“La tregua e gli accordi per fermare la guerra in Terra Santa sono purtroppo fragili perché non c’è un supporto forte da parte della comunità internazionale. Continuano gli interessi e i sostegni all’una o all’altra parte, senza rispettare la vita e la sofferenza di tanti indifesi, già resi fragili da un anno e mezzo di guerra”.
Lo dice padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa.
“La tregua di sei settimane, iniziata il 19 gennaio, doveva continuare con una seconda fase che non è mai iniziata. Gli equilibri sono stati sempre fragili e questa notte è tornato l’incubo della guerra – dice Faltas all’ANSA -, che colpisce chi non può difendersi. I morti e i feriti di questa notte erano principalmente bambini, donne, anziani”.
Anche “la speranza delle famiglie degli ostaggi israeliani di riabbracciare i loro cari si sta spegnendo”.
“A Gaza – riferisce ancora il francescano – non sono arrivati gli aiuti, manca tutto, mancano i beni essenziali. Stanno arrivando molti feriti ai pochi ospedali operativi ma mancano elettricità e farmaci. Le comunità cristiane di Gaza sono unite e cercano di affrontare questa ulteriore ondata di violenza con la preghiera e la speranza della pace. Le difficoltà sono tante ma sentono la vicinanza e l’affetto di tanti”.
Padre Faltas ricorda che “il Santo Padre è sempre stato vicino e presente anche dall’ospedale e nei giorni della sofferenza. Questa paterna attenzione è stata di grande conforto e sostegno”.
“Le persone, le società civili che compongono i due popoli, palestinesi e israeliani, chiedono e implorano di tornare al dialogo”, conclude il vicario della Custodia.
Fonte: ansa.it