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Superbowl LIX, Philadelphia Eagles: la sorpresa più forte.

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martedì, Febbraio 11, 2025

Vista straordinaria, che colpisce per l’insolita bellezza o per altra particolarità, o, al contrario, impressiona e suscita orrore. Questa è la definizione che la Treccani dà alla voce Spettacolo. E analizzando le varie parole ci rendiamo conto di come essa stessa possa conicidere con il Super Bowl, l’Evento con la E maiuscola dello sport americano e mondiale. Vista straordinaria, perchè è quel che si aspettano i 73 mila spettatori paganti che di media hanno sborsato l’esorbitante cifra di 12 mila dollari a biglietto, una delle finali del campionato NFL più costose di sempre. Insolita bellezza, perché è una manifestazione che coinvolge più strati dell’intrattenimento, lo capiamo con l’Halftime show presentato da Samuel L.Jackson, interpretato da Kendirck Lamar con Serena Williams a fare da attrice non protagonista. Particolarità, perchè non stiamo parlando della comune partita di calcio, ma neanche della settimanale finale del tennis, il football americano che appassiona tutto il mondo, succede una volta l’anno proprio con il Super Bowl che riesce a portare la palla ovale che può essere lanciata in avanti al di fuori del confine dei 50 stati. Può suscitare anche terrore e orrore, senza esagerare, ma quando all’intervallo gli Eagles si trovavano sotto 24-0 che sensazioni avranno provato i tifosi dei Chiefs dopo anni di successi, ad essere sconfitti ancor prima dell’halftime show. Impressionante il potere dello sport, come è possibile che una star mondiale, idolatrata e acclamata in ongi stadio come Taylor Swift, venga invece fischiata oggi che non era la protagonista. Uno spettacolo Americano, che non può essere scontato e riserva sorprese, anche quando di sorprese potevano non essercene.

Travis Kelce Taylor Swift

Il percorso degli Eagles e dei Chiefs

Ero solito essere un pietra rotolante, è una citazione di Elton John ed è un po il pensiero che corre nella mente dei giocatori, tifosi e allenatori di Kansas City dopo la disfatta a New Orleans. Abituati a dominare, anche soffrendo, ma pur sempre a dominare si trovano ora sul soglio dalla caduta, l’Era Mahomes è già finita? Dopo tre vittorie e 2 sconfitte nelle ultime partecipazioni Patrick Mahomes vede cadere dalle sue mani il testimone di quello che nel calcio chiameremmo pallone d’oro passatogli da Tom Brady. Bisogna semrpe andarci cauti con i paragoni e la serata del Ceasar Sueprdome lo ha dimostrato. Eppure qualche scricchiolio si era sentito già in regular season: l’over time con Tampa Bay che ha minato l’imbattibilità dei Chiefs poi crollata con i Bills, allo scadere con un touchdown firmato personalmente da Josh Allen al quarto down. Eppure come non considerarli favoriti dopo la rivincita, nella finale AFC quando più contava, dopo aver schiantato una dopo l’altra tutte le rivali divisionali. Invece vincono gli sfavoriti, ma vincono anche i più forti. I Chiefs hanno chiuso la regular season con uno score vittorie/sconfitte migliore solo perchè nella NFC è impazzata la battaglia. Alzi la mano chi a settembre avrebbe scritto il nome degli Eagles sul biglietto di andata e trionfo nella Big Easy. Forse lontana dai riflettori, forse oscurata dalla sorpresa Vikings e dalle ambizioni dei Lions. Detroit ha ceduto a Washington per gli infortuni che ne hanno minato il corpo strutturale della squadra che improvvisamente è uscita dal pool di candidate al Superbowl e ha lasciato Jared Goff da solo, campione nel deserto. Ancor prima si è interrotto il cammino di Minnesota, travolta dai Rams ai wild card round. Così Philly ha servito a Kansas City la sua vendetta con interessi, dopo il ko nel Superbowl LVII di due anni fa interrompendo i trionfi di Mahomes, come aveva fatto con Tom Brady nel 2018 insieme a Nick Foles. E’ il loro secondo SperBowl, la NFL ora respira la libertà di Philadelphia decantata nella stessa canzone che abbiamo citato prima di Elton John.

Serena Williams, Superbowl

La Partita, Barkley brilla poco, basta per oscurare Kelce

Inciampare sotto i riflettori. E’ qualcosa che accade anche ai migliori, non è un caso che la scala più temuta per i cantanti italiani sia quella di Sanremo, così ripida da poter trasformare in un attimo il privilegio del palco più ambito d’Italia nell’umiliazione di una caduta. Saquon Barkley ha subito questa pressione infatti, intendiamoci, non che il milgior runningback al mondo abbia giocato male, semplicemente non ha brillato come le altre volte, una giornata di ordinaria amministrazione quando c’era bisogno di un attore protagonista. Eppure è bastato per oscurare totalmente i campioni di Kansas City. Worthy si riscatta solo nel finale, segnando due touchdown chiaramente ininfluenti per il risultato. Non parliamo di Travis Kelce, forse la serata più buia della carriera, invisibile con la fidanzata che (vuoi per la presenza di Trump in tribuna, vuoi perchè una partita di Football non è un concerto pop) affonda tra i fischi insieme a lui. E pensare che c’era anche chi aveva scommesso sulla proposta di matrimonio di Travis a Taylor Swift dopo l’eventuale trionfo (si i bookmakers avevano quotato anche questo). Demeriti dell’attacco o meriti delle difese? Questione difficile da districare, certo è che le linee impostate da Vic Fangio, defensive coordinator degli Eagles al fianco di Coach Nick Sirianni, sono state le vere protagoniste della giornata, viene quasi il rammarico per aver visto il premio MVP riconosciuto a Jalen Hurst e non ad un esponente della difesa, ma si sa il quarterback è il simbolo e il frontman di ogni trionfo del football. L’aveva anche preparata bene Kansas City, concentrandosi sull’annullare Barckley, obiettivo riuscito, ma fermando lui non si sono preoccupati di difendere Mahomes che ha lanciato tre intercetti e per ben 6 volte ha subito un sack. Compiva gli anni proprio la sera della partita Barkley, e come lui anche Cooper DeJean, rookie delle meraviglie in quella serata magica. E’ lui il primo ad intercettare Mahomes e poi a portare la palla ovale che può essere lanciata in avanti fino alla end Zone. Non fraintendeteci, quando diciamo che un rappresentante della difesa avrebbe meritato il premio di MVP non vogliamo gettare ombra sulla magistrale partita di Jalen Hurst. La linea con AJ Brown funziona ed è porprio questo schema a realizzare il touchdown prima dell’intervallo del 24-0. 179 yards per Philly, solo 23 per KC, un dato parziale che non avrà permesso di certo ai tifosi dei Chiefs di godersi l’Halftime show. Quando Hurst lancia 34 yards per il touchdown di DeVonta Smith è 34-0, umiliazione totale. Vince la più forte mascherata da outsider.

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