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Pokémon x Van Gogh Museum: tanto caos e quattro dipendenti licenziati per comportamenti non consoni.

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Si è da poco conclusa al Van Gogh Museum di Amsterdam la mostra Pokémon x Van Gogh Museum: con la collaborazione di alcuni illustratori di The Pokémon Company sono stati realizzati ed esposti sei dipinti in stile Pokémon ispirati a famose opere di Vincent van Gogh, quali Pikachu ispirato all’Autoritratto di Van Gogh con cappello di feltro grigioSunflora ispirato ai GirasoliMunchlax e Snorlax che pernottano nella Camera da letto. Erano poi disponibili nell’ambito della mostra attività ludiche pensate per i bambini, materiali didattici, nonché una gamma esclusiva di prodotti Pokémon x Van Gogh Museum, acquistabili nel negozio e nello webstore del Van Gogh Museum e tramite il Centro Pokémon. Sarebbe stato proprio il merchandising a creare subbuglio sia nel negozio del museo sia online poiché, come riporta Artnet News, già il giorno dell’inaugurazione dell’esposizione sui social circolavano video in cui lo shop era stato letteralmente preso d’assalto; folle intere si recavano al museo solo per accaparrarsi la carta promozionale Pikachu con il cappello di feltro grigio (il museo ha deciso di interrompere la distribuzione di queste carte per far fronte alla folla caotica che queste causavano) e altri prodotti, come la versione peluche di Pikachu col cappello di feltro grigio, magliette, borse e altri oggetti da collezionare, per poi probabilmente rivenderli. L’intera collezione era stata esaurita poi online in meno di ventiquattr’ore, tanto che la Pokémon Company aveva pubblicato su Twitter (l’attuale X) le sue scuse a tutti i fan.

Ma non è finita qui: il quotidiano olandese Het Parool ha riportato che a metà dicembre quattro dipendenti del Van Gogh Museum sono stati sospesi perché nel corso della mostra Pokémon x Van Gogh Museum non hanno seguito un comportamento consono al personale, commettendo una violazione delle procedure e dei codici di condotta del museo. Secondo quanto riporta Het Parool, il Van Gogh Museum avrebbe confermato che si trattava di dipendenti dei servizi operativi, che quindi comprendono le guardie giurate e gli addetti al guardaroba e alla cassa. Uno avrebbe rubato una scatola di carte Pikachu con cappello di feltro grigio; un altro che lavorava per il museo da venticinque anni avrebbe informato i visitatori sul momento migliore per acquistare i biglietti.

I dipendenti sospesi a metà dicembre, come si legge anche su Artnet News, sono stati licenziati dal museo e quindi non torneranno al lavoro dopo la sospensione.

Fonte: FINESTRESULLARTE.INFO

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