IQ. 24/05/2013 – È stato annunciato oggi l’avvio delle procedure di licenziamento per 150 addetti della multinazionale statunitense Avis Autonoleggio.
Di questi, 100 sono dipendenti che lavorano nella nostra città. I licenziamenti annunciati vengono giustificati dal management con un trasferimento delle attività in Ungheria e Spagna. È impensabile che gli interessi societari – che naturalmente una S.p.a. persegue – debbano contrapporsi sempre alla tutela dei livelli occupazionali.
Una soluzione del genere non solo significherebbe colpire duramente la vita di 150 famiglie, ma con la delocalizzazione delle imprese si impedisce al circuito produttivo ed occupazionale di tornare ad essere vivo. Auspico che venga immediatamente aperto un tavolo di concertazione fra azienda e sindacati al fine di trovare una soluzione che tuteli in primis i lavoratori
Caro dott. Ferrari,
prima dell’annuncio dei 150 licenziamenti nessuno si è così preoccupato delle 85 risorse umane invitate a cercarsi un nuovo posto di lavoro (Marzo 2012), causa la chiusura ed il trasferimento, dei reparti (Dicembre 2012).
Le risorse di Information tecnology (13) ed altri reparti (72) sono stati invitati a trattare previo lettera di licenziamento.
Tra l’altro esistevano anche altre risorse esterne, coinvolte pienamente anche loro.
Il 50% circa è stato reinserito ed il 50%, al quale gli è stato negata una nuova sistemazione ha dovuto trattare o in alcuni casi tenere duro fino alla fine, il che non ha portato a niente di positivo.
Adesso si capisce cosa c’era veramente dietro quella famosa ristrutturazione aziendale.
Se tutti i lavoratori dell’ AvisAutonoleggio si sarebbero uniti a quel gruppo di 85 persone, di sicuro oggi l’Azienda ci avrebbe pensato una notte in più, prima di annunciare i 150 licenziamenti. Credo che avrebbero ripensato a i problemi avuti con le 85 risorse.
Invece con le 85 risorse è stata una passeggiata per l’azienda ora se ne farà una seconda di passeggiata, a discapito dei dipendenti stessi.
Consigliere Ferrari a nome mio e dei colleghi dell’Avis la ringraziamo per l’interessamento e speriamo di poter difendere al meglio i lavoratori colpiti da questo provvedimento infausto