Da una parte terrificante, dall’altra decisivo e vittorioso: Marko Arnautovic, come canterebbe Ultimo, è la “Piccola Stella” dell’Inter di Inzaghi. Gioca solo un tempo, perché Marcus Thuram si fa male calciando il pallone alla fine della prima frazione, ma Arna ha dimostrato in quei 45 minuti di essere tanti giocatori diversi in un solo attaccante. A San Siro si è vista l’evanescente punta della prima esperienza interista e allo steso tempo si è rivisto il bomber opportunista ed intuitivo che aveva fatto innamorare il Dall’Ara bolognese nella scorsa stagione. Tre occasioni clamorose, sprecate con troppa superficialità, sembravano dirgli “non è serata”, per lui come per Calhanoglu e Mkhitaryan, gli altri due bocciati della notte nerazzurra. Il Dottor Jekyll che risolve la sfida con un colpo della disperazione compare solamente alla fine, al 79’, per il resto Arna indossa le vesti di un Mister Hyde che nel cercare di redimersi continua a commettere i suoi tristi misfatti. Reinildo Mandava, uno degli sfortunati cambi di Simeone, contribuisce non poco al risarcimento dell’austriaco al secondo gol consecutivo dopo quello alla Salernitana. Lautaro anche prende parte alla causa, ma sono gli ingressi di Dumfries e Carlos Augusto che hanno svoltato e dato una diversa velocità ai nerazzurri; una rapidità di gioco e di pensiero che i difensori statici, ma comunque solidi, dell’Atleti hanno sofferto a tal punto da soccombere entrando essi stessi (vedi Samuel Lino) nella propria porta con il pallone. In un mare di stelle, che stanno dominando il campionato, quella che illumina la notte di San Siro è quella più trascurata -in effetti si fa fatica a definre “piccola” una punta di 1 metro e 92- quella che è costantemente annebbiata dai bagliori accecanti di Lautaro e Thuram e che finalmente oggi riesce a brillare come e più di loro, anche se a modo suo.
Inter-Atletico Madrid, la cronaca della partita
Morata e Depay partono dalla panchina dell’Atleti, il primo ha accusato una botta in allenamento, mentre il secondo è reduce da alcuni problemi muscolari. Inzaghi quindi decide di aggredire l’avversario con il suo classico 11 titolare, giocandosi quindi le migliori carte possibili che lo stanno portando a dominare in campionato. Le due squadre faticano ad affondare il colpo nell’arco di tutto il primo tempo: le conclusioni di Lino e Calhanoglu sono poco pericolose e l’Inter stessa è imprecisa (Mkhiratryan sbaglia due passaggi in pochi minuti). È anche vero che le difese concedono poco, Witsel vale per tre, Bastoni e Pavard ingabbiano il talento di Griezmann che alla fine viene anche sostituito. Il duello Gimenez-Lautaro, è un pareggio anche se ai punti è l’uruguaiano a vincere la sfida, prima viene anticipato concedendo un colpo di testa centrale a Martinez, poi lo recupera deviando in maniera decisiva un suo tiro verso la porta. La squadra di Inzaghi finisce il primo tempo in crescendo, ma perde Thuram proprio all’intervallo. Entra Arnautovic e inizia la sua prestazione lunatica da Dr. Jekyll e Mr. Hyde: due occasioni sprecate immediatamente e poi una terza che sembrava completare la serata horror, fino all’ingresso di Reinildo che innesca il gol del vantaggio nerazzurro. C’è chi spreca anche dalla parte opposta, Lino e Llorente non incidono per quanto il brasiliano classe 1999 sia vivace e minaccioso nell’arco di tutti i 90’. Inzaghi trova la chiave inserendo Dumfries e Carlos Augusto; ristabiliti i rapporti di forza, l’Atletico viene colto dalla stanchezza e il quarto tentativo di Arnautovic è quello buono. I vice campioni d’Europa mettono il primo tassello della nuova scalata, il 13 marzo al Wanda Metropolitano due risultati su tre sorrideranno all’Inter.
Inter-Atletico Madrid, le pagelle
INTER (3-5-2): Sommer 6; Pavard 7, de Vrij 6.5, Bastoni 7; Darmian 5.5/Carlos Augusto 6.5, Barella 6.5, Calhanoglu 5, Mkhitaryan 5/ Frattesi 6.5, Dimarco 6.5/ Dumfries 7; Thuram 5.5/Arnautovic 5.5, Lautaro 6.5/Sanchez Sv. All.Inzaghi
ATLETICO MADRID (5-3-2-): Oblak 5.5; Lino 5.5, Hermoso 5/Barrios 6, Gimenez 6.5/Savic 6, Witsel 7, Molina 5.5/Reinildo 4.5; de Paul 6.5, Koke 6, Niguez 5.5/Morata 5.5; Llorente 5.5, Griezmann 5.5/Correa SV. All.Simeone