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Edoardo Sforna. Una morte ingiusta e senza giustizia

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WCENTER 0WLICGLALP  -  ( Luciano Sciurba - sforna.jpg )di Stefania Paradiso

IQ. 07/06/2013 – Edoardo Sforna il 23 agosto del 2011 esce per andare a lavorare e non fa più ritorno a casa.  «Ciao ma’, ciao pa’» sono state le ultime parole che i genitori hanno udito dalla bocca del loro figlio. Edoardo è stato ucciso e dopo ventidue mesi non si conoscono ancora i colpevoli. Edoardo aveva finito il  quarto anno dell’Istituto Tecnico Commerciale Lombardo Radice e stava trascorrendo le vacanze tra  famiglia, fidanzata e lavoro. Un suo carissimo amico gli aveva chiesto di sostituirlo alla pizzeria Jolly, in via Frascineto, dove lavorava consegnando le pizze a domicilio. E lui aveva accettato subito perché per questo giovane ragazzo l’amicizia veniva prima di tutto.

La sostituzione doveva durare una decina di giorni ma per Edoardo si è conclusa, in maniera tragica, alla terza sera. Verso le 21.30 il ragazzo aveva finito di lavorare e stava aspettando davanti al locale che trascorresse ancora un po’ di tempo prima di andare a prendere la fidanzata. Un motorino, due caschi, quattro o cinque colpi di pistola rompono il silenzio di una calda serata e interrompono la vita di Edoardo. Un colpo, probabilmente rimbalzato sulla ringhiera, lo ferisce mortalmente al petto. Portato di corsa al Policlinico Tor Vergata il cuore di Edoardo all’1:30 smette di battere. A distanza di mesi ancora non si sa chi abbia ucciso Edoardo. Come possono darsi pace Antonio e Marina, i genitori del ragazzo? Perdere un figlio è orribile, è innaturale e dolorosissimo. Perderlo senza un perché e un colpevole non fa che aumentare, se possibile, quel dolore che non li abbandonerà più. Un ragazzo sportivo e benvoluto, che faceva parte dei Pionieri della Croce Rossa Italiana locale. Una mamma e un papà, un unico figlio: Edoardo, detto Dodo. Una famiglia normale, di persone per bene. Una morte assurda, errata e incomprensibile. La morte di un ragazzo è sempre un fatto brutto e doloroso. Ma essere uccisi così, davanti ad una pizzeria, e non sapere chi e perché lo ha fatto rende tutto più difficile. Sapere non risolverà il dolore ma permetterà ad Antonio e Marina di avere giustizia. Il dolore resterà immutato ma almeno essi sapranno che nessuno si è “dimenticato di Edoardo”.

 

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