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Vivi e ama. La lettera di Andrew Pochter

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IQ. 15/07/2013 – “Vivi e ama”, la lettera di Andrew Pochter, ucciso in Egitto, commuove il mondo.

Andrew Pochter era uno studente americano di 21 anni che si trovava ad Alessandria d’Egitto per insegnare l’inglese ai più piccoli. Affascinato dalla cultura araba sin da bambino, aveva approfittato per vedere da vicino il cambiamento che sta vivendo l’universo islamico in questi ultimi tempi: “è andato in Egitto, perché si preoccupava profondamente del Medio Oriente.

Adorava quella cultura, e progettava di vivere e lavorare con l’obiettivo di trovare la pace e la comprensione” dicono di lui i genitori. Purtroppo la passione di Andrew si è, in qualche modo, trasformata in tragedia. Lo scorso 28 giugno il ragazzo è stato pugnalato a morte durante una protesta antigovernativa tra sostenitori e oppositori del presidente Mohamed Morsi

 Prima di morire Andrew ha scritto una lettera ad un ragazzino di cui aveva fatto il tutor in un campo estivo quando si trovava ancora negli USA – lui era di Chevy Chase, nel Maryland – e che il Washington Post ha pubblicato. “Vivi e ama” dice mentre si scusa per non aver potuto partecipare alla sua festa di promozione. Ma nella lettera lo studente spiega sopratutto la ragione per cui è partito per andare così lontano. “L’Egitto è pericoloso in questo momento, perché il Paese sente le conseguenze di una grande rivoluzione politica. Ma anche se ho problemi c’è sempre qualcuno disposto ad aiutarmi. Per esempio quando va via l’elettricità o l’acqua”, scrive. Non si nasce con la filosofia della solidarietà e della collaborazione, dice, ma lo si può diventare conoscendo le persone giuste. “Non perdere mai la curiosità per le cose belle della vita – è l’invito di Andrew – .Continua a farti stupire dalle escursioni nei boschi, nei canyon, in montagna. Vai a pesca e vai a caccia. Esci dalla routine cittadina se puoi. Circondati di buoni amici che ti possano ”. E ancora: “non farti buttare giù dalla morale della gente che sa solo lamentarsi e dire cose brutte”. E conclude: “Non dimenticarti di me, se hai bisogno di qualcosa scrivimi pure”.

Ecco la lettera integrale:

 “Ciao ragazzo, come stai? Non posso credere che sia già passato un anno dal campeggio. Sono sicuro che tu ora sei più saggio, più alto e più intelligente da quando ti ho visto l’ultima volta. Ti prego di accettare le mie scuse per non essere lì per la tua cerimonia di promozione. In questo momento sono ad Alessandria d’Egitto per insegnare la lingua inglese ai giovani studenti della tua età. Parlano tutti in arabo così imparare l’inglese come seconda lingua è abbastanza difficile. Ma sono tutti molto intelligenti, proprio come te! L’Egitto è pericoloso in questo momento, perché Paese sente le conseguenze di una grande rivoluzione politica. Ma anche se ho problemi c’è sempre qualcuno disposto ad aiutarmi. Per esempio quando va via l’elettricità o l’acqua. I buoni amici non arrivano facilmente, ho sempre apprezzato le buone azioni che queste persone fanno per me, anche se io non li conosco bene. Ciò che è più importante è che sto cercando di fare del mio meglio per gli altri. Voglio circondarmi di persone buone!

 Ma non sono nato con questa filosofia. Senza persone riflessive e premurose come te, probabilmente sarei una persona scontrosa. Il tuo cuore gentile e il carattere genuino mi serve da modello. Non perdere mai la curiosità per le cose belle della vita. Continua a farti stupire dalle escursioni nei boschi, nei canyon, in montagna. Vai a pesca e vai a caccia. Esci dalla routine cittadina se puoi. Circondati di buoni amici che ti possano essere d’aiuto nei momenti di difficoltà. Innamorati. Riprenditi il tuo cuore infranto. E poi innamorati ancora. Respira ogni giorno la vita come se fosse la prima volta. Cerca qualcosa da amare e non smettere di farlo finché non trovi qualcos’altro per cui valga la pena vivere.

 Non vergognarti dei tuoi errori. Sono loro che ti fanno crescere. Sei un uomo forte. Non ti fermare ad ascoltare chi ti critica negativamente. Parla con convinzione e credi in te stesso perché il tuo modo di essere è più importante di come ti hanno educato. Avrei voluto congratularmi personalmente con te ma so che questo non avrebbe cambiato molto.  Cerca di non dimenticarmi. Se serve qualcosa basta un’email.”

 

 

 

 

 

 

 

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