E’ ”una triste sorpresa” quella che ha ”colto Aleppo”, perché sì, ”c’erano scontri a Idlib”, ma ”nulla che lasciasse pensare che Aleppo potesse essere conquistata dai rivoltosi” jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate. Lo spiega all’Adnkronos il nunzio apostolico a Damasco, cardinale Mario Zenari, sottolineando che ”la presa di Aleppo avrà conseguenze anche in Europa, che pagherà il prezzo più alto dopo i siriani, e in altre parti del mondo”.
Rivolgendo un pensiero alla ”martoriata Aleppo”, Zenari ha ricordato che ”Aleppo è stata colta di sorpresa nel febbraio del 2023 dal terremoto” di magnitudo 7.8 che ha causato 458 morti solo nella città siriana. E ”è stata colta di sorpresa due giorni fa, nessuno si aspettava una cosa del genere”, ha aggiunto. Ma ”tutto il Medioriente è in fiamme e la Siria sta pagando uno dei conti più salati”, ha affermato.
”Tutta la Siria soffre e la gente non ha più speranza”, ha aggiunto il cardinale, sottolineando che ”per i siriani l’unica speranza è quella di poter scappare da questo Paese”, “di emigrare”, e la prima ”destinazione è l’Europa. Ora, ”la presa di Aleppo avrà conseguenze in questo senso, darà una nuova spinta verso l’emigrazione in Europa”. Alcuni, aggiunge, ”attraverso corridoi umanitari, altri con metodi che mettono a rischio la vita. Ma sono disposti a farlo, non hanno alternative”. E questo riguarda ”soprattutto i giovani”.
Da 16 anni a Damasco, il cardinale Zenari spiega che ”quello di cui ha bisogno la Siria è di ricostruzione, di sostegno economico, di posti di lavoro per i giovani”. In Siria, ”molte persone non hanno più di due ore di elettricità al giorno”, le ”scuole e le infrastrutture sono distrutte”. Per avere sollievo, ha sottolineato, andrebbero ”allentate le sanzioni europee e americane che sono durissime”.
Appello ai ribelli: risparmino civili
Il cardinale lancia quindi un appello a risparmiare i civili. La Chiesa, spiega, non può fare perché ”siamo una piccola minoranza in Siria” e svolgere un ruolo di mediazione nel contesto di Aleppo non è possibile anche perché ”durante la guerra abbiamo perso i due terzi dei cristiani”.
Quello che Zenari auspica, ascoltando le dichiarazioni che arrivano dai jihadisti e dalle forze alleate che hanno occupano Aleppo, è che la popolazione civile non venga coinvolta negli scontri. ”Questi rivoltosi hanno assicurato che non toccheranno i civili e finora è così. Hanno dato loro istruzioni di restare in casa. Ma è ovvio che in un modo o nell’altro la gente è coinvolta” e le decine di migliaia di persone sfollate da quando sono iniziati gli scontri lo dimostra.
Quello che invece potrebbe fare la comunità internazionale, suggerisce Zenari, è lavorare per ”prevenire i conflitti”. Perché ”la comunità internazionale si muove sempre in ritardo. Eppure il conflitto israelo-palestinese era prevedibile. La guerra tra Ucraina e Russia era prevedibile”, afferma il cardinale. ”La comunità internazionale deve agire prima, per prevenire i conflitti e non agire dopo per raccogliere i cocci”, conclude.
Fonte: adnkronos.com