Finisce così la lunga carriera di Rafael Nadal all’ATP di Madrid, il più importante torneo di tennis spagnolo che ha visto il più grande tennista spagnolo vincere per cinque volte. La sua carriera a Madrid termina sotto i colpi i Jiri Lehecka (un Next Gen costantemente in bilico sulla linea di demarcazione tra il futuro da campione e quello da fuoriclasse mancato) in una serata atipica, una serata che stravolge il protocollo delle interviste post partita e le abitudini personali dello stesso Rafa che non aveva mai subito lo “sgarbo” da parte degli organizzatori di giocare in contemporanea al suo Real Madrid. Rafael Nadal non tornerà più alla Caja Magica, anche se lui ci prova a scherzare rendono meno amara la serata: “Magari ci vediamo l’anno prossimo”. Poi torna a fronteggiare la realtà, a guardarla in faccia come si guarda un avversario che ti ha appena sconfitto: “Da tempo il mio corpo mi stava dando dei segnali, ma il sogno era finire sul campo. Non è la mia ultima partita in carriera, ma è l’ultima a Madrid“. Eccola la rassengnazione di un campione che non ha conosciuto altro rivale che possa tenergli testa (almeno sul rosso) se non l’avanzare del tempo che prima o poi trascina ogni atleta verso il giorno del ritiro. Arriverà anche per Rafa, che non ha salutato il tennis nella serata madrilena per una pura coincidenza del calendario, ma alla fine a pensarci è meglio così, non è stato l’addio perfetto e noi appassionati della racchetta siamo grati che non sia stato un addio, pur essendo ormai giunti al momento dei saluti. “Mi auguro di essere stato un esempio positivo. E’ stato un sogno rendere il tennis il mio lavoro, non posso dire altro se non grazie”. Rafa trattiene le lacrime, cerca di continuare a scherzare e a ridere. In questo la coreografia aiuta considerando che i 5 arazzi scesi tetto del Manolo Santana con la scritta “Gracias Rafa” faticano a srotolarsi, quasi a non voler accettare il doloroso scopo per il quale sono stati creati. Mezzanotte è ormai passata, la sessione serale si è conclusa con Lehecka che ha iniziato a servire per il match proprio allo scoccare del nuovo giorno, e Rafa esce dal campo come sempre accompagnato da un’ovazione che questa volta prende le sembianze di un’agrodolce sinfonia di applausi.
Sinner e poi Alcaraz, cadono i campioni a Madrid
Dopo queste due giornate madrilene i tifosi spagnoli saranno attanagliati dalla malinconia nel guardare quel murale che raffigura Carlos Alcaraz e Rafael Nadal uniti un simbolico abbraccio. L’ascesa di Carlitos è iniziata qui a Madrid, è iniziata affrontando e sconfiggendo Rafa nel 2022. Due anni dopo, l’ultima comparsa del King of clay sulla terra rossa spagnola coincide con la peggiore edizione della storia del torneo per i colori iberici, ceh in 22 anni di storia non ha mai avuto dei quarti di finale senza neanche uno spagnolo. Non è questa l’edizione, anche se Struff ha rischiato di vendicare la finale del 2023, ma dopo il ko di Alcaraz con Rublev, il pubblico castigliano non avrà giocatori di casa da sostenere, nei tornei di singolare, per quattro giorni consecutivi: e questa si che è una situazione inedita. Si aggrapperanno al doppio maschile di Marcel Granollers (in coppia con l’argentino Zeballos), e a quello femminile Bucsa/Sorribes Tormo, non proprio i protagonisti attesi della vigilia. D’altronde l’altura e il fitto calendario dell’ATP Tour hanno giocato brutti scherzi anche agli altri top player del circuito: Tsitsipas non ha retto le fatiche di Montecarlo e Barcellona ed è uscito subito, Ruud lo ha seguito alcuni giorni dopo. Djokovic non ha partecipato e Zverev si è dissolto contro il terraiolo Cerundolo. E il nostro idolo nazionale? La terra rossa di Madrid ha caratteristiche diverse rispetto a quella degli altri tornei di primavera e le parole di Sinner al termine di MonteCarlo non lasciavano spazio ai sogni. “Andrò a Madrid per mettere benzina nel serbatoio, preparandomi per Roma e Parigi. Se vincerò un turno o due mi andrà benissimo“, in realtà le partite con Sonego e Kotov ci avevano fatto credere ad un enorme bluff, ma quella di Jannik non è esattamente la migliore delle “poker face“. I nodi sono arrivati presto al pettine e con un post su X degli organizzatori del torneo è stato annunciato il forfait della Volpe Rossa alla vigilia dell’incontro con Auger Aliassime (il canadese approderà direttamente in semifinale). Gli Internazionali d’Italia inizieranno tra quattro giorni, e l’esordio di Jan potrebbe arrivare intorno al 9 o al 10 maggio, ad attenderlo al Foro Italico ci sarà l’Italia intera. E’ innegabile che l’altoatesino sa sempre come far correre dei brividi sulla schiena dei suoi fans.