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Formula 1, quanto è lontano il mondiale della Ferrari? Una questione di prospettiva.

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E’ una questione di prospettiva, ossia quel linguaggio artistico che, come affermava Brunelleschi, suscita nell’osservatore l’illusione della distanza. Nel quadro del mondiale Formula 1 2024 vediamo figurativamente un ritardo di 48 punti della Ferrari nei confronti della McLaren e 79 di Leclerc da Verstappen. Una distanza incolmabile se pensiamo alla monotonia delle gare degli ultimi anni con il neerlandese inarrivabile per chiunque. Un distacco che diventa incoraggiante e apre le porte dei sogni se, guardando da più lontano, si evidenziano i miglioramenti della stagione corrente e si tiene a mente cosa accadrà nel futuro conosciuto della Formula 1, ossia nel 2025 e 2026. Melbourne, Monte Carlo, Monza e anche Austin, le vittorie della Ferrari si fanno sempre più numerose e ormai pensare di approcciarsi al weekend motoristico sperando di aggiornare il conto dei successi non è più un’utopia. Addirittura, in questo 2024 la rossa sembra essere tornata in gioco per quanto riguarda il titolo costruttori che a Maranello manca dal 2008, l’anno del disgraziato bocchettone di Massa incastrato a Singapore e del titolo piloti perso per un solo punto. La novità sta anche nell’avversario: a guidare la classifica dei team non c’è più la Mercedes dei record e neanche la Red Bull di Super Max, ma la vecchia rivale storica del Cavallino, la McLaren. Con Piastri e Norris i papaya sono riusciti a spodestare il domino assoluto delle lattine energetiche, sono bastate le difficoltà di Perez a riaprire i giochi per le rivali. Pensando a questa progressione di risultati della Ferrari, all’imminente arrivo di Lewis Hamilton e al cambio di regolamento del 2026 è chiaro che a separare il Cavallino dalla vetta del mondiale non è più una distanza siderale, è quindi una questione di prospettiva.

Charles Leclerc, Ferrari Austin

Austin, Leclerc sceriffo del Texas

Il mondiale costruttori è riaperto anche per la Ferrari. 48 punti di distacco dal primo posto della McLaren ne sono una conferma come la seconda doppietta di stagione appena completata. Ad Austin è Leclerc a precedere Sainz, mentre a Melbourne i due ferraristi avevano brindato con posizioni invertite, ma questo successo ha un valore diverso. Nella città giardino australiana l’alba rossa era stata propiziata anche dal guaio ai freni accusato da Verstappen che ritirandosi aveva lasciato la strada spianata alla Ferrari; nello Stato della stella solitaria invece, quello che la squadra di Maranello ha portato in pista è stato un assoluto dominio. Folgorante in partenza, Charles ha sfruttato la battaglia della prima curva tra Verstappen e Norris -ancora una volta disastroso al via- per fiondarsi dalla quarta alla prima posizione. Alle sue spalle Sainz era rimasto a contatto con Super Max e ha rimesso in mano al box l’onere di tentare l’impossibile liberandolo dal compito di cercare il sorpasso in pista. Detto fatto e dopo il pit stop c’erano due Ferrari davanti a tutti, realizzando un’ennesima strategia infallibile. Sembrano lontani i tempi delle gare buttate dal muretto per una pessima gestione dei pit stop ed è proprio per questo che sul podio del Texas è salito Ravin Javin. Britannico a Maranello dal 2016, Javin è stato promosso lo scorso anno capo stratega della Ferrari ed è quindi lui l’artefice -senza nulla togliere al talento dei piloti- dei successi in stile Monza e Austin.

Leclerc, Sainz, Ferrari Austin

Formula 1 2024-2025-2026, quanto la Ferrari può sognare?

La Ferarri non vinceva ad Austin dal 2018, quando Kimi Raikkonen passò in partenza Lewis Hamilton e festeggiò il suo ultimo successo in rosso. Guardando l’orizzonte, vicino e lontano, la Ferrari saluta il Texas con nuove ambizioni, nuovi sogni, primo dei quali il mondiale costruttori. Ci sono ancora cinque gare per colmare quella distanza di 48 punti dalla McLaren e di otto dalla Red Bull, prima delle quali -già il prossimo weekend- è il Gp del Messico. Da quando il circuito Hermanos Rodriguez è tornato in calendario nel 2015 la Ferrari non ha mai vinto, Leclerc scattò dalla pole position nel 2023, come d’altronde a Las Vegas, ma finì terzo alle spalle di Verstappen ed Hamilton. Su una pista che per via dell’altitudine richiede un alto carico aerodinamico ci si può aspettare un Cavallino competitivo come accaduto ad Austin e lo stesso vale per la gara in Nevada e in Brasile. Potrebbe essere più complicato cercare il risultato a Doha e ad Abu Dhabi, ma la sorpresa potrebbe arrivare dall’oculata gestione degli aggiornamenti apportati sulla vettura. Il club di Vasseur ha scelto di equilibrare gli sviluppi portati a termine durante la pausa estiva, risolvendo rapidamente il problema del porpoising verificatosi dopo Barcellona e migliorando gradualmente di gara in gara. Un trend positivo che lascia ottima sensazioni anche in vista del 2025, quando a Maranello ci sarà Lewis Hamilton e verrà invertito il sistema di sospensioni anteriori passando dal meccanismo push-rod al pull-rod. Quella del prossimo anno sarà una macchina a fine ciclo in attesa della rivoluzione regolamentare del 2026, intanto “Il mondiale costruttori è un obiettivo realistico, voglio essere ottimista” ha affermato Charles dopo il successo ad Austin. Un titolo che manca dal 2008, un sogno che, come direbbe Bruce Springsteen è Born in the USA.

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