Dove Jannik Sinner ha fallito ci hanno penato Sara Errani e Jasmine Paolini. Una sorta di riassunto di questa stagione considerando che anche in occasione della sconfitta precedete della Volpe Rossa con Alcaraz in semifinale al Roland Garros, il magico duo azzurro era riuscito a conquistare la finale dello Slam sul rosso. Inoltre Sara e Jasmine hanno vinto dove Sinner ha dovuto rinunciare: a Roma e alle Olimpiadi, un ulteriore sintomo di benessere del tennis italiano. A Pechino festeggia il tricolore per la seconda settimana consecutiva: poche ore prima della splendida finale tra Sinner ed Alcaraz, il trofeo del doppio maschile lo avevano conquistato Bolelli e Vavassori. Per loro tuttavia si tratta di un torneo 500, che li mantiene in corsa per rientrare tra le prime otto coppie del mondo, ma che non ha la stessa rilevanza del torneo femminile, che peraltro qualifica le nostre azzurre alle Finals di Riyadh. A proposito dei tornei di fine anno, in questo 2024 potremmo ritrovarci con 4 qualificati in 4 manifestazioni, entrambi i singolari ed entrambi i doppi con Jasmine Paolini che rischia di essere chiamata all’impegno multiplo a novembre in Arabia Saudita.
Errani Paolini, una straordinaria realtà
Jasmine Paolini e Sara Errani si sono trasformate nella sorpresa della stagione coronando un 2024 nel quale si sono tolte una serie infinita di soddisfazioni. A partire dal torneo olimpico che ha consegnato a Sara il grande slam d’oro della carriera, passando poi per gli Internazionali d’Italia e per i sorrisi individuali. Sara ha vinto in doppio misto a New York con Vavassori, mentre Jasmine per ben due volte ha disputato una finale di uno Slam, al Roland Garros e a Wimbledon. Dalla nascita di questo nuovo binomio, Sarita è tonta a calcare i vertici delle classifiche e le fasi finali dei tornei, come le accadeva insieme a Roberta Vinci. Stiamo parlando di una doppista di esperienza, che era abituata a vincere con una certa frequenza e ad occupare i primi posti del ranking, facendo parte della generazione d’oro che ha ottenuto tanti successi anche in Fed Cup. Per Jas la stagione magica ha avuto inizio proprio dal torneo a squadre di fine anno del 2023 quando con le ragazze capitanate da Tathiana Garbin si è spinta fino alla finale persa per mano del Canada. “Allora che ti meravigli?” direbbe Gianna Nannini, ed in effetti ripensando alla stagione che volge al termine sembra proprio che la favola di Jasmine Paolini e Sara Errani si sia trasformata rapidamente in una straordinaria realtà. Le ragazze d’oro italiane sono diventate una certezza, non più una sorpresa, la gran parte delle loro avversarie preferisce evitare di incontrarle in tabellone poiché hanno dimostrato veramente di poter sconfiggere chiunque.
A Pechino indossavano le vesti delle teste di serie numero 5, ma con la sfilza di eliminazioni illustri che si sono verificate hanno da subito ricoperto il ruolo di favorite senza deludere le attese. Al primo turno hanno abbandonato il torneo le coppie formate da Siniakova/Townsed, Mertens/Zhang, Dolehide/Krawczyk, ma dai quarti di finale per le azzurre le cose hanno iniziato a complicarsi. Al tie break decisivo con Haddad Maia/Siegmund hanno dovuto rimontare da un parziale di 4-1, in semifinale con Kenin/Mattek-Sands hanno perso il secondo set 6-1 e rischiavano di approcciare la fase decisiva con una motivazione che poteva essere smorzata dalla certezza della qualificazione alle Finals. Guai solo a pensarlo e nel match tie break sono tornate alla perfezione vincendo 10-4. Sono insaziabili ed è giusto che sia così. A decidere la finale con Chan Kudermetova è stato un break all’ultimo game nel primo set e un unico gioco vinto in battuta nel secondo, quanto basta per consegnare ad Errani Paolini il quarto titolo del 2024. Pensare che a Jas inizialmente non piaceva giocare il doppio ed è stato il suo allenatore Renzo Furlan a convincerla ad accettare la proposta di Sara di tentare la qualificazione alle Olimpiadi. Paolini a martellare da fondo ed Errani, come fosse Anna Danesi, sotto rete a murare con le sue volèe, un binomio vincente che per il momento non ha intenzione di fermarsi: “Non so se riuscirà ad arrivare fino a Los Angeles 2028, sicuramente però non è il momento di smettere” ha dichiarato Sara. Di obiettivi e motivazioni ce ne sono ancora, come ad esempio la Billie Jean King Cup o magari quello Slam che è sfuggito a Parigi (pochi mesi prima del trionfo olimpico).