”Il governo intende adottare nell’immediato misure straordinarie per far fronte agli sbarchi” di migranti sulle nostre coste. Lo annuncia il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video diffuso sui social.
”Annuncio che ho scritto alla presidente della Commissione Ue von der Leyen per chiedere di venire con me a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente la concretizzazione dell’accordo con la Tunisia trasferendo le risorse concordate – dice Meloni – La presidente von der Leyen è sempre stata collaborativa e non dubito che lo sarà anche stavolta…”.
La premier comunica inoltre di aver “scritto al presidente del Consiglio europeo Michel chiedendogli di inserire all’odg del Consiglio europeo di ottobre la questione migratoria. E’ mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione Ue per bloccare le partenze dei barconi”. Per fermare il flusso di migranti illegali e gli sbarchi sulle coste italiane serve una ”missione europea, anche navale, se è necessario, in accordo con le autorità del Nord Africa, per fermare la partenza dei barconi”.
“La pressione migratoria che l’Italia sta subendo dall’inizio di quest’anno è insostenibile – sottolinea – figlia di una congiuntura internazionale difficilissima che mette insieme i problemi che già avevano i Paesi africani a una situazione di instabilità crescente, particolarmente nella zona del Sahel. Un quadro difficilissimo tra colpi di Stato, calamità naturali, guerra del grano, jihadismo che potrebbe portare diverse decine di milioni di persone a voler lasciare la propria Nazione per cercare un futuro migliore in Europa. E’ evidente però che l’Italia e l’Europa non può accogliere questa massa enorme di persone”.
Le misure in Cdm
Meloni annuncia: “Al Consiglio dei ministri di lunedì porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in patria. Limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea, ovvero 18 mesi” e che non riguarda i ”richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato” (VIDEO).
“Stiamo già lavorando al potenziamento dei centri per i rimpatri in modo che – spiega – chiunque entri illegalmente sia effettivamente trattenuto per tutto il tempo necessario alla definizione di una sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare. Perché altri governi ci hanno consegnato centri di rimpatrio scandalosamente esigui. Nel Cdm di lunedì sarà dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per i migranti in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli illegali. Daremo mandato di realizzare queste strutture in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”. ”L’Italia non può più aspettare…”, sottolinea la premier parlando delle misure che il governo italiano adotterà.
Il messaggio
“Voglio lanciare un messaggio chiaro a chi vuole entrare illegalmente in Italia – scandisce Meloni – non conviene affidarsi ai trafficanti di esseri umani perché vi chiedono molti soldi, vi mettono su barche che molto spesso non sono attrezzate per fare quei viaggi. In ogni caso se entrate illegalmente in Italia sarete trattenuti e rimpatriati: la nostra situazione non consente di fare nulla di diverso”.
”Agli italiani voglio dire che non abbiamo cambiato idea – dice ancora – Ci vorrà del tempo, molto lavoro, pazienza, determinazione ma non abbiamo cambiato idea. Lavoriamo ogni giorno per mantenere l’impegno che abbiamo sottoscritto con voi e lavoriamo in ogni ambito compreso quello di ripristino della legalità e del contrasto all’immigrazione illegale”.
Sui migranti ”personalmente sono ancora convinta che la strategia del governo italiano sia quella più seria per risolvere il problema in modo strutturale però richiede tempo, soprattutto se quel lavoro viene intralciato da interessi ideologici”, afferma Meloni.
”La Tunisia fronteggia una grave crisi economica che inevitabilmente si ripercuote anche da noi”, evidenzia la premier, e mentre il governo italiano coinvolgeva la Commissione Ue per un accordo di collaborazione con quel Paese per contrastare i flussi irregolari, ”purtroppo, mentre l’Italia e una parte dell’Europa lavoravano in questa direzione, un’altra parte dell’Europa si muoveva nella direzione opposta… Mi riferisco al quotidiano tentativo di alcune forze politiche e influenti realtà di sostenere che la Tunisia non sarebbe un porto sicuro e quindi, dove non è possibile rimpatriare i migrati irregolari o impedirne la partenza”. A questo si aggiunge il fatto che “nonostante l’accordo firmato dalla Commissione Ue, i 250 milioni concordati non sono stati trasferiti alla Tunisia”.