Intesa della Conferenza delle Regioni all’Accordo – in sede di Conferenza Stato-Regioni – di definizione dell’assetto della Rete Nazionale Tumori Rari, che si interfaccerà con le Reti Oncologiche Regionali
Si definisce così l’assetto nazionale prevedendo degli appositi Centri che sono individuati sulla base dei criteri definiti nell’Intesa già precedentemente sottoscritta.
La Rete Nazionale è concepita in relazione al grado di competenze, di servizi prestati ed alla capacità di teleconsulto.
In questo modo si stabiliranno anche quali siano i centri nazionali e regionali di riferimento per l’intera famiglia o per la singola diagnosi di tumore raro. Sono previsti anche dei centri in rete non dotati di piena autonomia decisionale nell’intero processo di cura.
Parere favorevole della Conferenza delle Regioni anche alla ripartizione delle risorse PNRR che interessano i servizi di Telemedicina.
In sede di Conferenza-Stato-Regioni è stato dato quindi il via libera al decreto che prevede investimenti per 750 milioni per la Telemedicina per raggiunge nell’erogazione dei servizi almeno 200mila persone.
Le Regioni e le Province autonome hanno già adottato dei Piani Operativi che definiscono il proprio fabbisogno di servizi minimi di telemedicina e quindi il numero delle persone da assistere.
Ad Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, andranno 50 milioni in qualità di soggetto attuatore dell’investimento e alle Regioni e alle Province autonome saranno stanziate risorse per 432.049.248 da ripartire in base al fabbisogno dei servizi minimi di telemedicina, vincolate all’acquisto sulla base della gare fatte dalle Regioni capofila (Lombardia per servizi minimi di telemedicina e Puglia per postazioni di lavoro) riferite ai fabbisogni.