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Uniti, consapevoli e formati per salvare vite umane. Il primo soccorso e le manovre salvavita all’Umanitaria di Roma. Intervista a Maria Stefania Putzu.

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Racconti di vita ritrovata, testimonianze di fatti accaduti e gratitudine per coloro che sono intervenuti in maniera risolutiva nei casi di arresto cardiaco sono stati il motore di avvio di un’intensa attività divulgativa che ha coinvolto i partecipanti presenti nella Sala Roma della Società Umanitaria. Parlare di manovre di primo soccorso, di catena della sopravvivenza, di Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) e della presenza di defibrillatori nei luoghi strategici delle città ha idealmente unito cuori e menti in un unico percorso.

Abbiamo allora chiesto a Maria Stefania Putzu, vice Presidente dell’Associazione ‘Due Mani per la Vita’, quanto sia importante diffondere la formazione per aumentare il tasso di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.

La sensibilizzazione continua, quando affiancata ad un’incessante attività operativa a tutto campo, consente di stabilire una correlazione tra la diffusione della formazione nel campo della rianimazione cardiopolmonare e l’aumento dei tassi di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Il vantaggio, numeri alla mano, è un dato di fatto che ci induce a proseguire senza sosta la nostra attività di divulgazione e formazione presso un numero elevato di persone. Al di là dei dati statistici che si riferiscono alle esperienze internazionali, è importante capire a che punto siamo in termini di formazione nelle città e nelle aree regionali italiane. I numeri sono essenziali per avere un quadro dell’attuale situazione e inoltre per dimostrare che la capillare attività formativa e la regolare manutenzione dei defibrillatori possono triplicare la possibilità di sopravvivenza di quanti, indipendentemente dall’età, risultano vittime improvvise di un arresto cardiaco.

Maria Stefania Putzu, Associazione ‘Due Mani per la Vita’ e ‘Volontari per te ODV’.

Quale valore attribuire dunque alla recente ‘Prima Giornata di Sensibilizzazione ‘Insieme per la vita: impariamo le manovre di primo soccorso’?

Nella Giornata del 28 ottobre scorso, organizzata da ‘Due Mani per la Vita’ in collaborazione con la Società Umanitaria sede di Roma e UNAR Unione Nazionale Associazioni Regionali Lazio, siamo stati accompagnati dai volontari dell’Associazione ‘Volontari per te ODV’, da ‘AGS Sardegna’ Ambiente, Giustizia e Salute e dai referenti di ‘Gea’ e ‘Demetra Defibrillatori’. Sono intervenuti il dott. Aldo Spotti che ha illustrato ai presenti la cardioprotezione e l’importanza di rendere un Comune cardioprotetto e l’Avv. Carlo Tack che, con un collegamento a distanza, ha parlato della normativa riferita all’utilizzo del defibrillatore da parte del personale ‘laico’.

Tutti i volontari intervenuti nella Sala Roma della Società Umanitaria si sono prodigati per illustrare nella pratica, con l’uso di manichini didattici, le manovre salvavita della rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore ottenendo un grande consenso da parte del pubblico. Ancora una volta abbiamo sottolineato l’importanza di una capillare attività formativa, l’unica in grado di aumentare in modo significativo la sopravvivenza delle persone che malauguratamente dovessero essere còlti da un arresto cardiaco in ambito non ospedaliero.

Quali sono i passi ancora da compiere per raggiungere l’importante obiettivo di salvare vite umane?

Per raggiungere l’obiettivo cui si fa riferimento nella domanda, la formazione sulla Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) deve al più presto essere integrata nei diversi contesti, dalle scuole di ogni ordine e grado ai corsi per la patente, dai luoghi di lavoro ai centri aggregativi in genere, dalle palestre ai centri sportivi. L’azione di sensibilizzazione mira infatti a creare una catena di sopravvivenza in cui ogni cittadino può diventare un potenziale soccorritore in grado di intervenire in maniera lucida ed efficace in un tempo ridotto. È in questo contesto che si inseriscono le ‘Giornate di Sensibilizzazione’ proprio come quella svoltasi con grande riscontro di pubblico il 28 novembre scorso. L’Associazione ‘Due Mani per la Vita’ organizza numerosi eventi analoghi su tutto il territorio italiano, con particolare riferimento alle aree di maggiore bisogno, e offre opportunità di formazione e informazione sulla normativa.

Quali leggi intervengono a supporto dell’azione svolta a favore della vita come da Lei anticipato e descritto?

La Legge 116 del 2021 ha introdotto un sistema di soccorso all’avanguardia, ha previsto la diffusione dei Defibrillatori Automatici Esterni (DAE), la tutela giuridica per i soccorritori e l’inserimento della formazione sul primo soccorso nei programmi scolastici. Questa norma, di certo innovativa, aspetta ancora di essere applicata al massimo delle sue potenzialità. Con il successivo Decreto del 16 marzo 2023 vengono inoltre definiti i criteri e le modalità sulle installazioni dei defibrillatori. Sebbene l’insegnamento delle manovre salvavita non sia ancora pienamente integrato a livello nazionale, molte scuole hanno già avviato progetti pilota con apprezzabili riscontri. Siamo ancora lontani dai risultati ottenuti da altre nazioni ma dobbiamo riconoscere che di recente alcuni studenti, che avevano ricevuto adeguata formazione, sono stati in grado di intervenire efficacemente in situazioni di emergenza dimostrando l’importanza di un’educazione precoce al primo soccorso.

L’esperienza acquisita ci porta a implementare le opportunità e sottolinea la necessità di trasformare queste iniziative isolate in un programma nazionale strutturato e adattabile alle esigenze locali coinvolgendo a più livelli la popolazione laica, che raggruppa il personale non sanitario. In questo processo di emancipazione il ruolo dei docenti e dei dirigenti scolastici è fondamentale e merita di essere valorizzato. La sinergia tra studenti, docenti, operatori sanitari e volontari rappresenta un motore propulsivo per la diffusione di una cultura del primo soccorso. La scuola in particolare ha un ruolo chiave nella formazione delle giovani generazioni contribuendo a creare una società più consapevole e preparata ad affrontare le emergenze.

Quali altri obiettivi prevedete di raggiungere nel breve e medio termine?

L’obiettivo più importante che ci proponiamo di raggiungere è quello di creare una realtà nazionale che proponga e raccolga sotto un’unica denominazione tutte le associazioni e gli enti che attualmente operano in autonomia disperdendo preziose risorse umane. La sensibilizzazione delle forze politiche e la vicinanza delle istituzioni possono e devono essere determinanti nel definire l’importante obiettivo più sopra esposto.

Ringraziamenti

La dott.ssa Elena Cordaro, Responsabile della Società Umanitaria sede di Roma ringrazia i responsabili delle Associazioni intervenute, i medici rianimatori, gli operatori volontari e quanti si sono adoperati per rendere costruttiva la ‘Prima Giornata di Sensibilizzazione ‘Insieme per la Vita’. L’augurio sincero è quello di confermare presto la disponibilità ad ospitare una nuova importante manifestazione per dare seguito ad un progetto condiviso da tutti.

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