La salute del Papa migliora.
Anche ieri la sala stampa vaticana riferisce di “lievi miglioramenti” grazie alla fisioterapia respiratoria e motoria che il Papa fa tutti i giorni. La scorsa notte ha dormito senza maschera e ventilazione meccanica; al suo posto l’ossigeno ad alti flussi. Anche questo di giorno viene diminuito per una ossigenazione ordinaria. Piccoli progressi sui quali però resta la prudenza perché, si spiega, non si tratta di uno stacco definitivo ma di una progressiva riduzione, fino al momento in cui Papa Francesco potrà tornare a respirare da solo.
E con tutto l’ottimismo di queste ore non si tratta comunque di una eventualità ravvicinata: il Pontefice resterà ricoverato ancora e le sue dimissioni dall’ospedale non sono imminenti. Lo ribadiscono fonti vaticane ricordando che i medici nel bollettino avevano parlato della necessità di “ulteriori giorni” di terapie ospedaliere. “E’ da interpretare in maniera larga”, sottolineano le stesse fonti. Intanto il Papa continua a seguire una dieta alimentare prescritta dai medici composta anche da cibo solido, informa ancora la sala stampa ricordando che il prossimo bollettino medico è previsto per domani sera.
Dal Senato italiano ieri è arrivato un lungo applauso di solidarietà a Papa Francesco. “Mi sento di rivolgere un affettuoso saluto al Santo Padre – ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato, in vista del prossimo Consiglio europeo – che mai ha fatto mancare la sua forza e sua guida. Il mio augurio, e interpreto il sentimento di quest’Aula, e sono sicura di tutto il popolo italiano, di poterlo vedere prima possibile ristabilito del tutto”.
Francesco anche ieri ha alternato terapia e fisioterapia alla preghiera e al lavoro. Con lo sguardo però oltre la finestra del decimo piano del Gemelli perché “in questo momento di malattia nel quale, come ho avuto modo di dire, la guerra appare ancora più assurda. La fragilità umana – si legge nella lettera che il Papa ha inviato al Corriere della Sera -, infatti, ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide”. E allora “dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”. “La guerra – scrive ancora Francesco – non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità”.
Sono di ieri le notizie del ritorno della guerra a Gaza. “Il Santo Padre è sempre stato vicino e presente anche dall’ospedale e nei giorni della sofferenza. Questa paterna attenzione è stata di grande conforto e sostegno soprattutto per la comunità cristiana”, ricorda il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas.
Se sono confermati dunque la preoccupazione per i conflitti e l’impegno per la pace del Papa, resta invece sospesa la sua agenda, fino a quando non lascerà il Gemelli. I reali d’Inghilterra, annunciando la loro visita in Italia ad aprile, hanno comunicato che l’8 aprile vedranno Papa Francesco in Vaticano. “Se è stato annunciato, credo che sia una delle possibilità, che riusciranno a realizzarlo”, ha commentato il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro. La sala stampa della Santa Sede si limita invece a ricordare che le visite di Stato al Papa vengono annunciate “sempre solo pochi giorni prima della visita stessa” e anche in questo caso verrà seguita la stessa modalità.
Fonte: ansa.it