Quando Umberto Saba nel 1921 scrisse la poesia in endecasillabi “Goal” il calcio ancora era in una fase arcaica, ma il triestino seppe già allora cogliere alcuni dettagli validi tutt’oggi, oltre un secolo più tardi. “Presso la rete inviolata il portiere-l’altro- è rimasto; la sua gioia si fa una capriola, della festa anch’io son parte”: ecco spiegate le emozioni di un portiere, che a grande distanza vede i suoi compagni festeggiare per una rete. Presidiare la propria area di rigore e trasformarsi nell’ultima barriera per mantenere invariato il risultato; è questo il principale compito di un portiere, ma la storia recente ci ha insegnato che quell’area di rigore può anche essere abbandonata per un momento. Certo per capirlo c’è stato bisogno di interpreti rivoluzionari del ruolo -Renè Higuita, Manuel Neuer- che prima con il dribbling e poi con il ruolo di portiere-libero hanno aperto i confini dell’area di rigore. Intanto sono arrivati i primi goleador: Rogerio Ceni, Antonio Rigamonti e Hans Butt tra i pià celebri. Probabilmente ancora oggi la corsa dell’estremo difensore verso la porta avversaria viene vista come un gesto folle, spericolato che, tuttavia, ottiene caratteristiche di genialità nel momento in cui accade l’impensabile: il gol del numero 1 allo scadere del recupero. È quanto è successo in Lazio-Atletico Madrid, ma quello di Provedel è un gol che porta con se una storia incredibile, uno di quei romanzi che solamente il calcio sa raccontare.
Ivan Provedel, ritorno al passato
Nella prima serata di Champions League della sua vita, Provedel ha voluto vivere l’esperienza di un ritorno al passato, ad un tempo addirittura precedente al suo gol in Serie B durante Ascoli-Juve Stabia. Quando aveva dodici anni iniziò la carriera nel Treviso per poi arrivare nel 2008 nella squadra della sua città, il Pordenone dove giocava attaccante. “Natura non ti ha dato né lo spunto della punta né del dieci, che peccato”, forse si sarà ripetuto in testa le parole di Luciano Ligabue -che erano dedicate al mediano giocatore di fatica “alla Oriali”- e quindi scelse di ripartire quasi da zero al Lipiave, arretrando in porta. Si vede proprio che il calcio era il suo destino perchè messa da parte la carriera con il numero nove sulla schiena, indossando i guanti ha iniziato a farsi strada tra i settori giovanili di Udinese e Chievo per poi iniziare la carriera da senior, vestendo anche la maglia dell’Under 20 azzurra.
La sua firma per la Lazio è storia recente, nel 2022 dopo buone prestazioni allo Spezia sbarca nella Capitale per fare la riserva di Luis Maximiano anche lui una new entry a Formello in quell’estate. Invece qualcosa va storto il giorno dell’esordio del portoghese, espulsione al sesto minuto contro il Bologna, Provedel entra in campo e da quel momento fa dell’area di rigore biancoceleste il suo regno. Ogni tanto capita a tutti di subire degli attacchi di nostalgia, e per Ivan si è concretizzato con il suo ritorno al passato, ai tempi in cui aggrediva la porta avversaria per cambiare il risultato e non per tenerlo invariato. Se i risultati sono questi, ben venga la nostalgia!
Gli idoli di Provedel, oltre se stesso
Nelle sue vene scorre sangue russo, da parte di madre; non a caso il suo idolo è Lev Yashin, il “ragno nero” campione olimpico a Melbourne che nel tempo libero copriva il ruolo di portiere di hockey, sempre rigorosamente con i colori della Dinamo Mosca. E forse proprio questa versatilità è la caratteristica comune tra Provedel e l’unico pallone d’oro tra i pali. Attaccante e portiere, i due estremi del campo da gioco che di solito sono l’uno contro l’altro. Ivan ha unito i ruoli, imparando non solo da Yashin e Immobile (ha dichiarato goliardicamente, ma con serietà, di aver studiato i movimenti di Ciro). Nella stagione 2019-2020 perse il posto da titolare all’Empoli in favore di un portiere che, a suo modo ha scritto la storia della Serie A con la maglia del Benevento. I toscani acquistarono dal Palermo Alberto Brignoli, il goleador che colpì il Milan portando agli Stregoni giallorossi il primo punto in A. Sei mesi da riserva in Toscana e quindi il passaggio alla Juve Stabia dove ha firmato quella rete contro l’Ascoli, in perfetto stile Brignoli.