IQ. 10/05/2013 – L’Istat avvia la pubblicazione semestrale degli indici che misurano l’impatto dell’inflazione sulle famiglie italiane suddivise in sottopopolazioni, definite in base al livello della spesa complessiva.
L’analisi delle diverse strutture ponderali mette in luce come il peso sul bilancio familiare delle componenti alimentare ed energetica diminuisca al crescere della spesa complessiva. In particolare, l’incidenza della spesa per Beni alimentari e Beni energetici per le famiglie del primo quinto è pari a circa il doppio di quella relativa all’ultimo.
Nel primo trimestre del 2013, rispetto ai primi tre mesi del 2012, l’inflazione per le famiglie dei diversi quinti di spesa si è distribuita in un intervallo compreso tra il +2,5% del primo quinto (spesa mensile più bassa) e il +1,8% dell’ultimo. Nello stesso periodo l’IPCA generale ha segnato un +2,1%.
Nel complesso, tra il 2005 e il 2012, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie con la spesa media più bassa è aumentato del 20,2%, a fronte del +16,3% registrato per le famiglie con la spesa più alta e del +17,5% dell’IPCA generale.
I divari più ampi tra le variazioni tendenziali mensili degli indici dei diversi quinti di spesa e l’IPCA si sono verificati nel 2008 e tra ottobre 2011 e ottobre 2012: ogniqualvolta, cioè, che l’accelerazione dell’inflazione ha portato la variazione dell’indice IPCA vicina o al di sopra della soglia del 3,0%.
Sono andamenti spiegabili, in larga parte, con le forti oscillazioni dei prezzi dei Beni energetici e Beni alimentari, il cui impatto sui bilanci familiari è particolarmente rilevante per le famiglie dei primi quinti di spesa, soprattutto nelle fasi di accelerazione dell’inflazione