Con le richieste di giudizio immediato, accolte dai giudici per le indagini preliminari di Napoli Nord e dei Minorenni di Napoli, si sono chiuse le indagini sugli stupri subìti la scorsa estate dalle due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano, in provincia di Napoli: sul banco degli imputati nove giovanissimi, di cui sette minorenni all’epoca dei fatti.
Gli orrori, reiterati, come emerso dalle indagini, sono avvenuti in aree degradate della città dell’hinterland a nord di Napoli, aree ora oggetto di massicce bonifiche su iniziativa del governo.
Proprio ieri è stato annunciato che una di queste, l’ex isola ecologica di via Necoropoli, diventerà un’area verde con giardini, un campo di basket e giochi per l’infanzia. Quei fatti, che suscitarono reazioni in tutta Italia, furono a tal punto raccapriccianti da spingere l’esecutivo a correre ai ripari con il cosiddetto “Decreto Caivano”, approvato in tempi rapidi per porre subito un freno al degrado e alla criminalità non solo in quella zona della provincia di Napoli, ma in tutte quelle analoghe del Paese. A far scattare le indagini furono le denunce presentate dalle famiglie delle due cuginette, dopo avere appreso gli orrori dalla notizia di un video che le ritraeva mentre subivano gli abusi. Le ragazzine sono state ascoltate in più occasioni dagli investigatori, a cui hanno raccontato nei minimi particolari quei terribili fatti. L’ultima volta, che ha fatto da preludio alle due richieste di giudizio accolte dai giudici, risale ad appena un mese fa, precisamente il 19 e 22 gennaio scorsi, quando si sono svolti gli incidenti probatori, come da prassi in un ambiente protetto, durante i quali le prove sono state cristallizzate. E ora, il 28 marzo, davanti ai giudici del tribunale per i minorenni di Napoli, dovranno comparire, se non ci saranno ulteriori istanze da parte degli avvocati, sette giovani, tutti minori all’epoca dei fatti. Sono accusati, a vario titolo, di reiterati abusi sessuali, anche di gruppo. Alcuni anche di avere filmato le violenze, realizzando video pedopornografici. La data fissata per i maggiorenni, invece, è il 2 aprile: davanti al Tribunale di Napoli Nord in composizione collegiale dovranno presentarsi, anche in questo caso se non ci saranno richieste di celebrazione con riti alternativi, i 19enni Pasquale Mosca e Giuseppe Varriale, a cui nei mesi scorsi sono stati concessi gli arresti domiciliari in due diverse località del nord Italia. Anche ai due giovani vengono contestate le violenze sessuali, in forma reiterata e aggravata, oltre alla produzione di un video degli abusi usato per minacciare e intimorire le ragazzine dicendo loro che l’avrebbero inviato via chat al fratello di una delle due. Le due vittime alcuni mesi fa sono state allontanate dai rispettivi nuclei familiari. Secondo quanto si apprende da fonti legali l’orientamento per i difensori sarebbe quello di fare istanza per ottenere un processo con il rito abbreviato. A Caivano, commentano gli avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito, legali della mamma di una delle due piccole vittime, sono avvenuti “crimini e violenze orribili, che vanno puniti con pene esemplari, soprattutto per un dare un segnale e stabilire il rispetto delle regole nella società e in un mondo giovanile purtroppo sempre più caotico e in pericolo”.
Fonte: ANSA.IT