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Il calcio che verrà: UEFA o Superlega?

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Il 2024 sarà un anno di novità calcistiche, una sorta di anno zero dello sport più seguito al mondo. Dalla sentenza della corte europea che ha affermato l’illegalità del monopolio organizzativo in mano alla UEFA, all’interno della football industry hanno iniziato a spirare i venti del cambiamento, per dirla con le parole degli Scoprions. Quella della cosiddetta “Superlega” non sarà una rivoluzione immediata, ne tangibile in tempi brevi poiché la maggior parte dei top club europei ha già manifestato la propria contrarietà all’innovazione presentata da A22, l’agenzia in rappresentanza del nuovo torneo. Tuttavia, i tempi stanno cambiando, e questo era chiaro sia alla UEFA che alla FIFA. Il calcio sta espandendo la sua geografia, le sue potenzialità e il suo talento e si sta dirigendo sempre di più verso un coinvolgimento globale. Le ultime innovazioni vanno verso questa direzione, una svolta inclusiva che la FIFA le sue Confederazioni hanno intrapreso. Nell’arco di pochi anni sono state inaugurate, la Nations League Europea, quella Nord Americana e la Conference League. Il nuovo tema rivoluzionario è proprio quello dell’inclusività verso le realtà minori, un tema che si sta articolando nel senso dell’allargamento delle competizioni: il mondiale per club rivoluzionato, l’Europeo passato a 24 squadre nel 2016, e la FIFA World Cup che passerà a 48 nazionali.

Coppa Champions League

Il progetto di A22

La sentenza della Corte Europea ha quindi consentito ad un’entità estranea a FIFA e UEFA di organizzare un proprio torneo calcistico del massimo livello. Dopo che nel 2021 la prima proposta di Superlega fu una brevissima, ma intensa scossa di terremoto nel mondo del calcio fermata sul nascere, adesso sono state poste le basi per dar vita ad un nuovo progetto futuro. Con la ferma opposizione della gran parte della Football industry però lo status quo vigente potrebbe restitere ancora per anni, se non decenni; il progetto di A22 è stato bocciato de facto. Esso prevedeva 64 squadre partecipanti divise in tre leghe (Star League, Gold e Blue) ognuna delle quali sarebbe stata suddivisa in gironi da 8 squadre ciascuna prevedendo incontri di andata e ritorno e poi un playoff disputato dalle prime quattro di ogni girone, quindi con quarti, semifinali e finale. Le partecipanti alla blue league sarebbero state scelte a rotazione in base ai risultati nei campionati nazionali. Le prime vittime di questo formato sarebbero sicuramente le competizioni UEFA che non avrebbero lo spazio temporale per essere disputate, a seguire, come un effetto domino, verrebbe assestato un duro colpo ai campionati e alle nazionali i cui tornei sono organizzati da UEFA e FIFA, (paradossalmente, il CIO potrebbe essere l’unica istituzione sportiva a salvare il proprio torneo olimpico di calcio). Con tale rivoluzione le squadre della Superlega giocherebbero 19 partite europee, le stesse della nuova Champions League.

Superlega

La rivoluzione UEFA: 2024 l’anno della Nuova Champions

Il fischio finale delle partite europee dello scorso 14 dicembre ha messo fine ai gironi. Il format che è universalmente riconosciuto e utilizzato nella gran parte dei tornei sportivi (dalle Finals del tennis alle competizioni olimpiche) nel calcio sopravviverà solo nelle competizioni per nazionali e nel FIFA club world cup. Nel 2021, mentre i primi promotori della Superlega pianificavano la loro rivoluzione, i vertici UEFA lanciavano il progetto della nuova Champions League che prenderà il via nella stagione 2024/25. Per tutte e tre le competizioni europee a settembre, ci sarà un nuovo meccanismo, con più partite e più squadre coinvolte, una modalità maggiormente inclusiva per scegliere i campioni d’Europa. Da 32 si passerà a 36 squadre, i gironi non esisteranno più, bensì ci sarà un unico campionato in cui tutti giocheranno 8 incontri al termine dei quali la classifica indicherà le qualificate alla fase ad eliminazione, organizzata con teste di serie e tabellone tennistico. Lo stesso format sarà applicato ad Europa e Conference League. Le quattro squadre in più saranno scelte dal percorso campioni, dalla quinta nazione nel ranking e alle due nazioni con la miglior performance nella stagione precedente. È un’innovazione totale, che permetterà di dimenticare i discorsi sulla Superlega, o almeno così sperano a Nyon.

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