Sarà anche solo “un altro mattone nel muro” direbbero i Pink Floyd, ma per aggirare la fortificazione difensiva inglese non sarebbe bastato un salto con l’asta da record del mondo di Armand Duplantis. Il Newcastle ha rispolverato uno dei grandi classici della storia del calcio, la formula catenaccio-contropiede, solo che la seconda parte non si è mai vista e il merito è anche dovuto all’ingelse di Milano Fikayo Tomori, migliore in campo, non ha mai permesso agli avversari di avvicinarsi alla porta di Maignan/Sportiello. La solidità difensiva inglese si traduce in due punti persi dal Milan; il bilancio della prima serata di Champions League è cmq negativo visto anche i passaggi, si spera rapidi, in infermeria di Magic Mike e di Loftus Cheek. C’è da dire che nonostante il francese abbia abbandonato il campo, l’ex Atalanta ha fatto il suo dovere sventando l’unica occasione di Longstaff.
Milan-Newcastle 0-0: muri e sprechi, reti bianche a San Siro
Dopo il disastro del derby Pioli doveva cambiare e ha quindi tentato le opzioni Chukwueze e Pobega, lasciando fiducia a Thiaw ancora scosso dalla prestazione horror di San Siro; per sua fortuna il rientro di Tomori è stato determinante e chissà se non fosse stato squalificato come sarebbe finita. Dalla parte opposta Howe affida tanto del suo gioco al grande ex Sandro Tonali, osservato speciale. Per la verità gli inglesi si armano delle loro migliori frecce nella faretra, ma in ogni caso non riescono a far male al Milan. Il Diavolo ha l’atteggiamento giusto, un assalto continuo ed ininterrotto contro gli avversari che reggono in difesa e soprattutto sono trascinati da Nick Pope, estremo difensore di qualità che riesce a strozzare in gola l’esultanza a Leao, Pobega, Chukwueze, Giroud, Theo, insomma un muro invalicabile per l’assedio del rossonero. Si aggiungono anche alcune responsabilità individuali come quelle del portoghese che prova a scatenare la sua furia ma si perde in un dribbling di troppo inciampando su se stesso.
Nella ripresa si rivede in campo Alessandro Florenzi -sostiuisce l’ammonito Calabria-; il suo è un buon ingresso in campo, si fa notare con un timido tiro e con un cross per Leao che fallisce l’ennesima palla gol. Con le energie iniziali prosciugate da Pope, Pioli torna sui suoi passi e richiama in panchina Chukwueze e Pobega richiamando Pulisic e Reijnders. Anche Howe prova a smuovere la partita, aumenta il peso offensivo dei suoi con gli ingressi di Almiron e Wilson e poi toglie Tonali che forse ha sentito la pressione del suo stadio. San Sitro gli riserva una semi ovazione, un messaggio chiaro di mancanza e di amore eterno verso quello che è stato il simbolo milanista di un futuro che non vedremo mai. L’ingresso in campo di Musah è il segnale che lascia ripartire l’assedio, ma il muro bianconero non da segni di cedimento, anzi c’è anche il tempo per un brivido conclusivo sul tiro di Longstaff fermato da Sportiello. 25 tiri di cui 8 in porta, per il Milan sono due punti persi più che uno guadagnato.
Milan-Newcastle 0-0, le pagelle
MILAN: Maignan SV/Sportiello 6.5, Calabria 6.5/Florenzi 6.5, Thiaw 6, Tomori 8, Theo 5.5, Loftus-Cheek 6.5/Musah 7, Krunic 5.5, Pobega 6/Reijnders 5.5, Chukwueze 5.5/Pulisic 6.5, Giroud 5, Leao 5. All. Pioli
NEWCASTLE: Pope 7.5, Botman 7, Schar 6, Trippier 7, Burn 6.5, Tonali 5.5/Anderson 6, Guimaraes 5, Longstaff 6.5, Murphy 5.5/Wilson 5.5, Isak 5.5/Barnes SV, Gordon 6/Almiron 6. All. Howe