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Ucraina-Russia, Macron convoca vertice europeo. Kellogg: “Mediazione Usa, niente Ue”.

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venerdì, Febbraio 21, 2025

Donald Trump gioca la sua partita con Vladimir Putin per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. Kiev cerca sponde in Europa, mentre il Vecchio Continente rischia di rimanere spettatore nei negoziati a guida americana. La prospettiva di una trattativa sull’asse Washington-Mosca esclude l’Europa dal tavolo che conta. Per correre ai ripari, il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe convocato i leader europei per un vertice di emergenza a Parigi lunedì, secondo quanto anticipato dal ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Il vertice voluto da Macron

In assenza di un comunicato ufficiale da parte dell’Eliseo, non è ancora chiaro il formato del vertice e quali leader parteciperanno, con l’eccezione del primo ministro polacco Donald Tusk, la cui presenza è stata confermata dallo stesso Sikorski in un post sui social successivo al panel.

“Il presidente francese” Emmanuel Macron “riunirà domani” a Parigi “i principali Paesi europei” per colloqui sulla “sicurezza europea” ha confermato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ai microfoni di France Inter. Nessun dettaglio sui partecipanti a quella che viene descritta da Barrot come una “riunione di lavoro”.

Il ministro degli esteri polacco si è detto “contento” del fatto che Macron abbia convocato i leader a Parigi. “Mi aspetto che affrontino la questione della spesa per la difesa con estrema serietà. Uno dei commenti del presidente Macron è stato che non possiamo limitarci ad acquistare difesa dall’esterno, ha un’opinione molto forte sulla necessità di acquistare più difesa europea”. L’omologo francese Jean-Noël Barrot, membro del medesimo panel, non ha accennato al vertice di emergenza né reagito alle parole di Sikorski.

Zelensky: “Europa deve avere il suo esercito”

A scuotere l’Europa prova anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Non possiamo escludere che l’America possa dire no all’Europa su questioni che la minacciano. Molti, moltissimi leader hanno parlato di un’Europa che ha bisogno di un proprio esercito. Un esercito d’Europa. E io credo fermamente che il momento sia arrivato. Le forze armate europee devono essere create”, dice il leader di Kiev dal palco della Conferenza sulla sicurezza.

L’esortazione di Zelensky è “agire, per il vostro bene e per il bene dell’Europa, per i popoli d’Europa, per le vostre nazioni, le vostre case, i vostri figli e il nostro futuro comune. Non si tratta solo di aumentare la spesa per la difesa in rapporto al pil”, continua, sottolineando che il denaro, per quanto importante, “non fermerà da solo un assalto nemico”. Senza l’esercito ucraino, spiega, quelli europei “non saranno sufficienti a fermare la Russia. Questa è la realtà di oggi. Solo il nostro esercito in Europa ha una vera esperienza di combattimento moderno”.

Viceversa, l’esercito ucraino ha bisogno di ciò che può fornire l’Europa: “armi, addestramento, sanzioni, finanziamenti, pressione politica e unità. Abbiamo già le basi per una forza militare europea unita. E ora, mentre combattiamo questa guerra e gettiamo le fondamenta per la pace e la sicurezza, dobbiamo costruire le forze armate d’Europa affinché il futuro del continente dipenda solo dagli europei. E affinché le decisioni sull’Europa vengano prese in Europa”, conclude, ricordando di aver già proposto di sostituire parte della presenza militare americana in Europa con forze ucraine nel piano presentato lo scorso autunno.

Kellogg andrà a Kiev: “Usa mediatori, non Ue”

Zelensky la prossima settimana accoglierà a Kiev l’inviato di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg. “Dobbiamo fermare le uccisioni. Innanzitutto, dobbiamo definire la tempistica. L’Ucraina fa parte di questo conflitto. E quindi, le due parti in conflitto devono decidere di cessare il fuoco. Gli ucraini sono coinvolti in questa decisione”, dice Kellogg, garantendo che gli Stati Uniti continueranno a sostenere Kiev: “Ma la guerra deve finire subito”.

L’orizzonte temporale per la chiusura definitiva del conflitto sarebbe di 6 mesi: “180 giorni per coinvolgere le parti”. Con la mediazione Usa e senza Europa. “La risposta è no – dice Kellogg ai giornalisti che chiedono se ucraini ed europei saranno direttamente al tavolo – Penso che non succederà”. Le posizioni dell’Europa saranno comunque prese in considerazione, assicura il generale statunitense in pensione.

Fonte: adnkronos.com

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