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Il prossimo anno scolastico 134mila studenti e 5660 prof in meno.

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Mentre è previsto per dopodomani, 26 marzo, un nuovo incontro all’Aran tra i sindacati e il ministero di viale Trastevere per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del comparto Istruzione, le prime stime parlano di circa 134mila banchi vuoti, il prossimo anno scolastico, rispetto all’anno in corso.
Nel precedente incontro, solo pochi giorni fa, è già stato prospettato ai sindacati il taglio di 5660 unità di personale docente dal prossimo anno scolastico, come del resto previsto dalla legge di bilancio e il taglio di 2.174 posti nell’organico Ata.

I sindacati sono molto contrari: “il taglio riguarderà i posti comuni, ovvero quelli che servono per ridurre i numeri degli alunni per classe e potrebbe portare ad una soppressione delle classi, che graverebbe sulle scuole più piccole e decentrate, già oggetto di dimensionamento, causandone la chiusura definitiva”, fa notare la Gilda degli insegnanti. La Flc Cgil per questi tagli aveva scioperato ad ottobre e novembre scorsi. “Quella dei collaboratori scolastici tra l’altro – dice all’ANSA la segretaria generale Flc Cgil, Gianna Fracassi – è una figura già oggi mancante nella scuola, quindi non comprendiamo il motivo di queste riduzioni di organici”.

Il dato è “allarmante, la denatalità deve rappresentare una opportunità e non una penalizzazione”, osserva la Uil scuola, con il segretario Giuseppe D’Aprile, che aggiunge: “il ministero dell’Istruzione dà esecuzione alla Legge di Bilancio.
Nella scuola secondaria di secondo grado ci sono 5909 classi con 28 alunni o più. Intanto crescono i numeri dei pensionamenti che non trovano compensazione attraverso il turn over, che ha come conseguenza la “fuga” di 10.293 docenti che hanno potuto accedere al pensionamento”.

Anche il sindacato Anief, con il suo presidente Marcello Pacifico, ha espresso la propria assoluta contrarietà, è in particolare per il personale Ata afferma: “è una misura immotivata, stante la crescente richiesta di personale ausiliario da parte delle scuole a supporto delle attività scolastiche. Ci siamo battuti e continueremo a farlo, per la conferma dei contratti relativi al l’organico aggiuntivo PNRR e Agenda Sud, altro che riduzioni del personale. Le scuole sono al collasso”.

Al taglio del personale si aggiunge il dimensionamento, contestato da molte realtà locali, persino singole scuole hanno fatto ricorsi ma la quasi totalità, finora, sono stati persi.
Intanto sono sempre meno gli studenti italiani a causa della denatalità: per il prossimo anno scolastico 2025/26 le prime stime parlano di circa 134mila banchi vuoti rispetto all’anno in corso.

Fonte: ansa.it

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