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Ferrari: quando la passione rossa sfociò in tragedia.

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Un simbolo dell’Italia, un simbolo della passione della Motor Valley: la Ferrari (azienda) oggi è l’antonomasia utilizzata per rappresentare le auto di lusso. La pellicola di Michael Mann, per la verità, racconta di un momento buio, di una periodo complicato per l’azienda e soprattutto per il suo patron e fondatore, Enzo. Il film fa capire come il fascino dell’auto da corsa, diffusosi fin dai primi del ‘900 nel Belpaese con il proliferare delle poesie e delle opere del Futurismo, celi dietro di sé il pericolo spietato della velocità.

Alfonso De Portago

Racing in the Street, il racconto della Mille Miglia 1957

Nel 1978, Bruce Springsteen raccontò la storia di due amici, che dopo la chiusura degli autodromi cominciano a vincere le gare clandestine. In Racing in the Streets, viene spiegato con la poeticità del Boss quello spirito insito in ogni pilota che lo sprona ad intraprendere il suo viaggio a folle velocità costantemente in equilibrio sul filo che separa la vita dalla morte, perché per chi corre, trovandosi perpetuamente ad un passo dalla fine, è così che ci si sente straordinariamente vivi. Nel mondo poetico a descrivere questa condizione è stato Giuseppe Ungaretti, che sentendosi come una foglia attaccata ad un albero in autunno, e quindi in bilico nell’inferno delle trincee della prima guerra mondiale, con la non certezza della propria esistenza nell’immediato futuro, afferma: “Non sono mai stato tanto attaccato alla vita”.

Shailene Woodley-Ferrari

Alcuni ragazzi hanno iniziato a morire poco alla volta” Springsteen sembra quasi riassumere quanto accadeva nel motorsport in quegli anni e l’immagine della ragazza che singhiozzando seduta sul portico della casa, con i sogni smarriti, “si fissa sola nella notte”, riporta oggi alla mente la triste scena rappresentata da Mann in cui Linda Christian -interpretata da Sarah Gadon- piange sulla lettera preventiva di addio del suo amato fidanzato, pilota di professione da poco sotto l’ala protettiva di Maranello. Il film racconta solo una fase della vita di Enzo Ferrari, un anno cruciale per la storia delle corse, il 1957 quando la corsa su strada più famosa d’Italia vide la sua ultima edizione disputata in velocità. La Mille Miglia era una manifestazione che andava quasi ad anticipare le immagini cantate da Bruce: una gara oltre i 200 km/h tra le stradine del centro-nord Italia, con partenza a Brescia, passaggio a Roma e ritorno a Brescia.

Penelope Cruz- Ferrari

Ferrari di Michael Mann: la tragica fine di Alfonso de Portago

ATTENZIONE SPOILER. Enzo Ferrari – Adam Driver- ritorna a casa dopo una notte passata nel letto dell’amante Lina Lardi– Shailene Woodley-, dalla quale ha avuto il figlio Piero che insistentemente gli chiede l’autografo del nuovo pilota della sua scuderia. Al suo rientro la moglie Laura Ferrari -Penelope Cruz- gli punta una pistola alla testa accusandolo di infedeltà. Segue la visita alla tomba di Dino Ferrari, il figlio di Enzo e Laura, morto l’anno precedente a causa della distrofia di Duchenne. L’azienda di famiglia non è nelle migliori condizioni finanziarie, anzi Enzo si ritrova sull’orlo della bancarotta e sa di dover rilanciare il marchio con una vittoria prestigiosa -alla Mille Miglia- per attrarre dei finanziatori. Ford e Fiat sono i principali candidati che tuttavia, si fanno avanti solamente sul finire del film, nel corso della gara. Nel mentre Enzo Ferrari continua nel curare i propri interessi e la sua passione per le corse: l’obiettivo della giornata era riprendere il record dell’Aerautodromo di Modena, che la Maserati con Jean Behra aveva appena infranto, siamo al 14 marzo 1957. Il pilota scelto è Eugenio Castellotti, che dopo alcuni giri infruttuosi perse il controllo della vettura in un incidente che gli costò la vita. A bordo pista si era appena presentato Alfonso De Portago -Gabriel Leone-, pilota spagnolo in cerca di un sedile per la Mille Miglia, Enzo non ci pensa un momento e fissa con lui un appuntamento per il giorno successivo in cui firmerà il contratto. La pellicola segue la formazione dello spagnolo a Maranello, e il tema della vita privata di Ferrari, che rivela alla moglie l’esistenza di Lina e di Piero il quale finalmente può adottare il nome del padre. Michael Mann racconta le fasi di gara della Mille Miglia, dalla partenza notturna al passaggio per Firenze e Roma, illustrando i ritiri delle Maserati e quindi lasciando intendere chiaramente il dominio della Ferrari. Vinse Piero Taruffi – Patrick Dempsey-, ma i festeggiamenti vengono stroncati da quella che è effettivamente la fine della Mille Miglia. De Portago colpisce qualcosa nel lungo rettilineo sito nei pressi di un paesino nei pressi di Mantova, siamo a Guidizzolo. La rossa dello spagnolo viaggiando ad oltre 200km/h accusa una foratura improvvisa e decolla andandosi a schiantare prima contro un palo del telefono e poi atterrando violentemente sulla folla a bordo strada. Le cruente immagini raccontano il bilancio di undici morti, un ricordo della tragedia che mise fine alla Mille Miglia.

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