Un’alimentazione corretta sicuramente include anche l’utilizzo di prodotti biologici, anche se magari è una scelta più difficile da seguire (non tutti i supermercati hanno prodotti biologici) e più dispendiosa (i prezzi del biologico sono più elevati rispetto a quelli provenienti dall’agricoltura convenzionale).
In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un boom di prodotti biologici: oltre un terzo delle aziende biologiche europee sono in Italia e siamo quarti nel mondo dopo tre grandi paesi come Australia, Cina e Argentina.
Il Biologico è un sistema di produzione che mira a rispettare l’ambiente e la salute dell’uomo, rifiutando l’uso di prodotti chimici o geneticamente modificati durante tutte le fasi di coltivazione. Questo processo favorisce la conservazione di biodiversità e rispetta le caratteristiche del suolo; inoltre un prodotto per definirsi biologico deve necessariamente essere prodotto su terreni lontani da qualsiasi fonte di contaminazione chimica o atmosferica e viene rigorosamente controllato e certificato prima di essere messo in commercio.
Quando un prodotto è bio ha un logo ben visibile, certificato dall’UE ed ha superato le analisi dei terreni, i controlli delle sementi, la tutela dell’ambiente e rispettato tutte le normative vigenti. A differenza del biologico, l’agricoltura convenzionale (soprattutto quella venduta in grossi supermercati) utilizza fitofarmaci – comunemente conosciuti come pesticidi – per combattere le principali avversità delle piante, come malattie e parassiti. Questi prodotti vanno ad alterare l’intero ecosistema ed inquinano l’ambiente ed hanno conseguenze decisamente negative sulle proprietà degli alimenti: alcuni prodotti rischiano più di altri di essere irrorati da pesticidi.
Uno degli argomenti più dibattuti è anche quello degli aspetti nutrizionali dei prodotti biologici rispetto a prodotti convenzionali, questo riguarda sia gli alimenti vegetali che quelli animali.
I prodotti biologici sono ottenuti con metodi che rispettano i ritmi della natura in quanto evitano tecniche artificiali che forzano e/o riducono i tempi di crescita e sviluppo, garantendo in tal modo non solo un equilibrato contenuto di sostanze nutrienti, ma anche una elevata qualità organolettica. I cibi biologici solitamente sono più saporiti e gustosi, mentre è ancora controversa l’ipotesi che siano mediamente anche più nutrienti, in virtù di più alte concentrazioni di vitamine e minerali; secondo alcune ricerche, rispetto agli alimenti coltivati in modo tradizionale, i vegetali bio contengono una maggiore quantità di antiossidanti (carotenoidi e flavonoidi), anche se spesso il loro aspetto è meno perfetto e quindi poco appetitoso per il pubblico, ormai abituato a mele e pomodori lucidissimi e senza imperfezioni!
Premesso che gli studi comparativi sono assai difficili per l’estrema variabilità delle produzioni e delle condizioni climatiche, che variano di anno in anno, una serie di recenti revisioni sistematiche e meta-analisi dei dati pubblicati ha ipotizzato che esistono differenze significative nelle concentrazioni di composti rilevanti dal punto di vista nutrizionale tra alimenti prodotti in modo biologico e convenzionale:
- Maggior contenuto di polifenoli: le colture biologiche hanno una maggiore attività antiossidante e maggiori concentrazioni di polifenoli, quali acidi fenolici, flavanoni, stilbeni, flavoni, flavonoli e antociani; l’aumento dell’assunzione di polifenoli e antiossidanti è stato stimato tra il 18 e il 69% in più rispetto ai prodotti non biologici ed assume un significato rilevante perché i polifenoli sono collegati a un ridotto rischio di alcune malattie croniche come le malattie cardiovascolari e neurodegenerative e alcune forme tumorali. Inoltre i polifenoli svolgono un ruolo importante nella modulazione positiva del microbiota intestinale.
- Maggior contenuto di vitamina C e luteina: entrambi antiossidanti molto importanti per la salute. In particolare la luteina è fondamentale per il processo visivo e la salute dell’occhio, mentre la vitamina C svolge un ruolo centrale per la salute. È noto infatti che una carenza di vitamina C, non così infrequente anche tra i bambini, possa indebolire il sistema immunitario, aumentando il rischio di ammalarsi.
- Concentrazioni più elevate di acidi grassi omega-3 a catena lunga, presenti nelle carne, latte e latticini biologici (50% in più). Questo è un dato interessante visto che nelle diete occidentali si tende ad assumere alimenti più ricchi di omega-6. Il rapporto tra omega-3 / omega-6 riveste un ruolo importante per la salute, in particolare gli omega-3 sono importanti per la prevenzione delle malattie coronariche, ipertensione, arteriosclerosi e trombosi. Inoltre rafforzano il sistema immunitario, sono fondamentali per lo sviluppo delle capacità di apprendimento, sull’intelletto e sulle abilità dell’udito, della vista e dell’olfatto e per prevenire depressione e patologie neurodegenerative. Per questo motivo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) consiglia di raddoppiarne almeno l’assunzione. Sebbene il pesce sia la fonte alimentare principale di omega-3, assumere una piccola quota di omega-3 anche dalle carni biologiche diventa rilevante dal punto di vista nutrizionale e salutistico.
