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Sale e alimentazione.

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L’Italia è il Paese della buona cucina ma purtroppo la buona cucina è anche parecchio saporita. Introdurre troppo sale con l’alimentazione quotidiana non è salutare e questo concetto era noto già da parecchio tempo, tuttavia, adesso è intervenuta direttamente l’Organizzazione Mondiale della Sanità a decretare i confini del “troppo”.

Un equilibrio delicato per la salute

Il sale, o cloruro di sodio, è un elemento fondamentale per la vita umana. Regola l’equilibrio dei fluidi corporei, la trasmissione degli impulsi nervosi e la contrazione muscolare. Tuttavia, un consumo eccessivo di sale è stato associato a diverse patologie, tra cui ipertensione, malattie cardiovascolari, l’obesità e persino alcuni tipi di cancro.

Italia e Giappone: troppo sale

La popolazione giapponese è caratterizzata da un elevato consumo di sale. La National Health e Nutrition Survey ha mostrato che l’introito medio di sale alimentare nel decennio compreso tra il 2007 e il 2017 è stato di 9.9 g al giorno. ESPRIT, uno studio prospettico osservazionale, ha dimostrato che in Giappone l’elevata escrezione urinaria di sodio (≥4,0 g / giorno) è associata all’incremento del numero delle ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari tra cui insufficienza cardiaca, sindrome coronarica acuta, eventi cerebrovascolari e decessi per cause cardiache.

In Italia il consumo giornaliero medio di sale alimentare è risultato superiore a 10 g negli uomini adulti e 8 g nelle donne adulte; anche nel campione di soggetti di età compresa tra 6 e 18 anni vengono superati i livelli massimi raccomandati dall’OMS (7.4 g di sale al giorno tra i ragazzi e 6.7 g tra le ragazze). Tra la popolazione adulta il 95% degli uomini e l’85% delle donne consumano più di 5 grammi di sale al giorno; tra gli ipertesi superano i 5 grammi al giorno oltre il 90% degli uomini e l’80% delle donne, mentre tra i 6 e i 18 anni il 93% dei ragazzi e l’89% delle ragazze.

L’impatto del sale sull’alimentazione

L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) raccomanda un consumo giornaliero di sale inferiore a 5 grammi per gli adulti. Tuttavia, la maggior parte delle persone consuma quantità di sale nettamente superiori, spesso nascoste in alimenti trasformati e industriali.

Un consumo eccessivo di sale può portare a:

  • Ipertensione: L’eccesso di sodio può aumentare la pressione sanguigna, un importante fattore di rischio per malattie cardiache, ictus e altri problemi cardiovascolari.
  • Ritenzione idrica: Il sale favorisce la ritenzione di acqua nel corpo, causando gonfiore e aumento di peso.
  • Osteoporosi: Il sale può aumentare l’escrezione di calcio con le urine, favorendo la demineralizzazione ossea e aumentando il rischio di osteoporosi.
  • Malattie cardiache: L’eccesso di sale può danneggiare il cuore e le arterie, aumentando il rischio di malattie cardiache.
  • Obesità: Recenti ricerche suggeriscono che un consumo eccessivo di sale possa favorire l’accumulo di peso e lo sviluppo di obesità.
  • Danni ai reni: L’eccesso di sale può danneggiare i reni, riducendo la loro capacità di filtrare il sangue.

Sale e obesità:

L’obesità è una patologia complessa con diverse cause. Recenti ricerche hanno evidenziato un possibile ruolo del microbiota intestinale nell’insorgenza dell’obesità. Il sale, alterando il microbiota intestinale, potrebbe favorire l’accumulo di peso e lo sviluppo di obesità.

Fonti di sale:

Il sale si trova naturalmente in alcuni alimenti, come carne, pesce e verdure. Tuttavia, la maggior parte del sale che consumiamo proviene da:

  • Alimenti processati: Salumi, insaccati, snack, prodotti da forno e conserve sono ricchi di sale aggiunto.
  • Fast food: Il cibo da fast food è spesso ricco di sale, grassi e zuccheri.
  • Condimenti: Salse, ketchup, maionese e dado da brodo contengono elevate quantità di sale.

