IQ.12/05/2013.“L’ultima chance possibile” per arrivare ad un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. Una chance rispetto alla quale l’Italia “farà tutto il possibile” per sostenere gli sforzi diplomatici in corso. Così il Ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, al termine del bilaterale svoltosi questo pomeriggio alla Farnesina con il Segretario di Stato degli Usa John Kerry, ha confermato il fermo impegno dell’Italia nel contribuire a portare avanti il processo di pace in Medio Oriente. Processo che, su iniziativa di Kerry, ha incassato in queste ore una rinnovata accelerazione grazie ad una girandola di colloqui che hanno avuto proprio nella città di Roma un importante snodo diplomatico per il dossier mediorientale.
Il ministro, colpita da dinamismo Usa per processo pace
L’Italia può “avere rapporti con il mondo arabo” che possono aiutare a costruire “ponti” a tutti i livelli, che facilitino una soluzione tra israeliani e palestinesi, ha quindi aggiunto il capo della diplomazia italiana che già ieri, in un incontro con Tzipi Livni, ministro della Giustizia israeliano incaricato del dossier sulle trattative con i palestinesi, aveva auspicato che “venga presto ristabilito il clima di fiducia reciproca necessario per perseguire l’obiettivo dei due Stati che coesistano l’uno accanto all’altro in pace e sicurezza”. Auspicio che, secondo Bonino, oggi può contare sulla “determinazione” delle parti in causa e sul “dinamismo dell’amministrazione Usa”, dal quale lo stesso ministro si è detta “molto impressionata”.
Kerry e Bonino, in Siria soluzione politica per porre fine a crisi
Ma il processo di pace non è stato l’unico tema centrale del bilaterale tra Kerry e Bonino. La crisi siriana, e la tragedia umanitaria alla quale questa sta conducendo, è stato uno dei delicati dossier sul tavolo alla Farnesina. Con una convinzione, enunciata nel corso della conferenza stampa da Bonino: “bisogna fare presto” a trovare una soluzione anche “per evitare lo spill over, cioé il contagio, del conflitto nelle altre aree della regione”. Nel frattempo il capo della diplomazia italiana ha assicurato l’impegno del governo “a vedere se è possibile aumentare l’assistenza umanitaria ai rifugiati” sebbene – ha precisato il ministro – l’assistenza umanitaria non costituisca una soluzione alla crisi. La soluzione deve essere “politica”. E “non militare”, ha aggiunto Bonino, in piena sintonia con quanto affermato dal suo collega Kerry.
Kerry, Italia può giocare ruolo cruciale per stabilità Libia
La “preoccupante” evoluzione sul terreno registratasi in Libia è stato l’altro, importante tema internazionale trattato nell’incontro. Un tema sul quale gli Usa hanno riconosciuto come l’Italia, per il suo “rapporto privilegiato” con la Libia, possa svolgere “un ruolo cruciale per la stabilità” del Paese nordafricano.