Riceviamo e Pubblichiamo: Comunicato Stampa Uila Uil Trentino
In Trentino il tentativo fallimentare di definire il valore orario dei voucher in agricoltura fu esperito dall’Assessore al Lavoro Marta Dalmaso, nella precedente legislatura provinciale. l’Assessore Dalmano, che si consultò, emula, già allora, del collega Tiziano Mellarini, solo con alcune, e ribadiamo alcune, delle associazioni datoriali agricole. Omissis sui risultati.
Sugli esiti di quel tentativo infelice, anche l’INPS del Trentino s’è trincerato dietro gli omissis ed il mutismo istituzionale. Per anni.
All’Assessore al Lavoro Lorenzo Dellai ed alla Direzione regionale dell’INPS rinnoviamo l’invito: fuori i numeri sul l’utilizzo “autonomista” dei voucher in provincia di Trento.
In Trentino abbiamo una tradizione che, frattanto, resiste: le tariffe di raccolta. Tariffe abolite in Italia da quasi vent’anni, quasi ovunque.In Trentino queste tariffe sono ferme da tre anni. In Trentino non c’è traccia della possibilità di rinnovare i contratti agricoli provinciali.
Su questo occorre un avviso comune fra parti datoriali e sindacali dei salariati agricoli. Questa sarà l’agenda verso la modernità e la bilateralità altrove praticata da anni, che altrimenti affiderà le sorti della contrattazione agricola trentina a rimanere all’avanguardia della retroguardia. Nella zona grigia dell’ambiguità e delle connivenze.
Basta alla propaganda sugli ammortizzatori sociali statali e la delega alla PAT. Dopo l’accordo di Milano e i piagnistei successivi non ancora esauriti, le politiche del lavoro, in Trentino, alla luce della riforma del lavoro e la loro futura gestione tra INPS, Agenzia del Lavoro ed Enti Bilaterali, comprenda il dato ineludibile: in Trentino non c’è più spazio per fondi e fondicchi autonomisti, basati su bacini d’utenza in via di estinzione. L’accordo di Milano sta costringendo anche il Trentino a raschiare il Fondo, quello del barile.
Giovanni Galluccio
Segretario UILA UIL del Trentino