Le fave sono legumi originari dell’Africa settentrionale utilizzate da oltre 5.000 anni. Appartengono alla famiglia delle Leguminose come fagioli, piselli, ceci, lupini, lenticchie, arachidi, soia. Costituite per il 72% da acqua, apportano 41 kcal ogni 100 g di prodotto così ripartite: 51% Proteine, 40% Carboidrati (zuccheri), 9% Lipidi (grassi)… tra tutti i legumi risultano essere quindi i legumi meno calorici!
I Romani le utilizzavano durante i Saturnali per proclamare il re del banchetto mentre i Greci le adoperavano per votare e addirittura credevano che da esse vi si potessero reincarnare le anime dei defunti. Ma già in epoca biblica venivano coltivate dagli Ebrei.
Oggi l’Italia è uno dei principali paesi produttori di questi legumi, celebre l’abbinamento fave e pecorino romano. Quando sono novelle (le fave fresche sono disponibili soprattutto in Aprile) possono essere mangiate crude altrimenti vengono cotte in acqua bollente salata dopo aver rimosso la pellicola spessa che le riveste in modo da intensificarne il gusto, renderle più tenere e meno amarognole per la presenza dei tannini. Per rimuovere la pellicola più facilmente si possono lasciare in ammollo circa una mezza giornata oppure si possono sbollentare e raffreddare in acqua e ghiaccio. Il tempo di cottura è di circa 20-30 minuti. I baccelli se non sono ancora maturi possono essere consumati come i fagiolini verdi. Una volta essiccate risultano essere più farinose e adatte alla preparazione di passate. In questo caso i tempi di cottura aumentano a circa 2 ore e mezza (se non decorticate) o 1 ora e mezza (se decorticate) dopo un ammollo di almeno 8 ore.
All’acquisto il bacello, se piegato, deve spezzarsi. Oltre ad essere croccante non deve presentare macchie scure e avere un colore verde brillante. Le fave sono ricche di fibre e Sali minerali quali Potassio, Fosforo, Magnesio, Calcio, Ferro, Rame, Sodio, Selenio oltre che Vitamina A, Vitamina C e Vitamina PP.
Il termine “fava” si riferisce a una pianta erbacea, il cui nome scientifico è vicia faba o faba vulgaris, appartenente alla famiglia delle leguminose, e ai semi che produce. La pianta ha stelo eretto, è alta fino a un metro e produce baccelli lineari lunghi fino a 30 cm che contengono da 6 a 10 semi ovali e piatti, di dimensioni e colori differenti a seconda della varietà: quelle più diffuse sono la baggiana, la supraguadulce, dai grandi semi di colore verde giallastro, la aguadolce, dai baccelli molto lunghi, e la reina mora, a seme violaceo.
COMPOSIZIONE DELLE FAVE
In generale, 100 grammi di fave fresche contengono:
- 83,9 g di acqua
- 5,2 g di proteine
- 4,5 g di carboidrati
- 4,5 g di fibra insolubile
- Vitamine: A, C, K e folati
- Minerali: potassio, molto abbondante, sodio, fosforo, calcio, ferro, zinco, manganese
LE PROPRIETÀ DELLE FAVE: DEPURATIVE E DIURETICHE
Spostando l’attenzione dai valori nutrizionali alle proprietà vere e proprie, è importante porre l’accento sul contenuto di fibra delle fave, perfetto per la motilità intestinale e la formazione delle feci, favoriscono l’eliminazione di scorie e tossine, e per questo vengono spesso tenute in forte considerazione per combattere la stitichezza. Le fave però sono anche diuretiche poiché la significativa porzione di acqua sostiene la funzionalità renale. Per questo motivo, sono spesso utili nei casi di ritenzione idrica.
Non tutti però sanno che le fave fanno bene anche all’apparato cardiovascolare: sono in grado di ridurre il colesterolo ‘cattivo’, LDL, grazie al contenuto di fibra, prevenendo quindi l’insorgenza di diverse patologie come infarto e ictus. Contribuiscono, inoltre, al mantenimento di un corretto equilibrio degli zuccheri nel sangue grazie anche al contenuto di magnesio che, nello specifico, esercita un effetto positivo in caso di ipertensione. Le fave sono consigliate anche in caso di diabete o iperglicemia.”
Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato che le fave – soprattutto nei semi verdi e nel baccello giovane – sono ricche di L-DOPA, un amminoacido precursore del neurotrasmettitore dopamina. In pratica la L-DOPA attraversa la barriera ematoencefalica del nostro cervello, entra nei neuroni e qui viene convertita in dopamina. Le sue proprietà furono scoperte nei primi anni del secolo scorso, ma solo negli anni ’60 fu utilizzata per la prima volta nel trattamento di alcuni pazienti parkinsoniani. Da allora ovviamente gli studi sulle proprietà e soprattutto sugli effetti della levodopa su questi pazienti sono continuati, portando a grandi progressi, anche se la malattia resta tutt’oggi degenerativa.
Le fave, inoltre, proteggono le ossa, grazie alla presenza di calcio e manganese, quest’ultimo importante anche per i sistemi endocrino, nervoso e immunitario. La vitamina A, oltre a essere di aiuto per salute degli occhi, favorisce anche il benessere della pelle, mentre la vitamina K interviene nel processo di coagulazione del sangue, previene le fratture osservazioni e migliora la sensibilità all’insulina.
CONTROINDICAZIONI DELLE FAVE
Chi soffre di gastroenterocoliti e aerofagia dovrebbe evitare le fave: ma si possono consumare in forma decorticata. Invece non può proprio essere mangiato dalle persone affetta da favismo, una patologia genetica ereditaria che si manifesta con gravi crisi emolitiche.
Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
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