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giovedì, Novembre 21, 2024
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Attacco a ospedale Gaza, ministero Salute: 500 morti. Israele: “Colpito da Hamas”.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Almeno 500 morti nel raid sull’ospedale al-Ahli Arabi nella Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Salute del governo palestinese di Hamas che accusa Israele per l’attacco. “L’ospedale accoglieva centinaia di malati e di feriti, oltre a civili costretti a lasciare le proprie case”, si legge in una nota. Le forze armate israeliane replicano affermando che l’ospedale sarebbe stato colpito dal fallito lancio di un razzo di Hamas verso Israele.

“Attacco senza precedenti”

Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato tre giorni di lutto per il “massacro dell’ospedale”. Proclamiamo “tre giorni di lutto e bandiere a mezz’asta per i martiri del massacro all’ospedale Battista e tutti i martiri del popolo”, ha detto Abbas, secondo quanto riferisce l’agenzia stampa palestinese Wafa. Il presidente non parteciperà al meeting in programma domani a Amman, in Giordania, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

“Il massacro dell’ospedali al-Ahli non ha precedenti nella nostra storia. Negli ultimi anni e in questi giorni abbiamo assistito a tragedie, ma quello che è accaduto stasera somiglia a un genocidio“, le parole di Mahmoud Basal, portavoce del ministero della Difesa palestinese.

Centinaia di palestinesi, secondo l’emittente, si sono riversati in strada a Nablus, Tulkarem e Jenin per protestare contro l’attacco. Hassan Khala, direttore sanitario dell’ospedale al-Wafa a Gaza, a circa un km dalla struttura colpita, dice che l’al-Ahli è in fiamme. “Non c’è nessun posto dove andare”, dice facendo riferimento a feriti e sfollati dopo l’attacco. “Vogliono compiere massacri, massacri e massacri a Gaza”.

Israele: verifichiamo, tante le fake news di Hamas

Israele sta verificando la notizia dell’attacco contro l’ospedale di Gaza, ha fatto sapere il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, spiegando che l’esercito non ha informazioni in proposito e fornirà ulteriori dettagli appena possibile.

Hagari, citato da Times of Israel, ha dichiarato di non sapere se l’esplosione sia stata causata da un colpo israeliano. “Ci sono molti raid aerei, molti lanci falliti di missili e tante fake news di Hamas“, ha commentato Hagari, evocando la possibilità che l’ospedale sia stato colpito dal fallito lancio di un missile di Hamas contro Israele.

Onu, 6 morti in attacco Israele su scuola Unrwa a Gaza

E sei persone hanno perso la vita anche in una scuola gestita dall’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite a Gaza in seguito a un attacco israeliano. Lo ha detto la stessa Unrwa in un tweet, spiegando che la scuola si trova nel campo profughi di Al-Maghazi. “Questo è vergognoso e dimostra ancora una volta un flagrante disprezzo per la vita dei civili“, ha scritto l’Unrwa. Si stima che almeno quattromila persone si siano rifugiate nella scuola trasformata in rifugio nella zona centrale di Gaza. ”Non avevano e non hanno ancora nessun altro posto dove andare”, afferma l’Unrwa.

A Gaza 3.000 persone uccise tra cui 940 bambini

Sale di giorno in giorno il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza. Dallo scorso 7 ottobre sono state uccise 3mila persone. Altre 12.500 sono rimaste ferite, ha reso noto il ministero della salute Palestinese. Nello stesso arco di tempo, scrive Haaretz, in Cisgiordania, sono stati uccisi 61 palestinesi e feriti 1.250.

Di questi sono 940 i bambini e 1.032 le donne secondo il bilancio fornito dall’ufficio stampa del governo di Hamas.

Razzi su Ashkelon da Gaza, sirene suonano in città al confine

Non si fermano nemmeno gli attacchi di Hamas. Diversi razzi sono caduti oggi sulla città di Ashkelon, nel sud di Israele, lanciati dalla Striscia di Gaza, scrive il Jerusalem Post. I servizi di emergenza di Magen David Adom riferiscono che “al momento non ci sono notizie di vittime”.

Tensioni a confine Israele-Libano, altri due missili anticarro

Tensioni continuano anche al confine con il Libano dove oggi due missili anticarro sono stati lanciati verso postazioni dei militari israeliani nei pressi di Yiftah, un kibbutz nel nord di Israele, ha riferito l’esercito israeliano, come riporta Haaretz, precisando che in questo caso non ci sono segnalazioni di feriti.

Durissima la reazione israeliana. “Se Hezbollah commette un errore e attacca”, per il gruppo libanese sarà ”distruzione, distruzione, distruzione”, ha detto il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, agli ufficiali del Comando settentrionale. ”Questa è una guerra per la nostra casa, i nostri civili, la nostra sovranità, la nostra deterrenza e la nostra esistenza”, ha affermato Halevi.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno ”colpendo obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano”, ha fatto sapere in un tweet il portavoce militare dell’Idf Daniel Hagari.

Ministro Difesa Israele ad Hamas: “Arrendersi o morire”

Intanto il ministro della Difesa Yoav Gallant parlando ai piloti e ai tecnici della flotta F-35 dell’aeronautica israeliana nella base aerea di Nevatim, afferma che i membri di Hamas hanno due opzioni: arrendersi o morire. “I nostri aerei arriveranno ovunque, ogni missile ha un indirizzo. Raggiungeremo tutti i membri di Hamas”, dice Gallants come riporta il Times of Israel.

“I membri di Hamas hanno due opzioni: morire nelle loro posizioni o arrendersi incondizionatamente. Non esiste una terza opzione”, dice Gallant.

Domani la visita di Biden, poi il summit ad Amman con re Abdullah, al-Sisi e Abbas

Continua intanto il lavoro della diplomazia per limitare la risposta israeliana ed evitare un allargamento del conflitto. Confermata nella notte la visita del presidente Usa Joe Biden domani in Israele, dopo una lunga trattativa con Benyamin Netanyahu per la preventiva approvazione di un pacchetto di misure umanitarie.

Biden dopo la visita in Israele sarà ad Amman al summit convocato da Re Abdullah II di Giordania con l’egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas per parlare degli “sviluppi pericolosi a Gaza, il loro impatto sulla regione e la garanzia che gli aiuti vengano consegnati alla Striscia di Gaza”.

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