Palloni d’oro, trasferimenti e contratti milionari, successi continentali, mondiali ed un posto nel libro di storia del calcio. Questi sono i traguardi che si profetizzano per ragazzi come Jude Bellingham, Lamine Yamal (in primis), Kobbie Mainoo o Pedri, assoluti talenti che come direbbe Bruce Springsteen “vivono nel futuro” anche se “nulla di tutto ciò è ancora successo”. In ogni caso, alla viglia della finale dei Berlino, questo Euro 2024 ci ha lasciato in eredità la next gen del calcio, consegnando il testimone del Vecchio Continente ai campioni di domani che oggi cercheranno di dare il via alla strada che realizzerà ogni profezia di grandezza. Euro 2024 è stato il torneo della definitiva abdicazione del calcio visto negli anni 2010: Modric, Cristiano Ronaldo, Toni Kroos, Pepe, Giroud, se vogliamo aggiungere anche De Bruyne (che ha superato i 33 anni), per loro è il momento di lasciare spazio alle nuove leve che già si sono fatte trovare pronte a prendersi il futuro dello sport. Jude Bellingham è stato artefice del miracolo che ha portato la Nazionale dei Tre Leoni ai quarti di finale: una rovesciata, probabilmente la rete più bella del torneo, che ha scaldato i cuori ed emozionato i pensieri di ogni appassionato di calcio. Una volta raggiunti i supplementari contro la Slovacchia grazie al Campione di domani, ci ha pensato il veterano simbolo degli inglesi, Harry Kane. Lamine Yamal è invece il ragazzo dei record. Ha compiuto 17 anni il 13 luglio, la viglia della finale e se la Spagna si giocherà il quarto titolo Europeo (diventerebbe la nazione più vincete) è soprattuto merito suo. La rimonta sulla Francia -che ha reso vano il gol della rinascita di Kolo Muani, quello che poteva riscattare parzialmente il doloroso errore nella finale di Doha contro il Dibu Martinez- porta la firma di Yamal con un brillante sinistro dell’1-1. A centrocampo, se l’Europeo di Pedri si è concluso con il fallo di Kroos ai suoi danni in apertura del quarto di finale, la squadra di Southgate ha deciso di fare affidamento su Declan Rice e sul diciannovenne Kobbie Mainoo, l’altro volto della Next Gen inglese. La sua lucidità nelle decisioni, non comune per un ragazzo della sua età, ha convinto prima ten Hag al Man United e ora anche il mister della Nazionale: giunto a Manchester con il compito non semplice di sostituire Casemiro, lui che come idolo ha Ronladinho, ha presto iniziato a gestire gli schemi e le linee del gioco dei Red Devils e nella semifinale di Dortmund avrebbe realizzato un assist per Foden se Dumfries non avesse salvato sulla linea. Questa sera alla 21:00, nello stadio che 18 anni colorò la Germania d’azzurro, scopriremo quali giovani effettueranno il primo grande passo nel loro futuro.
Euro 2024, Poker o Asso: Inghilterra e Spagna a caccia del titolo
Quello di Berlino è un appuntamento con la storia per entrambe le squadre. Gli Iberici potrebbero diventare la Nazione Europea più vincente nel continente aggiungendo un trofeo in più a quelli del 1964 e del quadriennio magico 2008-2012 in cui trionfarono in ogni competizione esclusa la Confederations Cup. Dall’altra parte gli inglesi non possono fallire ancora una volta l’incontro con un trofeo, i successi sono fermi al 1966, al mondiale casalingo e la ferita di Wembley 2021 che gli è stata inferta per mano dell’italia di Mancini ancora sanguina. Per togliersi l’etichetta di eterna delusione non possono non vincere e magari aprire un ciclo in vista anche della prossima edizione del torneo, nel 2028 quando saranno loro (insieme all’Irlanda) ad ospitare l’élite del calcio europeo. Abbiamo già analizzato i volti nuovi che si giocheranno la finale, da Bellingham (che in caso di vittoria potrebbe evidenziare l’accoppiata Champions League-Europeo anche in vista del Pallone d’oro) al ragazzino che ha infranto il record di Pelè (è il più giovane a segnare in una fase finale di un torneo per nazionali), Lamine Yamal, ma tra i simboli della sfida di Berlino non si possono non spendere alcune parole su Harry Kane. Il miglior marcatore della nazionale inglese non ha mai vinto un titolo in carriera, un tabù che lo ha spunto a cambiare maglia e ad abbandonare l’estate scorsa il suo amato Tottenham per dirigersi al Bayern Monaco, una squadra vincete per antonomasia. Invece, nella Bundesliga del Leverkusen proprio i bavaresi si sono ritrovati senza titoli. Se in finale non ci sarà una riedizione calcistica della guerra delle Fiandre (Olanda vs Spagna) è anche merito dell’Uragano inglese che ha trasformato il rigore del pareggio contro l’Olanda prima di lasciare il campo al match winner Ollie Watkins. Harry è il capocannoniere di questa edizione, alla pari con Gakpo, Mikautadze, Schranz e Dani Olmo, l’altro simbolo della Spagna divnetato eroe in Germania. Il centrocampista del Lipsia ha iniziato il torneo dalla panchina, riserva dell’altro giovane fenomeno Pedri, ma nei quarti di finale lo sconsiderato fallo di Toni Kroos ai danni del blaugrana ha aperto l’occasione per Dani, e lui non se l’è lasciata scappare: gol e assist nell’eliminare la Germania, e rete del definitivo 2-1 inflitta alla Francia. Per trovare il simbolo di queste Furie Rosse, senza caricare di responsabilità il diciassettenne Yamal, che ricordiamo in Germania deve girare con un tutor perchè questo prevede la legge teutonica per gli atleti minorenni, si può facilmente pensare a Nico Williams che di anni ne ha 22 (compiuti il 12 luglio) e ha lasciato ricordi amari soprattuto al nostro Di Lorenzo. Yamal contro Bellingham, Williams contro Kane e De la Fuente contro Southgate, riassumendo Spagna contro Inghilterra per capire se ci sarà il poker iberico o se gli inglesi caleranno l’Asso tornado a festeggiare per il calcio dopo 58 anni.