Microbiota intestinale e salute

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato un’interazione inaspettata tra il sale e il microbiota intestinale, un ecosistema complesso di microrganismi che vive in simbiosi con il nostro corpo.

Il microbiota intestinale svolge un ruolo chiave nella salute generale, modulando l’infiammazione, l’assorbimento dei nutrienti e la risposta immunitaria. Un microbiota intestinale in equilibrio è associato a una salute migliore, mentre un microbiota alterato, noto come disbiosi, può essere un fattore di rischio per diverse patologie.

Il ruolo del sale sul microbiota intestinale

Diversi studi hanno dimostrato che un consumo eccessivo di sale può alterare la composizione del microbiota intestinale, favorendo la crescita di batteri patogeni e riducendo la diversità microbica. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5423514/

L’eccesso di sale può danneggiare la barriera intestinale, permettendo il passaggio di endotossine nel sangue e favorendo l’infiammazione sistemica. Inoltre, il sale può influenzare la produzione di ormoni che regolano l’appetito e la sazietà, favorendo l’aumento di peso.

Meccanismi d’azione:

  • Infiammazione: Il sale può aumentare l’infiammazione sistemica, creando un ambiente favorevole alla crescita di batteri patogeni.
  • Barriera intestinale: Il sale può danneggiare la barriera intestinale, permettendo il passaggio di endotossine nel sangue e favorendo l’infiammazione sistemica.
  • Asse intestino-cervello: Il sale può influenzare l’asse intestino-cervello, una rete di comunicazione bidirezionale tra l’intestino e il cervello, che modula la salute e la funzionalità del sistema immunitario.

Implicazioni per la salute:

La disbiosi indotta dal sale può avere diverse implicazioni per la salute, tra cui:

  • Aumentato rischio di malattie cardiovascolari: La disbiosi può contribuire all’infiammazione sistemica e all’insulino-resistenza, due fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
  • Malattie autoimmuni: La disbiosi è stata associata a diverse malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn.
  • Cancro: Alcune ricerche suggeriscono che la disbiosi può aumentare il rischio di alcuni tipi di cancro, come il cancro al colon-retto.

Possibili interventi:

Ridurre il consumo di sale è fondamentale per migliorare la salute e ridurre il rischio di diverse patologie:

  • Leggere le etichette nutrizionali: Prestare attenzione al contenuto di sodio negli alimenti processati e industriali.
  • Cucinare a casa: Cucinare a casa permette di controllare la quantità di sale aggiunta alle pietanze.
  • Utilizzare spezie ed erbe aromatiche: Le spezie e le erbe aromatiche possono aggiungere sapore ai piatti senza bisogno di aggiungere sale.
  • Limitare il consumo di cibi salati: Ridurre il consumo di salumi, insaccati, formaggi stagionati e snack salati.
  • Limitare il consumo di condimenti: Salse, ketchup, maionese e dado da brodo contengono elevate quantità di sale.
  • Bere molta acqua: L’acqua aiuta a eliminare l’eccesso di sale dal corpo.

Conclusioni:

Un consumo equilibrato di sale è fondamentale per la salute. Ridurre il consumo di sale e scegliere cibi freschi e non processati aiuta a proteggersi da diverse patologie e a migliorare la salute generale.

La ricerca sull’interazione tra sale, microbiota intestinale e salute è ancora in corso, ma le evidenze emergenti suggeriscono che un consumo moderato di sale è importante per mantenere un microbiota intestinale sano e ridurre il rischio di diverse patologie.

È importante sottolineare che le informazioni fornite in questo articolo non sono un sostituto del parere specialistico. Se soffri di ipertensione, obesità o altre patologie, consulta il tuo nutrizionista per ricevere una valutazione personalizzata e consigli specifici sull’alimentazione e sul consumo di sale.

Ricerca scientifica:

Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
Per info e contatti: cell. 347.5706003

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