coldplay, l’arte delle luci

San Siro viene trasportato sul pianeta Coldplay, sul palco ormai ci sono degli alieni non solo per le maschere indossate da Martin e i suoi nel corso di Something Just Like This. All’ingresso ad ogni spettatore era stato fornito di un bracciale; è la chiave per accedere nell’altro universo. D’improvviso si sincronizzano tutti su un solo colore, “it was all Yellow” anche in questo caso il frontman è accompagnato da 60 mila voci che non sbagliano neanche una parola. I Coldplay hanno deciso di esagerare, nel modo giusto: la band può fare di tutto anche dipingere, San Siro è la loro tela. Ogni breve momento di pausa è riempito dal solito coro di Viva la Vida, è uno di questi momenti che viene riempito da un applauso improvviso. “Guardate i cuori” dice qualcuno nel pubblico e infatti la band mostra il suo dipinto: sulle tribune del Meazza i bracciali hanno acceso sei grandi cuori, è un’atmosfera indescrivibile nella quale inizia la performance di “Human Heart”.

I cuori di Human Heart- ph. Ascanio Antolini Ossi

La band non ha nessun’intenzione di cadere nella banalità. “A Sky Full of Stars” regalerebbe emozioni uniche già senza effetti speciali; è difficile lasciarla al di fuori di un’ipotetica top ten delle migliori canzoni degli anni 2010. I Coldplay, giustamente, hanno voluto strafare anche in quella performance, creando una effimera opera d’arte. Che il pubblico non avrebbe mancato di cantare una singola parola era chiaro, il climax continuo della canzone stava già preparando la strada all’intermezzo musicale elettronico composto da Avicii, Chris fa partire un conto alla rovescia, 3, 2, 1 e… tutto spento. Niente musica, niente discoteca, canzone interrotta sul momento più bello, il frontman ringrazia e saluta tutti avviandosi verso l’uscita. C’è una piccola risata sul volto di molti, non ci ha creduto nessuno alla finta e quindi Martin prende personalmente la parola: “adesso suoneremo di nuovo questa canzone, ma voi mettete via i telefoni, non fate video, lasciamo che questo momento diventi solo nostro”. Il pubblico non lo ha preso esattamente alla lettera, siamo nell’era social e non “postare” è impossibile, la richiesta viene rispettata solo nelle prime strofe, quanto basta per intensificare lo spettacolo. Spente le luci dei cellulari, ridotto l’inquinamento luminoso, alzando gli occhi al cielo si potevano realmente vedere le stelle. Questa volta niente scherzi, il climax ricomincia, San Siro diventa una discoteca, dal prato lo scenario è incantevole: fuochi d’artificio sopra lo stadio e una pioggia di coriandoli a forma di stella piovono sopra il pubblico.

Chris Martin sul palco di San Siro- ph. Ascanio Antolini Ossi

Come a Napoli, i Coldplay salutano Milano con una dedica alla città: “cantatela voi” dice Chris e l’intero popolo milanese intona “O mia bela Madunina”. Infine Fix You, Humankind e Biutyful sono il colpo di coda dell’opera d’arte. Un film da Oscar, uno spettacolo da Tony Awards suonato con una musica meritevole dei Grammy: i Coldplay hanno rivoluzionato il mondo musicale come fecero i Beatles nel secolo scorso; Buckland, Berryman, Champion, Martin sono loro i Fab Four del 2000.

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