- Livelli più elevati di acido linoleico coniugato totale (CLA), di ferro e a-tocoferolo (vitamina E) nel latte biologico, tutti micronutrienti importanti per la salute.
- Concentrazioni significativamente più basse nelle carni biologiche degli acidi grassi saturi, acido miristico e palmitico, che sono stati collegati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Questo trend sembra essere solo all’inizio, anche perché biologico non significa solo agricoltura, ma allevamenti e pascoli certificati e perfino industria tessile. Il fenomeno non è sfuggito alle grandi catene di distribuzione, con il risultato che in tutti gli ipermercati troviamo tra gli scaffali un reparto naturale. Quella che fino a pochi decenni fa era soltanto una tendenza d’élite o di inguaribili ecologisti, oggi è un vero fenomeno.
In che cosa consiste l’allevamento biologico?
Anche nel caso di allevamento biologico esistono regole specifiche da rispettare, per esempio la razza animale deve essere scelta e ben selezionata
- non somministrare ormoni e antibiotici agli animali
- lasciare pascoli aperti e ampi spazi a disposizione degli animali
- fornire un’adeguata alimentazione biologica per nutrire gli animali
Ad ogni animale viene garantita un’esistenza conforme alle esigenze specifiche della singola specie.
Per gli animali la filosofia biologica privilegia l’allevamento all’aperto; le norme impongono che gli animali abbiano a disposizione spazi per muoversi liberamente e siano nutriti con mangimi che contengano alimenti di sintesi ridotti al minimo; sono banditi gli antibiotici e i trattamenti artificiali per facilitare la crescita.
Quali sono i vantaggi dei prodotti biologici?
Diversi studi sono stati effettuati negli ultimi anni per verificare i reali benefici del biologico a tavola.
Al momento quelli riconosciuti con certezza sono:
- alimenti più nutrienti
- alimenti più igienici e sani
- maggiore presenza di vitamine in frutta e verdura
- maggiore presenza di sostanze antiossidanti in frutta e verdura
- minore presenza di tossine in ogni alimento
Molti ritengono che il cibo biologico sia più sano del cibo prodotto dall’agricoltura convenzionale e più sostenibile per l’ambiente. Di fatto, le analisi alimentari tendono a supportare l’idea che gli alimenti biologici possano avere alcuni benefici per la salute, principalmente perché riducono l’esposizione a pesticidi di sintesi la cui tossicità è nota e supportata da vari studi, in particolare per lo sviluppo cognitivo durante l’infanzia, come effetto dell’esposizione a insetticidi organofosfati durante la gravidanza.
Nell’ottica della OneHealth, l’agricoltura biologica riduce inoltre l’impatto delle produzioni agricole sull’ambiente contribuendo a mantenere la biodiversità ambientale e riducendo drasticamente l’immissione di sostanze chimiche di sintesi che sono inquinanti persistenti e contaminano acqua, suoli, e costituiscono un pericolo per la salute umana.
Sebbene sia ancora difficile dare una risposta conclusiva sul consumo di alimenti biologici e salute, un paio di studi pubblicati recentemente focalizzano l’attenzione sulla prevenzione del cancro e dell’infertilità: infatti da questi studi osservazionali, emergerebbe che chi fa un elevato consumo di prodotti biologici ha meno rischi di ammalarsi di linfoma, le donne in particolare ridurrebbero il rischio di ammalarsi al seno durante la menopausa, e nelle donne che hanno problemi di infertilità, mangiare biologico sembrerebbe aumentare la possibilità di avere una gravidanza.
Concludendo, incoraggiare il consumo dei prodotti biologici fin dalla prima infanzia, con le evidenze attuali, non solo riduce l’esposizione a pesticidi molto tossici, ma aumenta la nostra possibilità di vivere in salute.
Attenzione però a non cadere nell’equivoco per cui i prodotti tradizionali, che non si fregiano di una etichetta bio, siano per contrapposizione alimenti di serie B, poco salutari e zeppi di sostanze chimiche. La legge italiana infatti stabilisce limiti strettissimi per l’impiego di queste sostanze come additivi, conservanti e coloranti.
E’ importante che il consumatore sia sempre consapevole di ciò che va ad acquistare, sia quando si parla di cibi che derivano dall’agricoltura biologica, sia per quelli che si ottengono dal sistema tradizionale.
Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
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